Superbia: Radicata convinzione della propria superiorità (reale o presunta) che si traduce in atteggiamenti di orgoglioso distacco o anche di ostentato disprezzo verso gli altri. La superbia è la pretesa di meritare per sé stessi, con ogni mezzo, una posizione di privilegio sempre maggiore rispetto agli altri. Essi devono riconoscere e dimostrare di accettare la loro inferiorità correlata alla superiorità indiscutibile e schiacciante del superbo.
Soprattutto se c'è stato qualcuno che ha passato anni a scrivergli che era un genio poeta, grande regista, e che gli ha mandato messaggi sessuali anche abbastanza espliciti.
Ho seguito il tuo scambio con il tuo ex vate sul fq.it Alla fine, gira e rigira, ci caschi sempre eh? Vabbè, ma in fondo è così un po' per tutti. Secondo te, onestamente, in che fase di elaborazione del lutto sei?
mah, veramente io stavo facendo degli scambi con i commentatori del FQ.it, poi Farina ha insistito con le sue intromissioni nei dialoghi tra me e gli altri utenti, ed è così mi ha preso per i capelli (e sono pure lunghi) e ho iniziato a "chiacchierare" anche con lui. ahahahahah
penso di essere nella quarta fase dell'elaborazione del lutto. è stato faticoso, dispiace aver perso un giocherellone che ora si è fatto prete. :-)) ogni tanto vado a sbirciare. nulla di nuovo all'orizzonte: è in loop!..
Tra l'altro: Conosci il modo di dire "scherzi da prete"? Eppure io penso che proprio nel tuo definire "prete" il farina, ci stia sotto un tuo rammarico che richiama pruriti, se vuoi proprio da confessionale.
Fase 1: il rituale della separazione Non è sempre facile accettare la perdita di una persona importante: spesso il nostro cervello non accetta la perdita e quindi tende a mantenere una sorta di legame fantastico o virtuale con l’oggetto d’amore. Il rituale della separazione, quindi, può essere compiuto attraverso il dialogo con la persona che fin ora ha fatto parte della nostra vita. Nel caso in cui, per vari motivi, non si potesse accedere alla comunicazione diretta con la persona in questione, si possono utilizzare altre tecniche, come ad esempio una lettera o la “tecnica della sedia vuota”. Scopo di questa fase è quello di inviare un messaggio al nostro cervello di chiusura definitiva della relazione. È importante che all’interno della comunicazione, sia essa orale o scritta, siano presenti le parole “chiudo”, “mi separo”, “ti lascio andare”.
Fase 2: chiusura delle cose rimaste in sospeso Il più delle volte, la separazione avviene dopo un periodo abbastanza lungo e doloroso, dove non sempre la comunicazione era aperta, chiara e trasparente. È molto probabile, inoltre, che molti…troppi pesi, delusioni e ferite si siano negli anni accumulate. Allo stesso tempo è altresì probabile che anche noi abbiamo deluso o ferito l’altro in maniera volontaria o meno. Scopo di questa seconda fase è quello di pulirsi dai pensieri negativi attraverso l’espressione delle emozioni e dei propri pensieri, la necessità di congedarci dall’altro senza il rimpianto di non aver potuto dire qualcosa. Frasi del tipo: “Quello che non ti ho mai detto è…”; “Mi dispiace di quello che è successo…”, “Ho sofferto molto quando tu…”.
Fase 3: ringraziamento dell’altro È una fase complessa, che si concentra sul ringraziare l’altro per i bei momenti passati insieme, apprezzando e celebrando il passato. In questa fase si deve passare gradualmente dalla tristezza all’accettazione e quindi alla gratitudine. Questo può avvenire solo quando il cervello emotivo, elaborando la separazione, percepisce che l’evoluzione del rapporto ha portato un arricchimento. Le frasi che potrebbero essere utili sono: “Sei stato/a molto importante per me, perché…”; “Grazie a te ho potuto capire che…”; “ Senza te non avrei mai capito che”.
