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1 febbraio 2022

Quello Che Non Dimenticherò Mai



quello che non dimenticherò mai di questa vicenda, saranno 
l'isteria di massa e le abominevoli discriminazioni.
ferite che lasceranno cicatrici profonde.
voglio tatuare in questa mia piccola stanza 
un articolo che ne tratteggia l'entità.
oggi, 1 febbraio entra in vigore l'orrore,
tra l'indifferenza di buona parte di cittadini italiani
che preferiscono accendere la tv che imbarbarisce e
imbambola sempre di più i peggiori ciechi,
quelli che non vogliono vedere..


Liolucy
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Delirio Green pass, quando tutto finirà sarà impossibile dimenticare


L'orrore di una norma che crea il nemico in casa, lascia una ferita profonda nel tessuto sociale già lacerato dalla crisi economica, istituzionale e valoriale



Forse tra qualche mese, scomparsa anche l'ombra di ogni presupposto sanitario in grado di giustificare una norma talmente orribile, pericolosa e disumana, il green pass verrà tolto dal nostro Paese. Sta succedendo altrove, In Inghilterra, in Danimarca, in Spagna... Forse succederà anche in Italia. Forse, anche se ancora segnali in questo senso nel nostro Paese, non ve ne sono. Anzi, si sta assistendo inebetiti a ulteriori drammatici giri di vite. Basti pensare che da domani senza il certificato verde non si potrà neppure entrare in Posta o in tabaccheria, non si potrà neppure comprare un paio di pantaloni o tagliarsi i capelli.

Ebbene, qualora tra qualche mese tutto questo delirio scollegato da ogni logica (è ormai evidente come riporta anche un recente studio The Lancet che i contagi avvengono tra vaccinati e non vaccinati in misura simile, pur con conseguenze più gravi tra i secondi) dovesse finire, cosa resterà del patto sociale che finora ha unito bene o male il Paese?
È questa l'eredità più gravosa, insieme al disastro economico che corre in parallelo, che lo folle gestione della pandemia ci lascia.
Chi dimenticherà la cattiveria con cui le istituzioni, non i cittadini, ma le istituzioni, si sono accanite contro uomini e donne che sino a ieri si erano riconosciuti nello Stato? Che mai avevano trasgredito una regola, mai neppure avevano fatto la differenziata in modo sbagliato.
Chi dimenticherà l'abominio subito dai bambini di 12 anni costretti a non salire su un bus insieme ai compagni di classe ed esclusi dai campi di gioco?
Chi dimenticherà il dramma di genitori che per mantenere fede ai propri principi, giusti o sbagliati  non importa ma in ogni caso legittimi, hanno perso il lavoro, hanno subito l'umiliazione di non avere lo stipendio per la propria famiglia?
Chi dimenticherà i sorrisi e le battute grottesche di coloro che 'non vedevano il problema', perché in fondo 'anche a militare si faceva la puntura' e ' il vaiolo è stato debellato'?
Chi dimenticherà le offese criminali di chi ha definito uomini e donne liberi che non hanno commesso alcun reato, sorci e che indicandoli come nemici, hanno augurato la loro morte?
Chi dimenticherà le parole, poi rivelatesi completamente false, del premier Mario Draghi sui luoghi non contagiosi grazie al green pass, quelle divisive del Capo dello Stato Sergio Mattarella nel discorso di fine anno con una implicita distinzione tra italiani buoni e cattivi e quelle del Papa su presunti 'atti d'amore' dei vaccinati da contrapporre evidentemente ad atti di odio?

Tutto questo non si potrà dimenticare e lascerà una ferita profonda nel tessuto sociale già lacerato dalla crisi economica, istituzionale e valoriale del nostro Paese. E ogni giustificazione sanitaria sarà una maschera inutile che svanisce davanti alla realtà, ai fatti. Davanti alla strage silenziosa avvenuta nella Cra, le famose case protette, a causa del Covid, o ai contagi che si sono moltiplicati nonostante il 90% di popolazione vaccinata. Pagheremo il prezzo per anni di questa ferita. Ovviamente sempre che tutto questo finisca, sempre che la giostra non riparta sulla spinta di nuove varianti e farmaci da imporre a tutti senza distinzioni e senza diagnosi. Sempre che l'attuale incubo non si trasformi in un inferno sine die.

