Visualizzazione post con etichetta dedica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dedica. Mostra tutti i post

30 dicembre 2024

Sale


Questa mattina si è accesa 
sotto un cielo agitato
e le nuvole che sovrastano 
le distanze  
bruciano
I tuoi occhi sono già lì a veder 
l'inverno arrivato da poco _
mentre leggo 
nelle cronache incise su pixel
che la gente non sa dare altro 
che il peggio di sé _

Hai presente il cammino 
a piedi nudi
in mezzo ai prati 
che ti sembrava 
a portata di cuore?
Ora non lo è più, ora ti è vicino 
il segnale del pianto muto
che ferisce  impalla  stride  
che dimentica il gioco
Se quel tuo pianto fosse 
per sempre 
te lo strapperei 
dalla cenere che cade 
su parole sbilenche e
lascerei affogare il tuo dolore 
tra le dita del profondo deserto 
blu.

Guarda _ 
in mezzo al mondo sta svanendo 
il tempo dei volti   
Gracili poesie sembrano minuscoli 
bagliori di stelle morenti
brevi  inaspettate  tremanti  
sepolte da occasioni perdute
Sì,  ci è (ac)caduta addosso una 
nuvola come un brivido esausto 
stanco di libertà
ma dentro la sua ombra
si specchia il cielo slacciato 
che ci appartiene 
E la luna 
vocifera di noi

      

                                                       ©Liolucy


31 ottobre 2022

il piacere di una frittata

 
mi piace piacerti, perché tu mi piaci un sacco e una sporta.
così si dice dalle mie parti: "mi piaci un sacco e una sporta". rendo l'idea?
sì, mi piace piacerti e, se capita che tu mi dica che io ti piaccio, è chiaro che io vada automaticamente in brodo di giuggiole. perché tu mi piaci, e proprio a causa di questa inalienabile verità, ripeto 
mi piace piacerti. 
anche a te piace piacermi? per il mio stesso motivo? se ti piaccio e dico che tu mi piaci e mi piace che io ti piaccio perché allo stesso modo mi piace piacerti così come a te piace piacermi, vai in brodo di giuggiole anche tu? sì? beh, allora siamo due piacioni!
bene, dopo questa attenta ed elaborata analisi, se ti stai trovando sulla mia stessa lunghezza d'onda ingarbugliata, vorrei chiederti se hai mai notato come questa lieta consapevolezza faccia friggere il cuore. ti pare anche a te? frittura di cuore, o almeno è quello che percepisco.
sento un frrr zzzz  frrrrzzzz proprio lì, nell'esattissimo momento in cui tu ti fai piacere da me, 
perché a te piace piacermi poiché tu mi piaci, ecc. ecc. 
giunti a questo punto, sarebbe più corretto usare un altro modo di dire, e più precisamente: 
"andare in frittura di giuggiole". un'espressione che ho appena inventato per noi due. 
ti piace? fammelo sapere, perché mi piace piacerti, non dimenticarlo!
concludendo, in sostanza possiamo affermare che ogni volta che ci piacciamo un sacco e una sporta, stiamo facendo una bella frittata di cuore, dorata e croccante. 
il cuore frigge, frigge, frigge, e noi non possiamo fare altro che verificarne la cottura.
ecco tutto.

P.S. mi piaci tanto tanto




14 settembre 2022

@.....

 
nel sentimento tragicomico della vita
vi è qualcosa di più sottile 
e di più profondo
delle sabbie del tempo
che ci consumano..


