2 luglio 2021

Qualche Altra Ragione Del Cuore


ogni volta che viaggio, vivo nel tempo di un sogno circolare, 
dove l'annullamento di tutto ciò che mi fa prigioniera 
è la sola ragione che possa esistere. 
i giorni e le notti sono senza memoria, senza illusioni, 
senza passato e senza futuro, e i chilometri 
sono folletti che divorano la mia anima.
ma l'astuzia delle tue carezze e delle tue tenerezze 
mi interrompe, 
rovescia tutti i cieli e tutti i mondi viaggiati,
e mi abbandono all'intimo del
tuo richiamo, apoteosi del desiderio antico.
Amore mio, la tua dolce prigionia è veleno,
forse finzione di questa mia vita 
malata e appassionata, 
è stupore tra le braccia del tuo canto.
mentre viaggio, 
tu sconvolgi le stelle 
e dentro di noi si perde il sole..



                                                             
                                                                       ©Liolucy

26 giugno 2021

Incipit

   
   Un tempo, se ben ricordo, la mia vita era un festino in cui tutti i cuori s'aprivano, in cui tutti i vini scorrevano.
   Una sera, ho preso sulle ginocchia la Bellezza - E l'ho trovata amara. - E l'ho ingiuriata.
   Mi sono armato contro la giustizia.
   Sono fuggito. O streghe, o miseria, o odio, è a voi che è stato affidato il mio tesoro.
   Riuscii a far svanire dal mio spirito ogni umana speranza. Su ogni gioia, per strozzarla, ho fatto il balzo sordo della bestia feroce.
   Ho invocato i carnefici per mordere, morendo, il calcio dei loro fucili. Ho invocato i flagelli, per soffocarmi colla sabbia, col sangue. La sventura è stata il mio dio. Mi sono disteso nel fango. Ed ho giuocato ottimi tiri alla pazzia.
   E la primavera mi ha portato il riso terrificante dell'idiota.
   Orbene, essendomi trovato di recente sul punto di fare l'ultimo crac!, ho pensato di ricercare la chiave del festino antico, in cui potrei forse riprendere appetito.
   La carità è questa chiave. Questa ispirazione prova che ho sognato !
   "Resterai iena, ecc...," ribatte il demonio che mi ha incoronato di così amabili papaveri. "Giungi alla morte con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i tuoi peccati mortali."
   Ah! Me ne ha dette troppe: - Ma, Satana caro, te ne scongiuro, una pupilla meno irritata ! e in attesa delle piccole vigliaccherie in ritardo, per te che ami nello scrittore l'assenza di facoltà descrittive o istruttive, io strappo questi pochi e ripugnanti foglietti dal mio taccuino di dannato.

(Arthur Rimbaud -  Una Stagione all'Inferno - 1873)



13 giugno 2021

Wilde - De Profundis (Epistula: In Carcere et Vinculis)

 

"Dear Bosie ......."
È l'inizio di una lettera ad un amico; ma a chi scriveva Wilde?
Tra l'aprile e il novembre 1895 Oscar Wilde, sotto l'accusa di omosessualità - massimo tabù nell'età vittoriana - dovette affrontare vari processi che gli costarono la condanna a due anni di lavori forzati, la bancarotta e l'interdizione alla pubblicazione di tutte le sue opere.
Mentre era detenuto a Reading, tra il gennaio e il marzo 1897, allo scrittore irlandese fu concesso di scrivere una lettera: cinquantamila parole, la più lunga che sia stata mai stilata. Una confessione privata, nella quale Wilde scrisse il memoriale della sua vita in carcere e la raccapricciante cupezza vissuta a Reading. Era indirizzata al suo amico e amante Lord Alfred Douglas che causò la sua rovina.
Per questa lunga lettera, Wilde scelse un titolo in latino - Epistula: in Carcere et Vinculis - che invita suggestivamente a soffermarsi  su quanto può accadere ad un uomo in stato di totale reclusione, più che sulla possibilità di rielaborare spiritualmente l'esperienza.  Il titolo - De Profundis - con cui ci è nota, fu scelta dall'amico Robert Ross per darla parzialmente alla stampa nel 1905 ed è lo stesso utilizzato nel 1962 per la sua pubblicazione nella versione integrale, avvenuta dopo la scomparsa di tutti i protagonisti.
In questa lunga lettera traspaiono i moti più profondi dell'animo di Oscar, ed è per questo motivo che lo ritengo lo scritto assolutamente più bello e significativo della sua intera vita.

