4 settembre 2021

Il futuro contro il Green Pass

 


grazie ragazzi..


79 commenti:

  1. aggiungo un ulteriore documento segnalatomi da Unknown, a conoscenza e lettura di tutti.

    ________________________________

    Bergamo, 1 Settembre 2021
    Alla cortese attenzione de
    I docenti tutti
    I ricercatori e i dottorandi
    I componenti del Senato Accademico
    Il Magnifico Rettore Remo Morzenti Pellegrini
    Il personale tecnico e amministrativo
    I responsabili delle Biblioteche di Dipartimento
    Gli uscieri dell’Università degli Studi di Bergamo
    e p.c. a
    Tutti gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo e i loro rappresentanti
    L’Associazione Laureati Università di Bergamo, LUBERG
    I giornalisti e gli organi di stampa


    Gentili tutti,
    vorremmo iniziare col ricordarvi alcuni presupposti eletti a linee-guida della nostra Università, così ben esposti nel manifesto disponibile sul sito della stessa:
    La mission della nostra università è già tutta racchiusa nel suo nome: universĭtas. Apertura, pluralità, libertà, incontro, appunto: “universalità”. Sapere vuol dire sfidare i tempi, saperli scuotere. Un’interpretazione preconfezionata non è mai buona: ogni interpretazione pretende infatti una mente critica.

    Dunque: apertura, pluralità, libertà, incontro, universalità, capacità di porsi criticamente rispetto ai tempi e di sfidarli. Insieme a voi, crediamo e vorremmo continuare a credere in questi valori, che il biglietto da visita della nostra università – come di molte altre università d’Italia e del mondo – dichiara esplicitamente di tenere in alto grado. Ma oggi, alla luce del D.L. 111/2021 del 6 agosto (Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti), si impone un principio di discriminazione, legittimato da motivazioni presentate come medico-scientifiche, che ci appare agli antipodi di quella stessa inclusività posta sin dall’etimo a fondamento dell’istituzione universitaria. Con questo provvedimento discriminante e divisivo vengono di fatto esclusi dal diritto allo studio e dai servizi erogati dall’Università – o ne viene gravemente limitata l’accessibilità ‒ tutti coloro che per legittima scelta
    personale non intendono prestarsi a trattamenti sanitari invasivi e a proprie spese, quali i tamponi PCR, né aderire alla campagna vaccinale sperimentale, consapevoli di come sulla reale attendibilità dei primi e, soprattutto, sulla validità e sulla sicurezza della seconda manchi ad oggi un accordo scientifico risolto e unanime.

    Com’è possibile accettare che strumenti sanitari di dubbia efficacia condizionino i principi di apertura, libertà e indipendenza dell’insegnamento universitario?