Fase 4: cambiamento interiore È la fase finale in cui l’elaborazione della separazione è ormai giunta al termine. Ci si sente pronti per conoscere un’altra parte di sé, ancora sconosciuta. Un nuovo sé, caratterizzato dalla scoperta o riscoperta di qualità nuove o diverse dal sé precedente. Qualcuno può riscoprirsi finalmente capace di stare solo/a, altri la volontà di ricominciare ad uscire con amici, altri ancora la necessità di dedicarsi ad attività mai esperite prima, o tralasciate. Ciò che è davvero importante è che qualsiasi cambiamento o riappropriazione di antiche qualità venga direttamente da se stessi, deve essere una ricerca interiore.
sì, le parole sono importanti. sono impropriamente chiamati "peccati capitali", ma storicamente la descrizione dei vizi apparve già in Aristotele che li definiì "gli abiti del male" che non promuovono l'ascesa interiore. successivamente, nel primo Crisitianesimo alcuni monaci li ripresero per farne morale filosofica cristiana trasformandoli in peccati. nel periodo dell'illuminismo e dopo di esso, i vizi presero una connotazione diversa, visti come espressione dell'essere umano che concorrono a formarne il carattere e il suo sviluppo materiale nella società.
personalmente, ho scelto la loro origine storica, per distanziarmi da quell'impronta religiosa che il vocabolo "peccato" potrebbe ispirare..
Mah... Mi sembra il solito modo di arrampicarsi sgli specchi. Guarda che non ti devi sentire attaccata solo perché ti si è fatta notare un'imprecisione. Lo so anch'io, senza conoscere Aristotele e la pagina relativa a Wikipedia che n peccato se da piacere si può trasformare in vizio, cioè in perverso piacere di attuare un'azione, ad es. godere di essere avaro.
ma no, peccati capitali mi sa troppo di giudizio universale. vizi mi piace molto di più. e c'è anche una ragione storica. buoni e cattivi, belli e brutti, simpatici e antipatici, ho sempre rifiutato le categorizzazioni. non portano a nulla, se non all'ignoranza emotiva..
Farina è un immaturo emotivamente parlando. usa la sua aggressività come una maschera difensiva per nascondere le proprie debolezze e le proprie insicurezze. nulla di male,ognuno di noi ha le proprie fragilità, ma quando queste sfociano in persone rabbiose e arroganti per marcare il territorio, si trasformano in vizi..
E tu però te ne sei accorta solo quando ha attaccato aggressivamente te, e ti schizzato? O no? Perché ci sono debolezze e debolezze. Così come chi pretende di definirle. Appunto fino a quando il debole arrogante, ma genio poeta (o no?) con le sue eiezioni non ti piglia dritta in faccia.
Vassili, sono anni che litigo con Farina, non è da ieri, dai che lo sai. ero nella speranza di dimostrare a me stessa e ai miei ideali che tra persone completamente diverse ci potesse esere amicizia, affetto. non è così, ci sono dovuta sbattere contro con la mia testa da testona per capirlo. io poi sono una tipa molto paziente e pacifica ma, alla lunga, arrivi ad un punto che poi la pazienza, i tentativi di comprendere l'altro nonostatne la diversità, vanno a farsi benedire, perché ha toccato argomenti molto seri, e fatto dichiarazioni molto pesanti, che sonon andati oltre il rispetto delle vite altrui. ultimamente RF si è aggravato. e mi dispiace per lui, perché questa situazione in cui ci troviamo tutti quanti, ha fatto dei danni psicologici non indifferenti nelle persone fragili emotivamente..
"usa la sua aggressività come una maschera difensiva per nascondere le proprie debolezze e le proprie insicurezze. nulla di male,ognuno di noi ha le proprie fragilità". E non ti viene in mente che uno così, se trova chi gli da dello stronzo, magari ci ha preso meglio di te nell'analisi, e magari ottiene risltati pedagogici migliori, visti i toi?
Detto per inciso: quelli fragili emotivamente sarebbe ora che andassero a pigliarsela allegramente nel culo, perché francamente con sta storia non se ne può più. Secondo te anche Farina è "fragile emotivamente", lo affermi tu. E quindi? Che si fa? Forse sarebbe ora di guardarsi alo specchio e di smetterla di fare a) le crocerossine pret a porter e b) le psicologhe analiste specologhe di anime. Vale per tutti.
mah, guarda, tu mi fai delle domande ed io uso la gentilezza di risponderti per quello che è la mia visione delle cose. l'argomento Farina, non è che mi appassioni più di quel tanto. forse mi annoia, più che altro. cose già viste, lette, trite e ritrite. ormai l'ho conosciuto nel bello e nel cattivo tempo. capitolo chiuso..
Ma non dire balle dai... Cmq se non vuoi rispondere non c'è problema. O se voi metterla sul generale. Certo però che se fai un post esca come questo, evidentemente su Farina, e poi non ti piacciono i pesci che abboccano... Attimuccia, o Attimuccia... Dai, non ti incazzare.
