6 marzo 2022

Non le sentite tremare le finestre dopo l’assedio di Mariupol’?






Gli invasori russi sparano in aria per disperdere la folla. La gente ha paura, quella paura che non dimentica il coraggio. Sono scesi in piazza, li affrontano a mani nude, con le bandiere legate al collo, e gli gridano di andarsene da Cherson. I soldati non sanno che fare. Non erano pronti a tutto questo, quando guardano in faccia la gente – che gli parla nella loro lingua – emerge nella coscienza il dubbio che questa guerra non sia la loro. Ma un soldato obbedisce. Alcuni sono giovani, poco più che ragazzi, hanno anche loro paura. Qualcuno ha avuto coraggio, e ha disertato. Ma sono casi isolati.

L’esercito obbedisce e scarica nell’assedio di Mariupol‘ quindici ore di bombardamenti. A tremare sono anche le nostre finestre. Quell’assedio è messo in scena per noi. Ci dobbiamo spaventare.

Gli obiettivi sono i civili. Siamo noi. Nascosti nelle cantine, i reparti di pediatria. Nascosti nelle cantine, i bambini fanno scuola. Nascosti nelle cantine, i vecchi e le medicine. E i padri disarmati, le madri serie. La neve per avere acqua, lavarsi un po’. I malati assistiti dalla pietà, gli ospedali senza elettricità. La fuga sugli autobus, ventiquattr’ore per venti chilometri, salvare la pelle. Tenere i figli lontano dai finestrini, il corpo, il giaccone di mamma, in cui affondare. I ceceni fanno il lavoro sporco.

I ceceni, mandati a “normalizzare”, che entrano nelle città senza regole d’ingaggio. A quelli il coraggio di abbattere vite come al macello non manca. Non sono ragazzi spauriti, non sono soldati affamati, ma criminali addestrati all’ecatombe. Sparano sulle macchine che escono dalle città, da Kiev, da Kharkiv, e la gente scrive “bimbo a bordo” sui vetri, andate piano, non investiteci con una raffica. Quelli che sventolano la bandiera della pace, lo sanno come ti apre un ceceno? L’unica guerra che si ha diritto di combattere, è quella per difendere le proprie case. Lo diceva Pertini, che ne sapeva qualcosa. E quindi decidete, gente. Lasciamo che si difendano con i sassi e le fionde?

Le popolazioni di Mariupol’, Volnovakha e Irpin stanno lasciando le città. Regioni si svuotano, profughi a migliaia, la gente fugge all’avanzata dei ‘liberatori’ russi. I corridoi umanitari per portarli via non sono ancora aperti per tutti. I russi li tengono dentro, in ostaggio. Come se non bastasse tenere in ostaggio un paese intero.

Le nostre finestre tremano, ma ancora ci balocchiamo in dietrologie, alla ricerca di ragioni e torti, e mentre Mariupol’ sprofonda c’è chi non trova di meglio che parlare, ancora e ancora e ancora, dei neonazisti, del battaglione Azov, e porcherie varie che bisognava dire quand’era ora, non svegliarsi adesso facendo da grancassa al Cremlino. Non ci sono estremisti di destra nel parlamento ucraino. Lo sapete? In Russia invece ci sono, e non frega niente a nessuno.

L’Ucraina è un paese pieno di contraddizioni, di problemi, di limiti, una democrazia appena nata, e nata in guerra. E certo, c’è stato estremismo, sono stati compiuti crimini, la strage di Odessa, l’estrema destra in piazza, i paramilitari con insegne neonaziste. Bravi, avete scoperto l’acqua calda. Roba di sette anni fa che trova adesso le pagine dei giornali. Un tempismo perfetto, quello dei propagandisti.

Il mio bambino è piccolo e biondo, ha gli occhi azzurri. Non dorme in uno scantinato, non beve la neve, non conosce la paura, come gli animali che non conoscono l’uomo. A Kiev un bambino uguale conta le ore da un bombardamento all’altro, dorme sotto un’intercapedine, non esce a giocare. Ma sempre a tirare in mezzo i bambini, che roba patetica! E per cos’altro si vive? La vita dei bambini, e dei più deboli, è la misura della nostra civiltà. Ci sono anche loro sotto le bombe. C’è un’idea di civiltà sotto le bombe. La vita è fatta di poche cose, un lavoro, una casa, una famiglia, tutto quello che si chiede alla vita sta in tre parole. Sono questi i diritti umani. A Kharkiv, Mariupol’, Kiev, questi semplici diritti sono negati. La solidarietà umana, la pietà, dove sono? Ognuno guarda al suo ombelico almanaccando di ragioni e torti, blaterando di atlantismi e nazismi, sventolando pacifismi che servono solo a lavarsi le mani. Tutto questo adesso sta a zero. La diplomazia ha fallito. Si sono compiuti errori, se ne faranno ancora. Ma non le sentite tremare le vostre finestre? E le mani?



MATTEO  ZOLA - 5 marzo 2022 -  Non le sentite tremare le finestre dopo l’assedio di Mariupol’?


mercenari e guerra: gli Stati che appaltano il lavoro sporco -



"Gli Stati esternalizzano sempre di più il lavoro sporco nei conflitti: costa meno e non li espone politicamente, perché questi soldati non indossano divise. Nella definizione di David Isenberg del Peace Research Institute di Oslo i moderni soldati di ventura colmano il gap tra gli obbiettivi geopolitici e gli strumenti che il pubblico può accettare. Quando muore uno di loro è un incidente sul lavoro, quando muore un milite in divisa è un dramma nazionale. I casi di violenza e violazione delle regole internazionali non si contano."