    >>>


    RispondiElimina
  2. Ancora in piena emergenza pandemica, il nostro stesso Rettore aveva avuto modo di ribadirci alcuni obiettivi essenziali dell’Istituzione che è chiamato a rappresentare, promettendo di mantenere l’Università saldamente imperniata sui principi di inclusione (garantire un sapere condiviso e relazionale, email del 31 marzo 2020; siamo una comunità dove studiano e lavorano tante persone, dove ognuno deve essere rispettato tanto nei propri doveri quanto nei propri diritti, email del 29 aprile 2020) e di coesione (l’obiettivo dell’UniBg di farvi provare sempre e comunque la forza coesiva che deve caratterizzare un Ateneo […] crediamo fortemente nel nostro procedere uniti, nonostante le difficoltà che possono presentarsi, email del 14 ottobre 2020). Non ha dimenticato nemmeno di sottolineare l’impegno dell’Università nel garantire un sostegno costante (senza mai permettere che il vostro e, anzi, il nostro percorso verso le conoscenze possa essere interrotto, email del 4 novembre 2020).
    Questa promessa, però, sembra ora venir meno, con la comunicazione del 10 agosto 2021 agli studenti: tutti coloro che accederanno, per motivi di studio o lavoro, alle sedi universitarie dovranno essere infatti in possesso del cosiddetto green pass. Non un cenno a chi non si adegua a questo aut-aut, scegliendo di non sottoporsi ai tamponi diagnostici, il cui alto tasso di inattendibilità è certificato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità (cfr. rapporto ISS Covid-19 n. 46/2020), né all’inoculazione dei vaccini sperimentali a mRna o a Dna ricombinante, la cui efficacia nell’arginare i contagi è presentata come relativa, ad esempio, nello stesso foglietto illustrativo della Pfizer: potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono e la durata della protezione non è nota (dalla nota informativa 1 del modulo di consenso vaccinale Comirnaty).
    Considerato che lo stesso vaccinato può contagiare ed essere a sua volta contagiato, ci si chiede quale possa in effetti essere la funzione del Green Pass, e se essa sia realmente di natura sanitaria o eminentemente politica. Anche la garanzia di non nocività dei vaccini sperimentali è alquanto dubbia: come esplicitato dal punto 10 del consenso informato (non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza), non si escludono possibili effetti collaterali a lungo termine, anche gravi.
    Che ne sarà allora delle promesse di inclusione, di coesione e di sostegno per tutti gli studenti che sceglieranno di non aderire acriticamente e incondizionatamente alla sperimentazione vaccinale di massa o al tracciamento sanitario via Green Pass, dispositivo di controllo sociale e amministrativo in aperta violazione del diritto alla privacy dei propri dati?


    >>>

    RispondiElimina
  3. Proprio a Bergamo, come se i molti lutti non fossero bastati, osiamo mettere in discussione quella che viene attualmente presentata come l’unica soluzione in grado di contenere il contagio? Sì, proprio a Bergamo, la città più colpita dalla pandemia. Come in tutt’Italia, ci si prepara ora a perdere anche l’universale diritto all’istruzione e alla cultura (sancito dalla nostra Costituzione all’art. 34) o quantomeno a vederne compromessa la fruibilità.
    Proprio a Bergamo, la città in cui – com’è noto – il direttore del dipartimento di anatomia patologica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, mettendo in discussione le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute che sconsigliavano di eseguire le autopsie sui corpi deceduti a causa del Covid, scoprì il ruolo decisivo della formazione dei trombi nell’aggravarsi della malattia, evidenziando la necessità dell’utilizzo dei farmaci anticoagulanti.
    Proprio a Bergamo, la città in cui il primo atto di disubbidienza in materia di pandemia si è dimostrato un primo passo verso la verità clinica.
    Con lo stesso spirito, siamo portati oggi a dubitare dell’utilità scientifica, della legittimità giuridica e della liceità etica di un lasciapassare sanitario formalmente preposto a contenere la diffusione del Covid-19. Questo strumento, infatti, oltre a non garantire la non-contagiosità dei suoi detentori, comporta la discriminazione nei diritti costituzionali in base allo stato di salute e all’assunzione di un prodotto sperimentale (non privo di possibili effetti collaterali gravi) per una malattia ritenuta curabile da sempre più medici con i protocolli farmacologici di terapia domiciliare (come testimoniato, ad esempio, dall’esperienza dei dottori di ippocrateorg.org e del Comitato Cure Domiciliari Covid-19, a smentire con oltre 60.000 guariti la diffusa vulgata secondo cui non esistono valide alternative mediche al vaccino).
    Proprio a Bergamo, dove a inizio pandemia l’abbandono dei pazienti fino all’aggravarsi della malattia e l’inopportuna pratica di ventilazione forzata precoce hanno contribuito a causare così tante morti, possiamo permetterci altri errori?
    Oggi chiunque critichi l’effettiva utilità sanitaria e la neutralità politica del Green Pass rischia di attirarsi quella stessa accusa di “irresponsabilità” che viene già disinvoltamente rivolta, con modi sempre più violenti e intimidatori, a chiunque decida di non farsi iniettare i vaccini genici a mRna e a Dna ricombinante (la cui fase di sperimentazione terminerà, per i diversi brevetti, tra il 2022 e il 2023). Ci si chiede quale considerazione del concetto di responsabilità abbia realmente oggi chi ci governa, laddove Stato, istituzioni e multinazionali farmaceutiche – ben lungi dall’assumersi la responsabilità delle proprie decisioni politiche e tantomeno i rischi degli effetti avversi da vaccini – li scaricano sul senso civico e sulla “libera scelta” dei cittadini stessi. La manleva di responsabilità avviene tramite consenso informato, accompagnata da forme di pressione psicologica, sociale e mediatica che giungono ora a compimento con l’imposizione del Green Pass, una sorta di obbligo indiretto che preclude – in assenza di tamponi diagnostici o certificati d’avvenuta vaccinazione – l’accesso a servizi essenziali.