Liolucy








8 giugno 2021

Al Poeta


lasciati parlare dal vento
dalle nuvole, dal cielo;
lasciati parlare dal tempo puro
che non ha 
oggi, ieri o domani.
lascia che tutto sia poesia,
eternità dell'attimo, 
barca di carta e solco di un
silenzio sempre nuovo
che morde
il senso 




                               ©Liolucy


23 maggio 2021

Spettro


La ragione non è uno spettro, 
e allora perché ti spaventa?
La ragione si mescola al caos ordinato
di questo navigare nella solitudine del mondo
dove naufraga ogni uomo, 
fra tempo e spazio, 
fra illusioni e dolori. 
E tu, 
tu prendi sulle ginocchia la tua pazzia
per rinnegare la giustizia, 
e ti ungi del cattivo sangue e
dell'infingarda menzogna. 
Chi ti ha reso la lingua tanto perfida? 
Chi bivacca nella tua mente come un lupo
pronto ad uccidere? 
Il tuo sorriso si è asciugato al vento dell'inganno, 
e non comprendo il buio ubriaco che rifluisce
nei tuoi occhi, 
non comprendo l' oblio incarnato nella tua voce
gioia strozzata

e vorrei tacere le mie parole
che più non occorrono.. 



                                                                          ©Liolucy

19 maggio 2021

Incompiuto


La misura dei suoi giorni è nel 
paradiso delle sue tempeste
nel vortice dei suoi pensieri
tra le braccia di un presente disfatto 
da raffiche di nebbie feroci  
e da demoni ingessati dall'eternità
Mentre i sogni divorano l'istante 
nel lusso notturno 
turpi fantasmi in frac attendono 
con i loro occhi strappati 
e sorridono sornioni 
all'ombra grottesca
che ammanta il delirio perfetto
Solo la dissolvenza gli sarà 
necessaria per giungere alla 
vacuità di tutte le cose e 
alla profondità del tumulto 
dell'anima
danza d'essenza



                                                             ©Liolucy



3 maggio 2021

Siderale



                                             Siamo canne al vento
                                             tra spazio e tempo
                                             firmamento 
                                             di noi



                                                                                                       ©Liolucy


24 aprile 2021

Wolfgang Amadeus Mozart


Lacrimosa è parte della Messa di requiem in re minore K626, l'ultima composizione di Mozart. È tra i momenti di maggiore ispirazione drammatica . Con l'utilizzo di brevi frasi, di crome ascendenti e discendenti ai violini e di una scrittura corale di ampio respiro, Mozart riesce a creare un effetto di pianto, a stento trattenuto, di preghiera umile e devota, con un Amen conclusivo in forte.






16 aprile 2021

Due


- Foglie Al Vento-
Siamo immersi nell'infinità
ma alcuni di noi
fanno finta di non accorgersene
E vivono e muoiono come
foglie al vento



- Il Mio Gioco Preferito -
Mi piace un sacco e una sporta
fare a cuscinate con te
su un letto di improbabili
verità e lucenti bugie
Fare a cuscinate con te
per poi finire a  fare
l'amore e succhiarti
l'eternità perfetta




                                                         ©Liolucy



23 marzo 2021

L'Infinito Per Caso


Il cuore del mondo
è nella solitudine
di ognuno di noi,
dove passeggia
il vento,
nell'infinito 
per caso


                  
                   ©Liolucy

20 marzo 2021

Per Svago e Per Amore



Per svago e per amore
scriverò queste righe
perché è bello chiacchierare con te
mentre macchio questo foglio bianco
Attraverso la parola tratterrò il pensiero
e l'enigma che mi lega a questa vita
Tenterò di descriverti cose 
che hanno il sapore del mondo
Riempirò il mio attimo di 
immagini riflesse per averti
ancora qui 
nel mio quotidiano 
fra le dita dei miei sogni
E mentre inciamperò in una
calligrafia da collegiale
mi distrarrò dall'esplosione 
della primavera
negli occhi tuoi



                                                            ©Liolucy


28 febbraio 2021

Aforismando..