Giuseppe Leonelli
Data:


2 dicembre 2021

la dignità di una vaccinata


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LETTERA DI UN'ITALIANA VACCINATA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Gentile Presidente Draghi, non immagina quante volte io, che ho scelto liberamente di vaccinarmi, mi sia pentita di averlo fatto.

Mi sono pentita ogni volta che ho visto un padre costretto a farlo per portare a casa il pane.

Ogni volta che ho visto uno studente rinunciare ad una lezione universitaria.

Ogni volta che ho scorto in lontananza una fila di cittadini davanti ad una farmacia, in coda per acquistare 48 ore di diritti.

Mi sono pentita ogni volta che ho sentito qualcuno parlare di parassiti, sorci, disertori o blaterare di fucilazioni evocando Bava Beccaris.

Ogni volta che mi sono imbattuta in congreghe di semicolti che tra una risatina e l'altra dileggiavano chi aveva semplicemente compiuto una scelta diversa per la propria vita e sul proprio corpo.

Gentile Presidente Draghi, io della società che Lei e i Suoi sodali state laboriosamente costruendo non voglio far parte.

Non voglio far parte di una società composta da gente che si ritiene moralmente ed intellettualmente superiore per aver acconsentito a farsi somministrare un farmaco.

Non voglio far parte di una società in cui si gode smodatamente per l'emarginazione e l'esclusione di chi ha compiuto - legittimamente e liberamente - una scelta diversa.

Non voglio far parte di una società in cui ci si compiace di aver meritato dei diritti, cedendo al ricatto.

Non voglio far parte di una società di individui che accusano, additano e auspicano ostracismi e punizioni per i loro simili.

Io non appartengo alla schiera di chi obbedisce per quieto vivere.
Io non voglio essere premiata con diritti che sono miei per nascita.

Io non voglio che mi concediate alcuna libertà giacché io sono nata libera.

E custodisco la mia libertà come il bene più prezioso.

Pertanto, liberamente Le dico si tenga pure la Sua terza dose, il suo Super Green Pass e la sua bella società.

Verrà il tempo.



(Dalila Di Dio)



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1 ottobre 2021

Uscì Il Seminatore A Seminare I Suoi Semi

 

Solitario seminatore di libertà,
Sono uscito presto, prima della stella;
Con mano pura e innocente
Nei solchi divenuti servi
Ho gettato un seme vivificatore -
Ma ho solo perduto il mio tempo,
I buoni pensieri e la fatica...

Pascolate, pacifici popoli!
Non vi risveglierà il grido dell'onore.
A che serve al gregge il dono della libertà?
Bisogna solo accoltellarlo o tonsurarlo.
La loro eredità di stirpe in stirpe
È il giogo con i sonagli e la frusta.


(Aleksandr Puskin)


27 settembre 2021

"La discriminazione ripugna alla ragione e andrebbe sempre combattuta. La discriminazione è ripugnante, sempre... in tutti i casi, anche e soprattutto con il consenso medico." (Gianluca)

 



*

art. 3 Costituzione Italiana

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali


È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà  e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

*

      