    >>>

    RispondiElimina
  4. Queste misure, come l’obbligo vaccinale ventilato in queste settimane, sarebbero forse più comprensibili e accettabili se il rapporto benefici/rischi della vaccinazione anti-Covid 19 fosse nettamente a vantaggio dei primi, ma anche su questo vi sono ragionevoli dubbi all’interno della stessa comunità scientifica. Al netto di una controversa ma in genere assai bassa letalità del virus (attestata secondo l’OMS allo 0,6%, senza considerare le differenze per fasce d’età e i casi di co-morbilità e patologie pregresse), si ricorda che tra gli effetti avversi a breve termine dei vaccini genici possono presentarsi gravi trombosi, danni neurologici, miocarditi e pericarditi; nel lungo termine, sono svariati gli scienziati che prospettano il serio rischio di effetti mutageni, infertilità, malattie autoimmuni e tumori. Perfino i dati ufficiali iniziano a parlare chiaro: l’Eudravigilance, la banca dati europea di farmacovigilanza dell’EMA, registrava al 31 luglio 2021 e per i soli paesi dell’Unione Europea un totale di 20.594 morti associate ai vaccini anti-Covid e un totale di 1.960.607 effetti avversi provocati dagli stessi (dei
    quali 968.870 gravi).
    In fatto di responsabilità, com’è possibile sorvolare sulle gravi reazioni che possono conseguire dalla vaccinazione anti-Covid 19, specie per una fascia d’età, quella degli studenti universitari, in cui la relativa pericolosità del virus è ulteriormente ridotta?
    Tornando a noi, e sempre a questo proposito, è utile a questo punto richiamare le parole del nostro Rettore, dalla citata email del 10 agosto 2021 sull’introduzione del Green Pass: Contiamo sul vostro senso di responsabilità, come abbiamo sempre fatto, convinti che provvederete quanto prima (e possibile) a farvi vaccinare: solo in questo modo avremo la speranza di “tenere a bada” il contagio e, di conseguenza, di proseguire le nostre attività in presenza tutti insieme, senza paura di danneggiarci l’un l’altro.
    Caro Rettore, con la presente ci sentiamo di rassicurarLa: Lei può senz’altro contare sul nostro senso di responsabilità morale, non certo nel farci “quanto prima (possibile)” vaccinare (visto che il vaccino, come sopra ricordato, non assicura affatto di poter “tenere a bada” il contagio), bensì nel non assecondare, per il bene nostro e altrui, un nuovo ordine culturale, legislativo e sociale nutrito d’irresponsabilità politica e di coartazione tecnologico-sanitaria. Da parte nostra sarebbe relativamente comodo, facile e indolore accettare il requisito del Green Pass per meglio concentrarci egoisticamente sulla nostra singola carriera universitaria, apprestandoci a vivere il mondo di domani come se non fosse un prodotto delle nostre scelte (o delle nostre reticenze) di oggi. Disgraziatamente, però, il nostro senso di responsabilità ci trattiene dal farlo. A Lei che ce ne ha ricordato l’importanza, ci permettiamo così – a nostra volta – di ringraziarLa richiamandoLa a questo stesso principio, non solo nei riguardi dell’Università di Bergamo ma di tutti gli atenei lombardi di cui è coordinatore. A porsi idealmente di fronte a tutti gli studenti, indistintamente. E a ribadire, se vorrà, queste sue stesse parole suasive e perentorie. È sicuro di volersene prendere la responsabilità?
    Insieme a tutti i destinatari della presente, ci chiediamo in particolare se anche i professori della nostra Università vorranno accondiscendere, foss’anche solo nel silenzio/assenso, a questa stessa sovrana attitudine alla deresponsabilizzazione, al pensiero unilaterale e semplificatorio, al silenziamento d’ogni dissenso critico, quando non già criminalizzato o patologizzato.