- un documento a cura di  Francesco Battistini, Milena Gabanelli e Andrea Nicastro





4 marzo 2022

27 febbraio 2022

La Russia di Putin: il veleno autoritario


"Processate Putin e i suoi!". I Russi, e i cittadini di Mosca in particolare, sono sempre più numerosi a scendere in piazza contro un potere giudicato autoritario e liberticida - tra arresti arbitrari, torture e avvelenamenti senza giustizia. Questo immenso paese è ormai in preda ad una frattura tra coloro che accondiscendono al regime post-sovietico e quelli che mettono a repentaglio la loro libertà per combatterlo. Per più di un anno, il regista Stéphane Bentura ha seguito gli "adepti" dell'oppositore n. 1 del Cremlino,  Alexei Navalny, tra i quali molti giovani e membri delle classi più istruite, in lotta contro una "dittatura post-moderna": le loro testimonianze in questo documentario.

- disponibile alla visione fino ad aprile 2022
- contenuto con immagini e racconti che possono turbare la sensibilità dello spettatore
- clikkare sul titolo sottostante per accedere alla visione del documentario  








25 febbraio 2022

Please No More War


La Guerra Che Verrà

La guerra che verrà 
non è la prima. Prima 
ci sono state altre guerre
Alla fine dell'ultima 
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente 
faceva la fame. Fra i vincitori 
faceva la fame la povera gente 
egualmente.


(Bertolt Brecht)


18 febbraio 2022

a Fosca e ai Lettori


Fosca,
visto che continui a mandarmi messaggi che io non pubblico, vorrei farti 
alcune precisazioni. 
ti sei fatto fautore di libertà di scelta per gli individui, in tema di vaccinazioni, aborrendo i sistemi fascisti, i ricatti, le imposizioni.
ebbene, se questo tuo credo fosse stato nel tuo animo, nel più profondo, non avresti perseguitato una blogger come me, cercando di imporle dei comportamenti in materia di rapporti interpersonali  - che sono molto personali, attinenti alla sfera dei sentimenti in cui nessuno può entrare -
costringendomi di fatto a mettere una moderazione ai commenti.
predichi bene e razzoli male, bello mio.
e ti ripeto, io non ho nemici, e il tuo insistere nel mostrarmi nemici, che per me non esistono nell'accezione che tu vuoi dargli, dimostra la tua totale incapacità di comprendere le mie scelte, dettate dal mio modo di essere e dal mio modo di relazionarmi con le Persone, a prescindere che ti possa piacere o no.   io non dipendo neppure da me stessa, figuriamoci se posso dipendere dai tuoi giudizi!
quindi, se mi scrivi che ritieni di aver vinto, perché hai costretto me e Ricky a mettere la moderazione nei nostri blog, sono contenta per te, se ti fa felice. 
hai raggiunto il tuo scopo di vita? 
bravo,  ora stattene buono e brinda alla presunta vittoria.
ma tieni ben presente che la tua è una sconfitta in piena regola, un fallimento, perché pur avendo avuto la possibilità di avere libertà di espressione, 
tu, egoisticamente e per puro formalismo, hai preferito distruggere il mezzo attraverso il quale potevi rendere pubbliche le tue osservazioni, nei limiti della decenza.
tu hai ucciso la libertà. 
quindi non la ami. 
pensi solo a te stesso, alle tue "vendette" personali adolescenziali, 
lontano mille miglia dall'essere anarchico. vuoi solo imporre il tuo pensiero su quello di altri, 
senza rispettare le differenze e i luoghi in cui ti trovi, che non sono di tua proprietà.
"l'uomo è un animale sociale", dicono; 
tu di sociale non hai nulla,  ma il resto della frase lo teniamo buono nel tuo caso.



mi scuso con i miei lettori per il provvedimento preso, perché so che è molto più piacevole vedere il proprio commento immediatamente fruibile alla lettura pubblica, 
sarà nel mio interesse primario pubblicare nel più breve tempo possibile gli interventi.
quelli dei lettori già riconosciuti nel loro valore contributivo, verranno pubblicati all'istante,
senza una mia lettura preventiva, perché confido in pieno nella loro capacità d'attenzione ai temi trattati e al rispetto del taglio che ho voluto dare a questo mio spazio.
vi ringrazio infinitamente per la pazienza e l'affetto dimostrato..


Lucy

13 febbraio 2022

Autobiografia Cardiaca


Il mio cuore vive e sogna senza interruzioni;
le sue ferite non sono in vendita
ed è semplice
come una frase musicale

Il mio cuore ha abbastanza anima per piangere;
i suoi delitti e i suoi lutti feroci
sono notturni funebri
che esiliano le stelle

Il mio cuore è in attesa del naufragio definitivo;
accanto agli invisibili splendori
di vizi segreti e inganni sottaciuti 
alle tempeste

Il mio cuore ha i suoi fantasmi blu;
cosmici, bizzarri e innocenti
che abitano reliquie e tormenti
ubriachi di solitudine

È dunque questo il mio cuore?
Abisso rinfuso alla luna
Sortilegio
Veglia
Eco



                                               ©Liolucy

4 febbraio 2022

Ai Margini






ed è nel cuore di un'aurora 
che ti penso nella mia bocca

incendio fluente che arde
tra anima e carne




 ©Liolucy