.attimi

7 maggio 2022

I Miei Piedi


cosa scrivere sui miei piedi? 
così su due piedi non saprei, ma mentre digito questa frase buttata lì - anzi , buttata qui - 
mi sto chiedendo dove si trovano in questo preciso momento i miei piedi, e perché ci penso così poco.
per quanto riguarda la prima domanda, i miei piedi in questo preciso istante sono sotto la sedia sulla quale sono seduta; uno sopra l'altro, cioè uno accavallato sull'altro. 
ogni tanto si danno il cambio posizione. 
ora, loro saranno sicuramente contenti, lusingati, che dedichi loro un po' di attenzione e il piede superiore - quello a cavallo sull'altro - ogni tanto si agita, tale quale come fosse la coda di un cane quando vede la ciotola piena.  vorrà comunicarmi che è impaziente di sentire cosa ho da dire su di lui e sul suo gemello. 
così, mentre deduco e contemporaneamente mi rendo cosciente della posizione attuale dei miei piedi, arrivo a tentar di rispondere alla seconda domanda: perché penso così poco ai miei piedi? cavolini! i piedi sono importanti, anzi, importantissimi.   mi permettono di stare in piedi (appunto), di camminare, di correre, di saltare, di ballare, di dirigermi dove desidero, di dare un calcio a cosa o a chi dico io. 
non oso pensare a un mondo senza piedi. 
eppure, a fine giornata raramente penso a loro, se non quando si lamentano di come li tratto, e cioè quando mi fanno male o quando puzzano senza ritegno e senza vergogna.
secondo me, se penso così poco ai  miei piedi è perché si trovano in una posizione troppo marginale e troppo in basso, troppo raso terra.
se, per esempio, supponiamo che ogni tanto (non sempre) avessi i miei piedi in testa, quando al mattino mi laverei la faccia, li vedrei sicuramente, e mi accorgerei di loro appena sveglia, e li noterei più spesso durante tutta la giornata. 
potrebbero stare al posto delle orecchie, mi sembra una soluzione accettabile. 
tanto per iniziare, ci sarebbero dei risvolti pratici non indifferenti avere i piedi al posto delle orecchie.   per esempio non dovrei più piegarmi per tagliarmi le unghie dei piedi, per lavarli, per mettermi i calzini,  per dargli lo smalto color perla, o per infilarmi le scarpe; e se facessero un brutto odore, me ne accorgerei subito visto che sarebbero vicini di casa del naso, che sicuramente si arriccerebbe scandalizzato, tanto è snob e selettivo.
hhmmm, però c'è un però.   l'unico inconveniente che si presenterebbe in maniera inaudita e dirompente sarebbe il temutissimo solletico ai piedi.   
che orrore e raccapriccio il solletico ai piedi!   un pericolo  imprevedibile, un vero attentato alla mia stabilità psicofisica.   
se qualcuno volesse torturarmi, ecco, il solletico ai piedi porterebbe  alla mia resa incondizionata in poco meno di dieci secondi.   quindi, per evitare di auto flagellarmi con l'insopportabile solletico ai piedi, dovrei portare sempre i miei capelli raccolti, e stare attenta a quando mi pettino,  e in più potrebbe essere un delirio andare dalla parrucchiera.  fatto non trascurabile.
queste ultime considerazioni iniziano a farmi dubitare che i piedi in testa non siano poi una soluzione abbastanza pratica come avevo inizialmente paventato con baldanzosa fiducia, non avevo fatto i conti con la mia solleticofobia, che non mi lascia scampo e possibilità di scelta.  mi tiene in ostaggio. 
però, a parte il grosso inconveniente, avere le orecchie al posto dei piedi non sarebbe malaccio sotto un certo punto di vista; le orecchie sarebbero in una posizione favorevole per poter  felicemente evitare di captare le chiacchiere orribili di certa gente.

P.S.  i miei piedi da oggi in poi avranno un nome,  Sixie e Dixie.




©Liolucy

31 dicembre 2021

trentuno

 



sappi, amore mio, che la penombra del silenzio
è un'imprecisione che turba
le stelle

(elle)


8 giugno 2021

Al Poeta


lasciati parlare dal vento,
dalle nuvole, dal cielo;
lasciati parlare dal tempo puro
che non ha 
oggi, né ieri, né domani.
lascia tutto alla poesia,
barca di carta che solca un
silenzio sempre nuovo
e morde
il senso 




                               ©Liolucy