    >>>

    RispondiElimina
  5. Esattamente novant’anni fa, nel 1931, venne imposto a tutti i professori universitari l’obbligo di giurare fedeltà al regime fascista, pena la destituzione dalla cattedra di cui erano titolari. Come ben sappiamo, solo 12 professori su 1.225 rifiutarono. Oggi il personale docente e non docente presente negli istituti universitari italiani ammonta a circa 125.600 persone: quanti di questi si rassegneranno ad accettare l’inaccettabile? Giova ricordare a tutti noi – che conosciamo così male la Storia – quanto ancora rischiamo di ripeterne gli orrori?
    Cari professori: anche noi, come il Rettore nei nostri confronti, sappiamo di poter contare sul suo e sul vostro senso di responsabilità, certi “che provvederete quanto prima (e possibile)” a levare finalmente una voce contraria e non sottomessa dinanzi a questo provvedimento incostituzionale e inqualificabile, come alcuni vostri colleghi stanno già coraggiosamente iniziando a fare, da Andrea-Sigfrido Camperio Ciani (ordinario di Etologia, Psicobiologia e Psicologia evoluzionistica all’Università di Padova) a Francesco Benozzo (associato di Filologia e linguistica romanza all’Università di Bologna, candidato al Nobel per la Letteratura dal 2015). Forse non sarete tutti, forse sarete solo una piccola parte, ma ci basterà per essere fieri, una volta di più, di essere o essere stati vostri studenti. Ci sarà sufficiente per non incrinare la fiducia che in questi anni di studio abbiamo avuto e tuttora abbiamo in voi. Per non dover mettere in discussione, alla radice, il senso del vostro stesso insegnamento.
    Se poi vorrete, spazientiti, sbirciare già alla fine di questo messaggio ben poco smart, social friendly o parcellizzabile in slogan pronti ad essere confutati con ottusa disinvoltura dai sedicenti fact-checker, troverete un nuovo motivo di delusione. Vedete, non ci firmiamo “Studenti contro il Green Pass”. Nemmeno “Studenti contro i sieri genici sperimentali a mRna e Dna ricombinante”, o “Studenti contro il terrorismo mediatico, il tracciamento sanitario e la digitalizzazione totalitaria”. Siamo, semplicemente, studenti dell’Università di Bergamo. Spiacenti di aggiungere un’inerte constatazione in un momento già governato dal consenso tautologico e dal culto dell’identico, ma, sapete, questo non è niente di più e niente di meno di quello che effettivamente siamo. Siamo parte della comunità universitaria. Ci siamo regolarmente iscritti, pagando le tasse universitarie. Abbiamo frequentato le lezioni, abbiamo sostenuto gli esami, anche con medie eccellenti. Durante il nostro percorso universitario, come tutti, siamo stati colpiti dai lutti e dalle restrizioni.
    Infine siamo tornati in Università, per riprendere, terminare o proseguire i nostri studi. E ora? Ora, con il D.L. 111/2021 e la conseguente comunicazione del Rettore, chi è deciso a non accettare l’illegittima imposizione del Green Pass non sembra venir nemmeno contemplato nella vita universitaria, sia pure con altre modalità di partecipazione (senza curarsi del considerando n. 36 del regolamento 953/2021 del
    Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea sull’uso del Green Pass, dove si sancisce che anche coloro che hanno scelto di non essere vaccinati non possono essere oggetto di discriminazione, diretta o indiretta).