Vassili, non sonon arrabbiata, per nulla, figurati che sto sorridendo mentre scrivo. solo che ho da fare, e invece sto qui a risponderti. mannaggia a te! :-)
Boh, a me sembra che sia Farina a correre dietro a Attimi, posta a manetta in maniera ossessiva ogni 3x2 su di lei. Che palle! Forse lui è nella fase 1 della separazione, sta cercando un dialogo con lei, invano. Attimi è in fase 4, ma lei è sempre avanti, che poi con farina ci vuol poco ad essere avanti, quindi ...
"Vizi capitali, quante volte ne abbiamo sentito parlare e, spesso, ne neghiamo l’effettivo significato e da cosa derivino. Da molti comparati ai peccati, essi, invece, non sono altro che difetti caratteriali. Inclinazioni dell’animo che causano comportamenti che, potenzialmente, potrebbero danneggiare sé stessi o le altrui persone. Per i cristiani, tuttavia, essi sono la causa dei peccati, ed è per questo motivo che, erroneamente, vengono spesso a loro equiparati: il peccato, per i credenti, è causato dal vizio. Non è casuale, in tal senso, che di vizi capitali se ne parlava in epoche precedenti all’avvento del cristianesimo: già nel IV secolo A.C., Aristotele, nel trattato Etica Nicomachea, ne parlava diffusamente, asserendo che ogni virtù portata all’accesso possa trasformarsi in un vizio.
Il vizio è l’eventuale causa del peccato In ambito cattolico, tuttavia, il primo a trattare questo argomento fu Evagrio Pontico, ancora oggi considerato una sorta di “guida spirituale” dell’Oriente Cristiano e della vita monastica, che stilò, per primo, una lista dei vizi capitali, che, a differenza di quelli attuali, non erano sette ma bensì otto: la tristezza, in quanto assimilabile ad altri come accidia e invidia, fu in seguito eliminata.
A detta di alcuni studiosi, però, furono ridotti numericamente per assecondare alcune credenze popolari di quei tempi: il numero sette, infatti, simboleggiava la perfezione. D’altro canto, esso ha un'accezione particolarmente positiva anche nel cattolicesimo, basti pensare che rappresenta il riposo di Dio dopo la creazione ed è considerato, per questo motivo, il numero divino per eccellenza.
Andiamo ora ad analizzare i sette vizi capitali, partendo, per quanto ovvio, dalla superbia, che porta i soggetti a rivendicare la propria superiorità, anche solo presunta, in ogni ambito. Un vizio che spesso, purtroppo, porta un soggetto a non aver alcun rispetto delle leggi e delle altrui persone, in quanto convinto di valere più di qualsiasi altra cosa, implicando la sottomissione degli altri individui o la pretesa che gli stessi abbiano una sconfinata ammirazione nei suoi confronti."
No non stiamo parlando dei no vax. E' richietto il superbietto, la modalità espressiva per eccellenza del superbo è la millanteria, l'altezzosità, l'alterigia. Basta leggere quello che scrive.
A me dei no vax non frega nulla. Se vogliono rischiare di andare in TI fatti loro. Che non è detto, conosco un sacco di persone che si sono fatti il covid a casa. E poi la variante omicron ci fanno capire che sta indebolendosi il virus, quindi, quale obbligo se i vaccinati si infettano lo stesso?
Ho capito. Sei in cacca sui novax e la tua, loro, definizione tra i superbi. Quindi ti suggerisco di rileggerti attentamente cos'è definito vizio e cosa peccato. E questo non religiosamente, ma eticamente e umanamente, direi finanche naturalmente, ecologicamente, ambientalmente. E magari pure onestamente va là, che mi sa che ti conviene.
E, sempre per inciso: non so se lo hai notato, ma a me l'argomento ATTIMI, interessa moooolto di più di quello farina. Moooolto più intrigante: non c'è neanche lontanamente paragone.
Va là, che ti ho capito ;) E cmq, allora, la prx volta dillo subito. Visto. Sì, però... Se consideri che chi interpreta il giustiziere, secondo religiosa convinzione, é un pederasta lussurioso, nella realtà... Faccio finta di niente, o dolce Attimi, idolatrata dea del pensiero di un altro buono, parlo di Wilde, non di Farinello tuo, o devo continuare?
Per Ricky. Ti sei lamentato che sul tuo blog si parlasse di e con Attimi. Ora perché stai postando a nastro prendendola in giro come un bambinello bulletto? Che cosa vuoi veramente da lei?
Fa sempre così quando non riesce ad affrontare gli argomenti che comportano ragionamenti di cervello. Parte con le prese in giro per coprire le sue falle cognitive, Che ci vuoi fare, ormai fa parte del triste spettacolo di questo personaggio triste...
