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12 novembre 2021

la voce di un Genio..

 


"La malattia esiste, non bisogna essere stupidi, qui non si tratta di essere negazionisti o complottisti, ognuno ha la sua idea. La malattia esiste, ma non dobbiamo diventare deficienti. Perché questa malattia, oltre a far morire le persone , a far star male altre persone, sta creando un sottobosco di imbecillità - della quale poi non ci libereremo così facilmente - di intransigenza, di violenza" (Antonio Rezza)




e a proposito di VIRUS


14 ottobre 2021

Odd Nerdrum

 




La mia arte è un invito a camminare in salita, non in discesa, a seguire l'esempio di Brahms, Rembrandt e Marlow. Non dimenatevi fra i vostri dubbi esistenziali come animali selvatici in gabbia, ma inseguite chimere non facili da raggiungere, datevi uno scopo, cercate di acquisire una second vista che vi permetta di vedere oltre, e non rincorrete fama e successo auto-declassandovi al rango di scimmie o fantocci ambulanti, ma ponetevi sempre obiettivi elevati. (Odd Nerdrum)


1 ottobre 2021

Uscì Il Seminatore A Seminare I Suoi Semi

 

Solitario seminatore di libertà,
Sono uscito presto, prima della stella;
Con mano pura e innocente
Nei solchi divenuti servi
Ho gettato un seme vivificatore -
Ma ho solo perduto il mio tempo,
I buoni pensieri e la fatica...

Pascolate, pacifici popoli!
Non vi risveglierà il grido dell'onore.
A che serve al gregge il dono della libertà?
Bisogna solo accoltellarlo o tonsurarlo.
La loro eredità di stirpe in stirpe
È il giogo con i sonagli e la frusta.


(Aleksandr Puskin)


16 settembre 2021

una risata ci seppellirà..

 




il commento di Gianluca: 
*Le "armi" della satira e della parodia, dentro e contro il conformismo comune, la propaganda da regime, il populismo becero  da videocrazia, sono lampi di vitalità necessari. Una risata grassa e amara su una disfatta umana e culturale, un arrivederci (forse) ad un futuro migliore o perlomeno diverso. Una risata CI seppellirà perché è l'auspicio migliore che puoi fare... se fosse già altro a seppellirci non saremmo qui a parlarne forse. *


16 agosto 2021

Osa Sapere

ringrazio Jury Miro per il suo prezioso commento, che desidero accogliere in una stanza dedicata.
qui.
 
"Ivano Dionigi ha lanciato un proprio atto di accusa contro la paura e l'ignoranza, affermando che la prima difesa della democrazia è la difesa dell'intelligenza. Lungo tutta una lezione tenutasi a Misano a fine novembre 2019, l'imperativo "Osa sapere" ha provocato, ha sfidato a fare della grande cultura un'arma di difesa (non un oggetto da conservare) dalle mentalità degradanti figlie di questo tempo. Durante l'intensa lezione è risuonata la voce dei classici, non solo perché la classicità e l'ambito di ricerca in cui Ivano Dionigi ha speso la sua vita. Dalla voce di Dionigi, non giungono solo citazioni colte e parole di filosofi, ma un monito per il presente in cui nuovi scenari sociali, scientifici e tecnologici mettono in discussione le nostre identità consolidate e rassicuranti: l'identità culturale, incalzata dall'avvento di culture altre; l'identità professionale, scalzata da una tecnologia sempre più autonoma l'identità personale, minacciata fino a mettere in discussione la stessa parola uomo così come l'abbiamo pronunciata e intesa per millenni. Come capire e renderci amico questo presente così carico di complessità e incognite? Oggi, in un'era in cui tutto è globale, condiviso e disponibile in modo indiscriminato, l'uomo perde se stesso, e mentre da un lato si fa forte della tecnologia per instaurare relazioni con il mondo virtuale, dall'altro innalza muri contro le persone fisiche. E' Il paradosso della società postmoderna, l'isolamento collettivo dietro a uno schermo. "Osa sapere" allora è un invito a uscire dall'ignoranza, a chiederci chi siamo, qual è la direzione che abbiamo intrapreso e, soprattutto, che futuro vogliamo costruire. Dionigi chiude con messaggio ai tanti giovani presenti: "Voi fate l'unità, la bellezza e la speranza del paese benedettamente ricco di talenti e maledettamente incurante di essi. Questo i miei occhi hanno visto incontrando migliaia e migliaia di vostri coetanei dal profondo Sud al profondo Nord. Siate consapevoli della vostra grazia e della vostra forza, perché il tempo vi è amico. Siate insoddisfatti, siate esigenti, siate rigorosi, vorrei dire perfetti. Osare sapere. Impegnatevi in politica. Fatelo con passione, orgoglio, non solo per affermare voi stessi, ma fatelo anche per una sorta di pietas verso di noi che non ce l'abbiamo fatta a lasciarvi un mondo migliore".