    >>>

    RispondiElimina
  6. Neppure un riferimento alla possibilità – comunque moralmente discutibile e insoddisfacente – di svolgere gli esami a distanza, ricorrendo a una modalità partecipativa così sistematicamente e agilmente adottata nell’anno e mezzo di emergenza pandemica. Ed eccoci esclusi, come accaduto ad altri studenti Unibg nel curioso caso di occultamento dei 192 commenti – in larghissima parte critici – sottoscritti al post di Facebook con cui l’Università di Bergamo informava dell’introduzione del Green Pass, lo scorso 23 agosto: fuori dal testo, fuori dal diritto, fuori dalla comunità. Confidiamo in una dimenticanza, in un refuso, a cui auspichiamo si rimedi presto, come a livello governativo si è fatto con quel celebre “per scelta” curiosamente omesso e poi reintegrato nella traduzione italiana dello stesso 953/2021. Perché questo è quello che siamo: studenti dell’Università di Bergamo, a rappresentanza di pressoché tutte le sue facoltà. Non ci qualifichiamo, non ci quantifichiamo. Potremmo essere 10, 100, 1000, 10000… Ma anche se fossimo solo in due, come erroneamente e grottescamente riportato dal Corriere della Sera-Bergamo in data 18 agosto 2021 riguardo ai primi due giorni di raccolta firme a Bergamo per la petizione indetta dal Prof. Granara, dovrete fare i conti con la nostra presenza. E con le nostre domande.
    Da aspiranti filologi e filosofi, ci chiediamo come sia ammissibile una massificazione tanto violenta e un depauperamento tanto sistematico e su larga scala del linguaggio e del pensiero critico. Da aspiranti pedagogisti, ci domandiamo se tutto ciò non sottintenda un preoccupante stravolgimento dei concetti stessi di istruzione, di educazione e di insegnamento.
    Da aspiranti psicologi, ci interroghiamo su quanto sia legittimo ed eticamente accettabile l’abuso di tecniche di condizionamento mentale da parte di mass media e istituzioni nel promuovere la campagna vaccinale.
    Da aspiranti ingegneri, ci chiediamo quanto sia effettivamente fondato e corretto un utilizzo mediatico e strumentale di statistiche e dati, volti a giustificare restrizioni e norme politico-sanitarie.
    Da aspiranti giuristi, ci interroghiamo su quanto siano tollerabili nel nome dell’emergenza sanitaria la drastica riduzione e il graduale smantellamento delle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione Italiana e dell’ordinamento democratico del nostro Paese.
    Da esseri umani, ci domandiamo quanto sia sostenibile questa china tecnocratica e disumana che si va profilando, e a quale idea di futuro autoritario e biomedicalizzato ci stiamo progressivamente adattando. Per paura, indifferenza o conformismo.
    Ci chiediamo tutto questo, e lo chiediamo a voi. A ciascuno di voi.
    Cosa deciderete di fare?


    >>>

    RispondiElimina
  7. In un contesto di pianificato caos normativo e statistico dove di osservabile e verificabile sembra rimanere ben poco, e dove a dettare legge sono spesso gli scienziati più autoritari in luogo dei più autorevoli, avanziamo il sospetto che l’Università tutta rischi oggi di trovarsi davanti a un bivio cruciale. Può darsi, a ben vedere, che non siamo lontani dalla concreta, drammatica possibilità di regredire dai moderni principi
    del metodo scientifico sperimentale – che delle Università rinnovarono, illuminarono e affinarono lo spirito – all’opacità di un nuovo, restaurando dominio del principio d’autorità, sclerotizzato in granitica e incontestabile Scienza. Per riconoscere la direzione più giusta e probabilmente più sana, può darsi che la strada da percorrere non sia all’insegna della paura e del controllo, bensì del coraggio e della libertà, debitamente scrostati dalle sedimentazioni propagandistiche di questi mesi.
    E può darsi che al netto di tutti i ricatti morali e occupazionali del caso, non siamo altri che noi – mittenti e destinatari di questa lettera, insieme – i primi artefici del futuro che ci aspetta.
    Da oggi stesso, ognuno di noi, individualmente, ne sarà responsabile.