Scusate, ma ce l'avevate con me? Confondo spesso post e commenti. Peraltro, vi sfugge l'aspetto sessual-psicologico della questione. Se no, perché fare un post sui "vizi"? E non sui "peccati".
Caratteristiche umane più o meno problematiche a livello sociale con conseguenze per se stessi e per gli altri. Pensando all’origine di tali caratteristiche le vedo connesse alla sopravvivenza dell’essere primordiale, caratteristiche poi smussate in un contesto tribale per potersi avvalere, mitigandosi e condividendo, della collaborazione dell’altro in modo da suddividere la fatica della sopravvivenza. Lo specchio mi riflette Gola ed il viso si illumina di fronte al cibo, anche quando sono sazia. Attualmente nello specchio vedo transitare lo spettro dell’ira e mi sposto per evitar la possessione.
Un fantastico "errore" nella replicazione del dna? Esempio: Gli orsi sono tutti geneticamente scuri. Se ne nasce uno albino è, a certe latitudini, morto in poco tempo. Ma se nasce al polo nord? Ecco che il "difetto" dell'albinismo diventa d'un tratto un upgrade, una chance di sopravvivenza ulteriore. E gli orsi bianchi diventano gli orsi "migliori" mai esistiti. Da un certo punto in su. La mia ipotesi è che la Natura ne faccia in continuazione di questi magnifici "errori". Vale anche il contrario.
Non è che stiamo giocando a chi c'era prima. Forse un giorno lo sapremo ma, al momento, serve sapere come funziona una cosa che c'è, in questo caso la Natura. Le tue stronzate oniriche lasciano il tempo che trovano. Ti svegli la mattina, sì? E ti domandi perché? Non penso. E quindi? Vale lo stesso per il fatto che la Natura esista. Fatti le domande giuste.
Pure le tue così dette “domande giuste” lasciano il tempo che trovano. Che cambierebbe se anche me le facessi? Per caso non “avere risposte” ed “esserne coscienti” ti destabilizza a te? A me no. Mi sveglio, mi alzo, faccio colazione e caco tranquillamente..tutti i santi giorni.
Per Richietto bambolotto, non voglio censure e scrivo qui: Ricky, l'esplosione dei contagi dà ragione a Attimi quando sosteneva che il green pass era una cavolata senza basi scientifiche, perché anche i vaccinati possono infettarsi. E se lo hanno fatto per obbligare a vaccinarsi è anticostituzionale perché se anche i vaccinati contagiano viene a decadere lo scopo di proteggere gli altri. È questo che ti fa incavolare? Che Attimi sapeva già come sarebbe andata a finire? Anche per Adtrazeneca sapeva come sarebbe andata a finire. Stai solo mescolando le carte, ma noi abbiamo letto bene quello che aveva scritto Attimi, non dimentichiamo. Non sai perdere, è questo il tuo guaio.
Ad essere onesto, 6 su 7.
RispondiEliminaPer me, al primo posto, gola... per gli altri devo pensarci
RispondiEliminaSuperbia: Radicata convinzione della propria superiorità (reale o presunta) che si traduce in atteggiamenti di orgoglioso distacco o anche di ostentato disprezzo verso gli altri. La superbia è la pretesa di meritare per sé stessi, con ogni mezzo, una posizione di privilegio sempre maggiore rispetto agli altri. Essi devono riconoscere e dimostrare di accettare la loro inferiorità correlata alla superiorità indiscutibile e schiacciante del superbo.
RispondiEliminaMi ricorda qualcuno.
Soprattutto se c'è stato qualcuno che ha passato anni a scrivergli che era un genio poeta, grande regista, e che gli ha mandato messaggi sessuali anche abbastanza espliciti.
EliminaTi ricorda qualcno?
Vizi o peccati?
RispondiEliminac'è una certa differenza.
L'avarizia non è n vizio. Nemmeno l'invidia.
RispondiEliminaLe parole sono importanti.
Ho seguito il tuo scambio con il tuo ex vate sul fq.it
RispondiEliminaAlla fine, gira e rigira, ci caschi sempre eh?
Vabbè, ma in fondo è così un po' per tutti. Secondo te, onestamente, in che fase di elaborazione del lutto sei?
mah, veramente io stavo facendo degli scambi con i commentatori del FQ.it, poi Farina ha insistito con le sue intromissioni nei dialoghi tra me e gli altri utenti, ed è così mi ha preso per i capelli (e sono pure lunghi) e ho iniziato a "chiacchierare" anche con lui.
Eliminaahahahahah
penso di essere nella quarta fase dell'elaborazione del lutto.