                                             L'Amore è come l'Arte;
                                             accade.
                                             L'Arte è come l'Amore.



               ©Liolucy

20 febbraio 2021

Lasciami


Sono seduta in un angolo pigro
dove il pensiero sfuma nella nebbia
di ricordi che sanno di salsedine
e le ombre sfiorano le vene
Lasciami qui
tra amarezze e speranze perdute
tra  indifferenze e felicità remote
tra fardelli e frantumi di nuvole
Lasciami in braccio ai confini
del futuro vuoto di noi
svogliata e assente
al di là dei tuoi occhi
Lasciami qui e ignorami 
come ignori l'andirivieni
di appariscenze astruse
e butta via le mie parole
raggrinzite
Lasciami 
al destino muto
del mio coraggio
d'amarti



                                           ©Liolucy

15 febbraio 2021

Miscellanea



-Anima-
enigma, astuzia segreta, 
sostanza, cardine d'essenza,
soglia dell'essere


-Poeti-
la logica più alta per far spaziare 
il pensiero 
è il linguaggio della poesia,
che è la logica che appartiene 
alla vera essenza dei Poeti


-Amore-
l'unico limite dell'amore 
è il dicibile


-Equilibrio Involontario-
tutto coesiste 
nella coscienza del presente 
e nel privilegio dell'istante


-Libertà-
la libertà è come l'amore; 
la si vive nel fascino e 
nello spavento 
che a tratti sia anche 
dolorosa





                                                             ©Liolucy

11 febbraio 2021

Luna


Assidua
incerta e silente
senz'anima 
eppur vera
Conoscenza 
ultima
del disinganno
Margine di 
paesaggio 
astratto
Corteccia
e sensazione
che consuma 
lo sguardo
Fluida 
giunge
al tempo di 
noi
in 
ebbrezza e
nostalgie
nascoste

Recesso 
dell'esistere


                        
                     ©Liolucy

28 gennaio 2021

Federico Iris Osmo Tinelli


intelligenza, cultura, talento, ricerca, progettazione, 
sensibilità, indipendenza, originalità, stile.
impegno, passione, cura nei minimi dettagli.
un visionario che scartabella la realtà per regalare uno sguardo 
oltre gli abissi dell'inconscio, e per offrire una vitalità fenomenica ulteriore.
mi piacciono particolarmente le sue opere cubo-astratte, surrealiste, sperimentali,
alternative, anarchiche, new age, essenziali, minimali, enigmatiche,
oniriche, inaspettate.
Federico per me è questo, ma è anche tanto altro, come spiega lui stesso 
in questa fresca, fluida e piacevole intervista, che accompagna lo spettatore alla scoperta 
di un talentuoso regista che ha fatto del suo processo creativo - ricco, unico e atemporale - 
fecondazione artistica perenne..





9 novembre 2020

l'Arte




creare per creare:
la sublimazione dell'Essere

                                                                                   ©Liolucy


2 novembre 2020

un quando..


quando ritorneremo al consueto?
ci resterà solo una cartolina color seppia?
nell'attesa, stringimi a te e
baciami..




28 ottobre 2020

Oggi


Oggi il cielo è saturo di

un azzurro spaccacuore

Mi divora gli occhi

e mi dilania l'anima

Non ho bisogno

altro


                                    ©Liolucy


19 ottobre 2020

12 ottobre 2020

Brezza


Si fa spazio tra le mie paure
il racconto dei miei sogni
che avanzano con lentezza
nel giorno avido
di umanità e di voci            
Fa male al cuore
amare senza speranza
ma la mia ombra tra la folla
calpesterà il palpito
di un'illusione
mentre qualcuno 
raccoglierà le mie ferite
per farne soffici nuvole
d'azzurro