    Grazie dell’attenzione,

    Studenti dell’Università di Bergamo

    _____________________________________


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Altro che studenti, questi sono MAESTRI. Dimostrano di aver appreso ciò che è stato loro insegnato sul rispetto per l’essere umano, sulla Costituzione, sulla necessità di critica e analisi degli eventi. Hanno appreso così bene tanto da far risultare gran meschini ed ipocriti i protettori e rappresentanti della cultura che si sono piegati alla follia.

      Elimina
    2. fantastici! come mio figlio..
      :)

      Elimina
    3. Viva Dio ...giovani vitali in mezzo a tanti morti, sia mentali che reali. È assurda questa guerra dove ogni volta per convincere e piegare ti presentano l’esercito dei morti per covid, quando non si appellano anche al fatto che non vogliono più sentir parlare delle terapie intensive al collasso. Terapie al collasso di cui non si sono mai interessati prima del 2020. E per assurdo forse questa guerra finirà (spero) grazie all’esercito di danneggiati e morti dopo la vaccinazione. Una guerra che si combatte tra vivi...ma anche tra due eserciti composti da morti/danneggiati per causa diversa. Solo che nell’esercito di morti/danneggiati da vaccino ci sono troppi giovani e fa rabbia, tanta rabbia.

      Elimina
  8. Guarda che Ricky non mente. È se stesso. È il pagliaccio che è sempre stato. Sei tu che mentivi a te stessa. Un po' alla Petra Von Kant...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si salvava ancora prima, quando era un coglione insicuro, dopo che Valeria lo aveva sfanculato. Mo c'è Ethel che gli dice che è tanto bello bravo e intelligente. Ma poi al primo guaio, gli dice che è un povero deficente, coglione e smidollato. Ahahahah. Una (poraccia) così non me la terrei, manco 1 giorno.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    3. come faccia era sicuramente meglio Medea

      Elimina
    4. Se te piglia il cazzo Medea manco la guerra di troia basta per riavercelo! Sei finito! Mi dispiace se cancelli attimi.sei una povera deficiente.

      Elimina
  9. Attimi ma che cazzo cancelli? Sei come Ricky!

    RispondiElimina
  10. Freddy,
    parliamo di questi ragazzi, e lasciamo perdere chi non c'entra niente con questo post.
    chiedo troppo?..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quali ragazzi? Generazione inutile! Non c'è nessuna speranza per loro!

      Elimina
    2. Scusa ma io sono della generazione, anarchici e autonomia operaia, occupazioni, centri sociali, noi la libertà la pretendevamo, e ce la prendevamo, non la chiedevamo mica!

      Elimina
    3. IL LAURENTINOKKUPATO ha fatto quest' anno 30 anni di occupazione. e l'ho aperto io!

      Elimina
    4. Alcuni dei miei coetanei e conoscenti si sono fottuti con l' eroina, o nelle brigate rosse. e tu mi vieni a parlare di una generazione di bimbiminkia che vivono di playstation e tik tok?

      Elimina
    5. vabbè ma questi ragazzi che non vogliono vaccino e green pass ancora ragionano, non hanno il cervello fottuto
      pizellino

      Elimina
    6. Cinismo per cinismo la tua generazione alla fine ha fatto la fine che ha fatto...e si vede. O no?!? Si spera sempre in una generazione migliore. Anche se c’è il detto “chi vive sperando..muore cacando”, ma almeno non è una morte da stitici

      Elimina
    7. anche persone che si facevano di droghe hanno paura del virus

      https://www.youtube.com/watch?v=e3SBPdRyfJE

      Elimina
    8. Non è credibile! Ma alle stronzate non c'è mai fine. Ma io parlavo de quelli che conoscevo. So andati quasi tutti al cimitero! Qualcuno pure de AIDS e per quelli mi dispiace.Un virus bastardo, che ti prendi se scopi o se ti droghi! le cose più belle della vita!Onore ai morti di Aids!