"Nonostante l'approssimarsi del termine imposto dalla legge, che materialmente impedisce di proporre un ulteriore referendum abrogativo delle più recenti disposizioni sul "Super Green Pass", la raccolta firme preliminare all'indizione del Referendum contro il Green Pass sta riuscendo nel suo intento primario e più immediato di risvegliare i cittadini dal torpore indotto dai media e dalla istituzioni, da troppo tempo sordi alle istanze provenienti dal popolo.
Come si percepisce anche sul mainstream, studenti, lavoratori, intellettuali e politici alzano sempre più la voce per contestare il Green Pass come strumento di controllo della vita e delle attività dei cittadini, ai quali sarà richiesto, in prospettiva, di aderire acriticamente ad ambigui modelli di una fittizia sicurezza sociale, imperniata sul condizionamento permanente dei diritti e delle libertà individuali.
Per contrastare ad ogni costo questa deriva, i promotori del Referendum intendono proseguire nell'attività di raccolta delle firme e far valere, eventualmente anche in sede giudiziaria, la proroga concessa nei mesi scorsi ad altre iniziative referendarie promosse da partiti politici, allo scopo di raggiungere il maggior numero di adesioni.
In ogni caso, la risposta dei cittadini non potrà e non dovrà essere ignorata.
Per questo motivo, i promotori del Referendum sono determinati a dare comunque voce al crescente dissenso popolare, a prescindere dal raggiungimento delle 500.000 firme, mediante iniziative di protesta civile ed azioni giudiziarie, queste ultime promosse innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ed eventualmente alla Corte Penale Internazionale.
Nessuna strada resterà intentata finché non otterremo l'abolizione del Green Pass e l'esplicito ripudio di qualunque forma di obbligo vaccinale, trattandosi di strumenti coercitivi volti a indebolire, fino ad annientare, diritti fondamentali e immanenti dell'essere umano, la cui tutela costituisce ragion d'essere della Costituzione Repubblicana." (Olga MIlanese, Luca Marini, Francesco Benozzo - 26 settembre 2021)


*NOTA: in data 29 settembre 2021, la data di scadenza della raccolta firme per il referendum abrogativo del Green Pass è stata prorogata a fine ottobre 2021 




18 settembre 2021

Referendum Abrogativo Green Pass


parte da oggi, 18 settembre 2021, la raccolta firme per il Referendum abrogativo del Green Pass. 
la richiesta per procedere alla raccolta firme è stata depositata l'altro ieri alla Corte di Cassazione, e  già in Gazzetta Ufficiale.
dovranno essere raccolte almeno 500.000 firme, entro la fine di ottobre,
tenuto conto dei vincoli di legge e delle scadenze imposte dalla fine della legislatura.
le firme verranno raccolte sia direttamente (nelle sedi legali, nei Comuni, in strada) sia in forma digitale.

per ulteriori informative


https://www.referendumnogreenpass.it/



LE RAGIONI DEL NO

I cittadini italiani hanno gradualmente preso coscienza del fatto che il Green Pass costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, considerati intangibili dalla Costituzione repubblicana.

Il Green Pass, infatti, esclude dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo. Per questo motivo, la normativa che istituisce il Green Pass si pone in netto contrasto con l’art. 3 della Costituzione, secondo cui “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Il Green Pass, inoltre, spingendo surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione, aggira il divieto sancito dall’art. 32 della Costituzione, secondo cui “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario obbligatorio se non per disposizione di legge”. E se anche una legge del genere fosse adottata dal Governo (sotto le spoglie di un Decreto Legge) o autonomamente dal Parlamento, questa legge, sempre ai sensi dell’art. 32 della Costituzione, non potrebbe “in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Sul piano internazionale, il Green Pass si pone in contrasto con alcune dichiarazioni di principio sancite da strumenti giuridici di natura programmatica, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, secondo cui “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”. Analoghe dichiarazioni si rinvengono in accordi internazionali giuridicamente vincolanti, di cui l’Italia è parte contraente, quali la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950, secondo cui “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”.

Di fronte a violazioni così gravi ed evidenti dello stato di diritto, come quelle introdotte e avallate dalle stesse istituzioni mediante il Green Pass, è il popolo che deve farsi garante della Costituzione e rendersi parte attiva per ripristinare i principi di uguaglianza e di parità tra cittadini su cui si fonda la nostra civiltà giuridica.

È quindi giunto il momento di proporre il referendum popolare abrogativo delle disposizioni legislative in materia di Green Pass, allo scopo di porre fine a un subdolo strumento di discriminazione che mira a creare fazioni e schieramenti, a instillare l’odio sociale, a distruggere le fondamenta stessa della Costituzione repubblicana.