25 luglio 2021

la storia insegna?..


Non iniziò con le camere a gas. 

Iniziò con politici che dividevano le persone tra "noi" e "loro".

Iniziò con l'intolleranza e i discorsi d'odio.

E quando la gente smise di preoccuparsene,

divenne insensibile, obbediente e cieca.


(Primo Levi)



26 giugno 2021

Incipit

   
   Un tempo, se ben ricordo, la mia vita era un festino in cui tutti i cuori s'aprivano, in cui tutti i vini scorrevano.
   Una sera, ho preso sulle ginocchia la Bellezza - E l'ho trovata amara. - E l'ho ingiuriata.
   Mi sono armato contro la giustizia.
   Sono fuggito. O streghe, o miseria, o odio, è a voi che è stato affidato il mio tesoro.
   Riuscii a far svanire dal mio spirito ogni umana speranza. Su ogni gioia, per strozzarla, ho fatto il balzo sordo della bestia feroce.
   Ho invocato i carnefici per mordere, morendo, il calcio dei loro fucili. Ho invocato i flagelli, per soffocarmi colla sabbia, col sangue. La sventura è stata il mio dio. Mi sono disteso nel fango. Ed ho giuocato ottimi tiri alla pazzia.
   E la primavera mi ha portato il riso terrificante dell'idiota.
   Orbene, essendomi trovato di recente sul punto di fare l'ultimo crac!, ho pensato di ricercare la chiave del festino antico, in cui potrei forse riprendere appetito.
   La carità è questa chiave. Questa ispirazione prova che ho sognato !
   "Resterai iena, ecc...," ribatte il demonio che mi ha incoronato di così amabili papaveri. "Giungi alla morte con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i tuoi peccati mortali."
   Ah! Me ne ha dette troppe: - Ma, Satana caro, te ne scongiuro, una pupilla meno irritata ! e in attesa delle piccole vigliaccherie in ritardo, per te che ami nello scrittore l'assenza di facoltà descrittive o istruttive, io strappo questi pochi e ripugnanti foglietti dal mio taccuino di dannato.

(Arthur Rimbaud -  Una Stagione all'Inferno - 1873)



13 giugno 2021

Wilde - De Profundis (Epistula: In Carcere et Vinculis)

 

"Dear Bosie ......."
È l'inizio di una lettera ad un amico; ma a chi scriveva Wilde?
Tra l'aprile e il novembre 1895 Oscar Wilde, sotto l'accusa di omosessualità - massimo tabù nell'età vittoriana - dovette affrontare vari processi che gli costarono la condanna a due anni di lavori forzati, la bancarotta e l'interdizione alla pubblicazione di tutte le sue opere.
Mentre era detenuto a Reading, tra il gennaio e il marzo 1897, allo scrittore irlandese fu concesso di scrivere una lettera: cinquantamila parole, la più lunga che sia stata mai stilata. Una confessione privata, nella quale Wilde scrisse il memoriale della sua vita in carcere e la raccapricciante cupezza vissuta a Reading. Era indirizzata al suo amico e amante Lord Alfred Douglas che causò la sua rovina.
Per questa lunga lettera, Wilde scelse un titolo in latino - Epistula: in Carcere et Vinculis - che invita suggestivamente a soffermarsi  su quanto può accadere ad un uomo in stato di totale reclusione, più che sulla possibilità di rielaborare spiritualmente l'esperienza.  Il titolo - De Profundis - con cui ci è nota, fu scelta dall'amico Robert Ross per darla parzialmente alla stampa nel 1905 ed è lo stesso utilizzato nel 1962 per la sua pubblicazione nella versione integrale, avvenuta dopo la scomparsa di tutti i protagonisti.
In questa lunga lettera traspaiono i moti più profondi dell'animo di Oscar, ed è per questo motivo che lo ritengo lo scritto assolutamente più bello e significativo della sua intera vita.