è stato faticoso, dispiace aver perso un giocherellone che ora
si è fatto prete. :-))
ogni tanto vado a sbirciare.
nulla di nuovo all'orizzonte:
è in loop!..
Eccola qui, la mia Attimuccia...
EliminaTra l'altro: Conosci il modo di dire "scherzi da prete"?
EliminaEppure io penso che proprio nel tuo definire "prete" il farina, ci stia sotto un tuo rammarico che richiama pruriti, se vuoi proprio da confessionale.
Fase 1: il rituale della separazione
RispondiEliminaNon è sempre facile accettare la perdita di una persona importante: spesso il nostro cervello non accetta la perdita e quindi tende a mantenere una sorta di legame fantastico o virtuale con l’oggetto d’amore.
Il rituale della separazione, quindi, può essere compiuto attraverso il dialogo con la persona che fin ora ha fatto parte della nostra vita. Nel caso in cui, per vari motivi, non si potesse accedere alla comunicazione diretta con la persona in questione, si possono utilizzare altre tecniche, come ad esempio una lettera o la “tecnica della sedia vuota”. Scopo di questa fase è quello di inviare un messaggio al nostro cervello di chiusura definitiva della relazione. È importante che all’interno della comunicazione, sia essa orale o scritta, siano presenti le parole “chiudo”, “mi separo”, “ti lascio andare”.
Fase 2: chiusura delle cose rimaste in sospeso
Il più delle volte, la separazione avviene dopo un periodo abbastanza lungo e doloroso, dove non sempre la comunicazione era aperta, chiara e trasparente. È molto probabile, inoltre, che molti…troppi pesi, delusioni e ferite si siano negli anni accumulate. Allo stesso tempo è altresì probabile che anche noi abbiamo deluso o ferito l’altro in maniera volontaria o meno. Scopo di questa seconda fase è quello di pulirsi dai pensieri negativi attraverso l’espressione delle emozioni e dei propri pensieri, la necessità di congedarci dall’altro senza il rimpianto di non aver potuto dire qualcosa. Frasi del tipo: “Quello che non ti ho mai detto è…”; “Mi dispiace di quello che è successo…”, “Ho sofferto molto quando tu…”.
Fase 3: ringraziamento dell’altro
È una fase complessa, che si concentra sul ringraziare l’altro per i bei momenti passati insieme, apprezzando e celebrando il passato. In questa fase si deve passare gradualmente dalla tristezza all’accettazione e quindi alla gratitudine. Questo può avvenire solo quando il cervello emotivo, elaborando la separazione, percepisce che l’evoluzione del rapporto ha portato un arricchimento. Le frasi che potrebbero essere utili sono: “Sei stato/a molto importante per me, perché…”; “Grazie a te ho potuto capire che…”; “ Senza te non avrei mai capito che”.
Fase 4: cambiamento interiore
È la fase finale in cui l’elaborazione della separazione è ormai giunta al termine. Ci si sente pronti per conoscere un’altra parte di sé, ancora sconosciuta. Un nuovo sé, caratterizzato dalla scoperta o riscoperta di qualità nuove o diverse dal sé precedente. Qualcuno può riscoprirsi finalmente capace di stare solo/a, altri la volontà di ricominciare ad uscire con amici, altri ancora la necessità di dedicarsi ad attività mai esperite prima, o tralasciate. Ciò che è davvero importante è che qualsiasi cambiamento o riappropriazione di antiche qualità venga direttamente da se stessi, deve essere una ricerca interiore.
sì, le parole sono importanti.
RispondiEliminasono impropriamente chiamati "peccati capitali", ma storicamente la descrizione dei vizi apparve già in Aristotele che li definiì "gli abiti del male" che non promuovono l'ascesa interiore.
successivamente, nel primo Crisitianesimo alcuni monaci li ripresero per farne morale filosofica cristiana trasformandoli in peccati.
nel periodo dell'illuminismo e dopo di esso, i vizi presero una connotazione diversa, visti come espressione dell'essere umano che concorrono a formarne il carattere e il suo sviluppo materiale nella società.
personalmente, ho scelto la loro origine storica, per distanziarmi da quell'impronta religiosa che il vocabolo "peccato" potrebbe ispirare..
Mah... Mi sembra il solito modo di arrampicarsi sgli specchi.
RispondiEliminaGuarda che non ti devi sentire attaccata solo perché ti si è fatta notare un'imprecisione.