                                               ©Liolucy


8 ottobre 2020

Cristallo


La pioggia 
geme
cupa

Lontano dal
frastuono 
del mondo

La luna
trema 
d'autunno


                             ©Liolucy

30 settembre 2020

Primo Levi e l'odio



Non sono facile all'odio: lo ritengo un sentimento animalesco e rozzo e preferisco che le mie azioni e i miei pensieri, nel limite del possibile, nascano dalla ragione. 
Per questo motivo non ho mai coltivato l'odio come desiderio primitivo di rivalsa, di sofferenza inflitta al mio nemico vero o presunto, di vendetta privata.
Devo aggiungere che, per quanto posso vedere, l'odio è un sentimento personale: è rivolto contro una persona, un nome o un viso.
I nostri persecutori nazisti non avevano viso, né nome: erano lontani, invisibili, inaccessibili; prudentemente, il sistema nazista faceva sì che i contatti diretti fra gli schiavi e i signori fossero ridotti al minimo.
Dopo la guerra, inoltre, il nazismo e il fascismo sembravano giustamente e meritatamente tornati nel nulla, svaniti come un sogno mostruoso, così come spariscono i fantasmi al canto del gallo. Come avrei potuto coltivare rancore o volere vendetta contro una schiera di fantasmi?
Non molti anni dopo, l'Europa e l'Italia si sono accorte che questa era un'ingenua illusione: il fascismo era ben lontano dall'essere morto, era soltanto nascosto, stava facendo la muta per ricomparire in una veste nuova, un po' meno riconoscibile e un po' più rispettabile, più adatta al nuovo mondo che era uscito dalla catastrofe della Seconda Guerra Mondiale, che esso stesso aveva provocata.
Devo confessare che davanti a certi visi non nuovi, a certe vecchie bugie, a certe figure in cerca di rispettabilità, a certe indulgenze e connivenze, provo la tentazione dell'odio con una certa violenza.
Ma io non sono un fascista: io credo nella ragione e nella discussione come supremi strumenti di progresso, e perciò all'odio antepongo la giustizia."

(Primo Levi)


27 settembre 2020

Le Verità Nascoste


La tua innocente menzogna
è nuvola di fumo 
che s'infrange nell'iride 
L'ombra sulla parete
disegna l'assurdo di
un'emozione impropria
Quante incomprensioni
sono cadute dalle tue labbra
prima di diventare furore?
Suprema eco
l'inutilità delle mie parole
imperfette
perché non taciute


 
                                     ©Liolucy


16 settembre 2020

Improvvisazione


Tu sei la somiglianza 
delle ali del tempo
che velano la vita
ricreandola
Sei l'attesa al di fuori
del sogno che si fonde 
con i canti notturni
del vento
Sei l'acqua che si schiude
al fragore dell'attimo
tra le trasparenze
della fiamma perfetta
Ed è nel deserto 
di ogni aurora
che ritrovo lo stupore 
di questo amore 
irreparabile



                             ©Liolucy

13 settembre 2020

Nero Su Bianco


Incerte parole di cartapesta
esalavano un buon profumo
consolavano cuori sfibrati
e illuminavano foreste di pietra

Poi 
presenze disadorne
polvere e rumore
formarono un mulinello
mentre 
residui disarticolati
di un amore antico
a strapiombo sulle voci
erano mistura e movimento
tizzoni e coltelli

Non si sa se 
dove finisce il sogno
finisce anche
una piccola parte di noi
o si cancella
un piccolo universo

Ma sappi
amore mio
che la penombra del silenzio
è un'imprecisione che
turba le stelle



                                                 ©Liolucy


5 settembre 2020

di Massimo Botturi



L'INVERNO DELL'ETÀ COVA PANE

Forse sull'albero è il canestro della vita
la fronda d'acqua in punta di sole.
E tu vi sali, perché c'hai quella forza dei giovani
e il coraggio;
la tragica incoscienza dell'uomo della pietra
la sua scoperta ricca del fuoco.
Io, del resto, sto qui a raschiare gli attimi a terra
lento il giusto. Per ricordare i fianchi alla donna
e il suo destino, di somigliare in tutto
ad un fiore da annusare.
Adesso lecco il miele che mi è rimasto addosso
come la gatta prima del sonno, più mansueta.
Così, se vuoi toccarmi, io mi lascerò fare
come si spolpa piano una rosa, e sarò ancora
un tenero germoglio affacciato sull'altare.
L'inverno dell'età cova pane, se ne hai fame.


(Massimo Botturi - 17 febbraio 2019)



1 settembre 2020

Goccia


Una piuma azzurra galleggia
sull'opaco torpore
del tempo
Involontaria esitazione
tra stupore e 
certezza finale
L'umile felicità
di un sogno 
ora
è silenzio
Parentesi
Vuoto
Oblio

Nulla

                            ©Liolucy