      Elimina
    9. Erano gli anni 90 persino i virus erano meglio! https://youtu.be/6Uxc9eFcZyM

      Elimina
    10. Dov'è il problema morale ed etico di un virus che accoppa vecchi e fracichi? non lo vedo!

      Elimina
    11. Ah il vaccino per l'aids? Ah geni della medicina no eh?

      Elimina
    12. Burioni facci il vaccino per l?hiv! Genio!

      Elimina
    13. Freddy 21:32,
      evidentemente
      non hai ascoltato quello che dicevano questi ragazzi in video, che hanno criticato proprio i loro coetanei imbevuti di TikTok&varie..

      Elimina
    14. Seh capirai. ascolto ai bimbiminkia. il rave che hanno fatto. fico! io odio i rave.ma questi studentelli froci che mi fanno una pippa. Antinooo dammi il culo. così li vedo i ventenni!

      Elimina
    15. bravissima attimi

      Elimina
    16. Te sei strana sei una fettuccinara, ma io non sono uno che ha rubbato la laurea, io i libri li ho letti davvero!

      Elimina
    17. stanno tornando Freddy. Sono la generazione di quando era giovane nanni moretti

      Elimina
    18. Si criticano tik tok ma CHE FANNO? occupano? fanno posti liberi? Autogestioni?

      Elimina
    19. Per carità non invocare altri vaccini! Non aspettano altro. Già degli scienziati sono convinti che l’HIV è stato causato dalla ricerca e sperimentazione di un nuovo vaccino contro la polio in laboratori imboscati in Africa (non bastavano i due vaccini già esistenti). Dopo non sanno come curarti i danni causati dal vaccino, ti usano un po’ come cavia ma poi ti liquidano con antidolorifici e immunosoppressori.

      Elimina
    20. Scusa ma noi, criticavamo il sistema e costruivamo/occupavamo spazi di libertà! Minchia se eravamo forti! Zero chiacchiere! e daje!

      Elimina
    21. bravissima carmilla

      Elimina
    22. una generazione di giovani che manco so rivoluzionari. mo se difendono! HHAHHAHH!

      Elimina
    23. Carmills metti la testa nel cesso e tira lo schiacquone!

      Elimina
    24. Non posso, ci stai tu ad occupa’ lo spazio di libertà mentre rimembri i bei tempi andati.

      Elimina
    25. dai te la rimetto ma non te la meriti! https://youtu.be/6Uxc9eFcZyM
      noi mischiavamo il punk col pop e quello che ve pare! ma ndo vanno i giovani di oggi! merde!

      Elimina
    26. anche i litfiba si sono ispirati a quella canzone

      https://www.youtube.com/watch?v=eGTnk99QAYY

      Elimina
    27. visto che ero punk gia sui 15 vedevo bene pure questa: https://youtu.be/pMo7dysBHWQ STORIA!

      Elimina
    28. bravissimo Freddy

      Elimina
    29. Vabbeh, ma comunque brigate rosse ed eroina sono sempre sbobba rifilata dai soliti noti che rifilano tiktok e scemenziario al seguito, con l'unica differenza che i boccaloni degli anni '70/'80 pensano ancora di essere stati tanto fuuuuuuuuuuuuuurbi.

      Elimina
  11. Stupida stronza, e il tuo mito è Oscar Wilde? Fossi vissuta nell'età vittoriana saresti stata una di quelle poraccie che si scandalizzavano!

    RispondiElimina
  12. "Nelle stanze del mio io"
    Bello sentire la voce dei giovani, tutti possono manifestare, però
    non sentivo i giovani, loro possono cambiare il destino dell'Italia,
    certamente ognuno farà la sua parte. Ha ragione Chloe, il futuro sono i giovani
    Quanta saggezza in questi giovani, applaudo a loro con tutto il cuore

    RispondiElimina
  13. Ormai i giovani sono giovani solo nel senso dei foruncoli! Cèline un genio! mo neanche quelli. neanche i foruncoli. medicine a go go. pensate bukowski senza quell' acne devastante. forse sarebbe stato uns pippa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. https://www.youtube.com/watch?v=7al-Omfp0Ag

      Elimina
    2. dovrebbero farglielo sentire a Silvano Agosti. Dice più o meno così, ma è diverso quando stai fuori, e quando ci stai dentro!