Lo so anch'io, senza conoscere Aristotele e la pagina relativa a Wikipedia che n peccato se da piacere si può trasformare in vizio, cioè in perverso piacere di attuare un'azione, ad es. godere di essere avaro.
guarda che io sono sempre molto attenta nella scelta delle parole,
Eliminae ti ho spiegato il motivo per cui li chiamo vizi capitali..
Scagli la prima pietra chi non ha mai usato wikipedia per far prima...
EliminaFare prima ok.
EliminaMa a fare cosa?
Vedi perché poi come Farina ci si infila in queste tue copiaincollate?
RispondiEliminama no, peccati capitali mi sa troppo di giudizio universale.
Eliminavizi mi piace molto di più.
e c'è anche una ragione storica.
buoni e cattivi, belli e brutti, simpatici e antipatici,
ho sempre rifiutato le categorizzazioni.
non portano a nulla, se non all'ignoranza emotiva..
Ma quali "capitali"...
EliminaLascia stare l storia, dai.
Qui si sta parlando di stronzi, se ci sono o ci fanno.
Per esempio: Farina, secondo te, è stronzo per vizio, o peccato?
RispondiEliminaCioè: secondo te, è un peccato che sia uno stronzo?
O ce l'ha per vizio?
Farina è un immaturo emotivamente parlando. usa la sua aggressività come una maschera difensiva per nascondere le proprie debolezze e le proprie insicurezze. nulla di male,ognuno di noi ha le proprie fragilità, ma quando queste sfociano in persone rabbiose e arroganti per marcare il territorio, si trasformano in vizi..
EliminaE tu però te ne sei accorta solo quando ha attaccato aggressivamente te, e ti schizzato? O no?
EliminaPerché ci sono debolezze e debolezze.
Così come chi pretende di definirle.
Appunto fino a quando il debole arrogante, ma genio poeta (o no?) con le sue eiezioni non ti piglia dritta in faccia.
Vassili, sono anni che litigo con Farina, non è da ieri, dai che lo sai.
Eliminaero nella speranza di dimostrare a me stessa e ai miei ideali che tra persone completamente diverse ci potesse esere amicizia, affetto.
non è così, ci sono dovuta sbattere contro con la mia testa da testona per capirlo.
io poi sono una tipa molto paziente e pacifica ma, alla lunga,
arrivi ad un punto che poi la pazienza, i tentativi di comprendere l'altro nonostatne la diversità, vanno a farsi benedire,
perché ha toccato argomenti molto seri, e fatto dichiarazioni molto pesanti, che sonon andati oltre il rispetto delle vite altrui.
ultimamente RF si è aggravato.
e mi dispiace per lui, perché questa situazione in cui ci troviamo tutti quanti, ha fatto dei danni psicologici non indifferenti nelle persone fragili emotivamente..
"usa la sua aggressività come una maschera difensiva per nascondere le proprie debolezze e le proprie insicurezze. nulla di male,ognuno di noi ha le proprie fragilità".
EliminaE non ti viene in mente che uno così, se trova chi gli da dello stronzo, magari ci ha preso meglio di te nell'analisi, e magari ottiene risltati pedagogici migliori, visti i toi?
Detto per inciso: quelli fragili emotivamente sarebbe ora che andassero a pigliarsela allegramente nel culo, perché francamente con sta storia non se ne può più.
EliminaSecondo te anche Farina è "fragile emotivamente", lo affermi tu.
E quindi? Che si fa? Forse sarebbe ora di guardarsi alo specchio e di smetterla di fare a) le crocerossine pret a porter e b) le psicologhe analiste specologhe di anime.
Vale per tutti.
mah, guarda, tu mi fai delle domande ed io uso la gentilezza di risponderti per quello che è la mia visione delle cose.
Eliminal'argomento Farina, non è che mi appassioni più di quel tanto.
forse mi annoia, più che altro. cose già viste, lette, trite e ritrite.
ormai l'ho conosciuto nel bello e nel cattivo tempo.
capitolo chiuso..
Ma non dire balle dai...
EliminaCmq se non vuoi rispondere non c'è problema. O se voi metterla sul generale.
Certo però che se fai un post esca come questo, evidentemente su Farina, e poi non ti piacciono i pesci che abboccano...
Attimuccia, o Attimuccia...
Dai, non ti incazzare.
"ultimamente RF si è aggravato". NO attimella, farina è grave dalla nascita! :))
EliminaVassili,
Eliminanon sonon arrabbiata, per nulla,
figurati che sto sorridendo mentre scrivo.
solo che ho da fare, e invece sto qui a risponderti.
mannaggia a te!
:-)
Questa è casa tua.
Elimina"...ma dì soltanto una parola, ed io sarò salvato".
La mia Attimuccia.