Liolucy








24 aprile 2021

Wolfgang Amadeus Mozart


Lacrimosa è parte della Messa di requiem in re minore K626, l'ultima composizione di Mozart. È tra i momenti di maggiore ispirazione drammatica . Con l'utilizzo di brevi frasi, di crome ascendenti e discendenti ai violini e di una scrittura corale di ampio respiro, Mozart riesce a creare un effetto di pianto, a stento trattenuto, di preghiera umile e devota, con un Amen conclusivo in forte.






28 gennaio 2021

Federico Iris Osmo Tinelli


intelligenza, cultura, talento, ricerca, progettazione, 
sensibilità, indipendenza, originalità, stile.
impegno, passione, cura nei minimi dettagli.
un visionario che scartabella la realtà per regalare uno sguardo 
oltre gli abissi dell'inconscio, e per offrire una vitalità fenomenica ulteriore.
mi piacciono particolarmente le sue opere cubo-astratte, surrealiste, sperimentali,
alternative, anarchiche, new age, essenziali, minimali, enigmatiche,
oniriche, inaspettate.
Federico per me è questo, ma è anche tanto altro, come spiega lui stesso 
in questa fresca, fluida e piacevole intervista, che accompagna lo spettatore alla scoperta 
di un talentuoso regista che ha fatto del suo processo creativo - ricco, unico e atemporale - 
fecondazione artistica perenne..





30 settembre 2020

Primo Levi e l'odio



Non sono facile all'odio: lo ritengo un sentimento animalesco e rozzo e preferisco che le mie azioni e i miei pensieri, nel limite del possibile, nascano dalla ragione. 
Per questo motivo non ho mai coltivato l'odio come desiderio primitivo di rivalsa, di sofferenza inflitta al mio nemico vero o presunto, di vendetta privata.
Devo aggiungere che, per quanto posso vedere, l'odio è un sentimento personale: è rivolto contro una persona, un nome o un viso.
I nostri persecutori nazisti non avevano viso, né nome: erano lontani, invisibili, inaccessibili; prudentemente, il sistema nazista faceva sì che i contatti diretti fra gli schiavi e i signori fossero ridotti al minimo.
Dopo la guerra, inoltre, il nazismo e il fascismo sembravano giustamente e meritatamente tornati nel nulla, svaniti come un sogno mostruoso, così come spariscono i fantasmi al canto del gallo. Come avrei potuto coltivare rancore o volere vendetta contro una schiera di fantasmi?
Non molti anni dopo, l'Europa e l'Italia si sono accorte che questa era un'ingenua illusione: il fascismo era ben lontano dall'essere morto, era soltanto nascosto, stava facendo la muta per ricomparire in una veste nuova, un po' meno riconoscibile e un po' più rispettabile, più adatta al nuovo mondo che era uscito dalla catastrofe della Seconda Guerra Mondiale, che esso stesso aveva provocata.
Devo confessare che davanti a certi visi non nuovi, a certe vecchie bugie, a certe figure in cerca di rispettabilità, a certe indulgenze e connivenze, provo la tentazione dell'odio con una certa violenza.
Ma io non sono un fascista: io credo nella ragione e nella discussione come supremi strumenti di progresso, e perciò all'odio antepongo la giustizia."

(Primo Levi)