      Elimina
    3. Bukowski non gli puoi certo dire che ha mai provato a imboscarsi!A sfuggire si.

      Elimina
    4. Su l' odio per l' ipocrisia di Agosti ls penso come kate!ma lei è fatta per i bagnini non le piacciono gli stagnari! Ripensaci Kate! che te ne fai di un bagnino se sai nuotare!?

      Elimina
  14. Agosti è un imboscato. mo la banca l'ha salvato...più di così!

    RispondiElimina
  15. oltretutto saranno più morti giovani di vaccino che di covidde! AHAHAHHAHHAH cge generazione di coglioni!

    RispondiElimina
  16. attimi trasformati in Ricky! trasformati in stupidità! Cancella tutto!

    RispondiElimina
  17. Freddy, trasformati tu:
    cerca di essere meno ripetitivo e scrivi quando sei più sobrio.
    altrimenti... ZACK!
    mi hai sbagliato addirittura l'accento
    a Céline!..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma con chi ti pensi di parlare? Asstronza? Bannami dal tuo blog di merda! Sai il cazzo che mi frega?

      Elimina
    2. bravo, allora sgombra..

      Elimina
  18. Ci ero quasi cascato,a risponderti male.

    RispondiElimina
  19. Risposte
    1. Ottima risposta, per sedare un idraulico non vi è nulla di meglio che dedicargli un suono che gli ricorda il suo ambiente di lavoro...peccato manchi l’olezzo, sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

      Elimina
    2. era una pernacchia.
      altrimenti, nel caso da te paventato,
      avrei scritto
      pprrooootttt..
      :-))

      Elimina
  20. Le donne quando sono polemiche, voglionO solo vedere se te le inculetesti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Liberamente tratto da Pagina 10 paragrafo 2 del flop letterario di idraulica “La chiave inglese ed il foro da intubare”. Premio Strega 2021 per nuove terminologie “inculeteresti” ...della serie quando l’alcol fa miracoli di creatività.

      Elimina
    2. È pure virale, mi ha infettata ...e ho ricreato il nuovo termine con variante.

      Elimina
  21. Vabbeh un po' di delirio alcolico. Non vi lamentate. Sempre meglio di niente. Eppoi è gratis. Ringraziatemi. Ahahahhah! Ciao

    RispondiElimina
  22. Ah e buona domenica!
    https://youtu.be/EVPcDWs3zOM

    RispondiElimina
  23. Ammazza che sfascio di Cciovani! Una che dice chi cloe io? L'altro non mi ricordo dove ero arrivato! Ahahahahah. Una dedica x loro. Una canzone di quando ero cciovane io! https://youtu.be/VktEkdA82Ro

    RispondiElimina
  24. A me il green pass non mi serve, quando mi servirà per qualcosa, finiró in galera. Senza tante storie. Sennó vaffanculo. Non si deve scendere a trattare con misure da fascismo. Ci si rivolta e basta! https://youtu.be/a1Q7xtPFbMs

    RispondiElimina
  25. https://www.youtube.com/watch?v=OdsfjP6D10Q

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bravo prof, specialmente quando tenta di spiegare cos'è la democrazia a chi non l'ha ancora capita..

      Elimina
  26. Ricky Rickyno, non partecipi ammorino?

    RispondiElimina
  27. Questi ragazzi hanno già trovato il loro centro, in un processo di crescita, di sapere e di consapevolezza a non farsi condizionare. Un futuro con queste intelligenze penso che se lo augurino tutti. Bellissimo documento, grazie.

    RispondiElimina
  28. Segnalo “danni collaterali Facebook”

    RispondiElimina
  29. no non ora non qui questa pingue immane frana

    RispondiElimina