Boh, a me sembra che sia Farina a correre dietro a Attimi, posta a manetta in maniera ossessiva ogni 3x2 su di lei. Che palle! Forse lui è nella fase 1 della separazione, sta cercando un dialogo con lei, invano. Attimi è in fase 4, ma lei è sempre avanti, che poi con farina ci vuol poco ad essere avanti, quindi ...
EliminaÉ come hai scritto.
EliminaE allora? Guarda che non è mica una partita di ping pong.
O forse sì.
Più pong, che ping. Va là.
Perchè, per la cronaca: gli stessi che definirono i peccati, sono gli stessi che se vai da loro a confessarli ti danno l'assoluzione.
RispondiEliminaStoricamente.
E forse a quel punto convenne chiamarli vizi.
RispondiEliminaMeno impegnativo.
"Vizi capitali, quante volte ne abbiamo sentito parlare e, spesso, ne neghiamo l’effettivo significato e da cosa derivino. Da molti comparati ai peccati, essi, invece, non sono altro che difetti caratteriali. Inclinazioni dell’animo che causano comportamenti che, potenzialmente, potrebbero danneggiare sé stessi o le altrui persone.
RispondiEliminaPer i cristiani, tuttavia, essi sono la causa dei peccati, ed è per questo motivo che, erroneamente, vengono spesso a loro equiparati: il peccato, per i credenti, è causato dal vizio. Non è casuale, in tal senso, che di vizi capitali se ne parlava in epoche precedenti all’avvento del cristianesimo: già nel IV secolo A.C., Aristotele, nel trattato Etica Nicomachea, ne parlava diffusamente, asserendo che ogni virtù portata all’accesso possa trasformarsi in un vizio.
Il vizio è l’eventuale causa del peccato
In ambito cattolico, tuttavia, il primo a trattare questo argomento fu Evagrio Pontico, ancora oggi considerato una sorta di “guida spirituale” dell’Oriente Cristiano e della vita monastica, che stilò, per primo, una lista dei vizi capitali, che, a differenza di quelli attuali, non erano sette ma bensì otto: la tristezza, in quanto assimilabile ad altri come accidia e invidia, fu in seguito eliminata.
A detta di alcuni studiosi, però, furono ridotti numericamente per assecondare alcune credenze popolari di quei tempi: il numero sette, infatti, simboleggiava la perfezione. D’altro canto, esso ha un'accezione particolarmente positiva anche nel cattolicesimo, basti pensare che rappresenta il riposo di Dio dopo la creazione ed è considerato, per questo motivo, il numero divino per eccellenza.
Andiamo ora ad analizzare i sette vizi capitali, partendo, per quanto ovvio, dalla superbia, che porta i soggetti a rivendicare la propria superiorità, anche solo presunta, in ogni ambito. Un vizio che spesso, purtroppo, porta un soggetto a non aver alcun rispetto delle leggi e delle altrui persone, in quanto convinto di valere più di qualsiasi altra cosa, implicando la sottomissione degli altri individui o la pretesa che gli stessi abbiano una sconfinata ammirazione nei suoi confronti."
Ecco richietto superbietto...
Quindi, se, o meglio quando passerà l'obbligo per legge di vaccinarsi (che per altri vaccini già esiste), i novax saranno assimilabili ai superbi?
EliminaNo non stiamo parlando dei no vax. E' richietto il superbietto, la modalità espressiva per eccellenza del superbo è la millanteria, l'altezzosità, l'alterigia. Basta leggere quello che scrive.
Eliminaeh no. Stiamo parlando di vizi, o peccati.
EliminaTolto il caso di Farina.
A me dei no vax non frega nulla. Se vogliono rischiare di andare in TI fatti loro. Che non è detto, conosco un sacco di persone che si sono fatti il covid a casa. E poi la variante omicron ci fanno capire che sta indebolendosi il virus, quindi, quale obbligo se i vaccinati si infettano lo stesso?
EliminaHo capito.
EliminaSei in cacca sui novax e la tua, loro, definizione tra i superbi.
Quindi ti suggerisco di rileggerti attentamente cos'è definito vizio e cosa peccato. E questo non religiosamente, ma eticamente e umanamente, direi finanche naturalmente, ecologicamente, ambientalmente.
E magari pure onestamente va là, che mi sa che ti conviene.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaE, sempre per inciso:
RispondiEliminanon so se lo hai notato, ma a me l'argomento ATTIMI, interessa moooolto di più di quello farina.
Moooolto più intrigante: non c'è neanche lontanamente paragone.
chi ha visto quel magnifico film intitolato SEVEN, alzi al mano!
RispondiElimina(ecco Vassili, quando ho scritto questo post pensavo al film, e non a Farina come hai cerato di dedurre, compris?)
Va là, che ti ho capito ;)
EliminaE cmq, allora, la prx volta dillo subito.
Visto. Sì, però... Se consideri che chi interpreta il giustiziere, secondo religiosa convinzione, é un pederasta lussurioso, nella realtà...
Faccio finta di niente, o dolce Attimi, idolatrata dea del pensiero di un altro buono, parlo di Wilde, non di Farinello tuo, o devo continuare?
Lussuria, invidia, gola, per me. Non ho visto il film.
RispondiEliminaPer Ricky.
RispondiEliminaTi sei lamentato che sul tuo blog si parlasse di e con Attimi. Ora perché stai postando a nastro prendendola in giro come un bambinello bulletto? Che cosa vuoi veramente da lei?
Fa sempre così quando non riesce ad affrontare gli argomenti che comportano ragionamenti di cervello. Parte con le prese in giro per coprire le sue falle cognitive, Che ci vuoi fare, ormai fa parte del triste spettacolo di questo personaggio triste...
EliminaEbbene sì... Mi hai scoperto.
EliminaVoglio il suo ammmore.
Anzi, mi avete...
EliminaFarì è nu' strunz... e mo' bbasta
EliminaScusate, ma ce l'avevate con me?
RispondiEliminaConfondo spesso post e commenti.
Peraltro, vi sfugge l'aspetto sessual-psicologico della questione.
Se no, perché fare un post sui "vizi"?
E non sui "peccati".
Caratteristiche umane più o meno problematiche a livello sociale con conseguenze per se stessi e per gli altri. Pensando all’origine di tali caratteristiche le vedo connesse alla sopravvivenza dell’essere primordiale, caratteristiche poi smussate in un contesto tribale per potersi avvalere, mitigandosi e condividendo, della collaborazione dell’altro in modo da suddividere la fatica della sopravvivenza. Lo specchio mi riflette Gola ed il viso si illumina di fronte al cibo, anche quando sono sazia. Attualmente nello specchio vedo transitare lo spettro dell’ira e mi sposto per evitar la possessione.
RispondiEliminaIl quesito però che mi perseguita senza possibilità di risposta è....ma chi ....azz ce le ha programmate o insegnate?
RispondiEliminaUn fantastico "errore" nella replicazione del dna?
EliminaEsempio: Gli orsi sono tutti geneticamente scuri. Se ne nasce uno albino è, a certe latitudini, morto in poco tempo.
Ma se nasce al polo nord?
Ecco che il "difetto" dell'albinismo diventa d'un tratto un upgrade, una chance di sopravvivenza ulteriore. E gli orsi bianchi diventano gli orsi "migliori" mai esistiti. Da un certo punto in su.
La mia ipotesi è che la Natura ne faccia in continuazione di questi magnifici "errori".
Vale anche il contrario.
E chi ha fatto la Natura coi suoi “errori” genetici?
EliminaNon è che stiamo giocando a chi c'era prima.
EliminaForse un giorno lo sapremo ma, al momento, serve sapere come funziona una cosa che c'è, in questo caso la Natura.
Le tue stronzate oniriche lasciano il tempo che trovano.
Ti svegli la mattina, sì? E ti domandi perché? Non penso.
E quindi? Vale lo stesso per il fatto che la Natura esista.
Fatti le domande giuste.
Pure le tue così dette “domande giuste” lasciano il tempo che trovano. Che cambierebbe se anche me le facessi? Per caso non “avere risposte” ed “esserne coscienti” ti destabilizza a te? A me no. Mi sveglio, mi alzo, faccio colazione e caco tranquillamente..tutti i santi giorni.
EliminaMi fa piacere.
EliminaEvidentemente il motivo delle stronzate è altrove, allora.
Per Richietto bambolotto, non voglio censure e scrivo qui:
RispondiEliminaRicky, l'esplosione dei contagi dà ragione a Attimi quando sosteneva che il green pass era una cavolata senza basi scientifiche, perché anche i vaccinati possono infettarsi. E se lo hanno fatto per obbligare a vaccinarsi è anticostituzionale perché se anche i vaccinati contagiano viene a decadere lo scopo di proteggere gli altri. È questo che ti fa incavolare? Che Attimi sapeva già come sarebbe andata a finire?
Anche per Adtrazeneca sapeva come sarebbe andata a finire. Stai solo mescolando le carte, ma noi abbiamo letto bene quello che aveva scritto Attimi, non dimentichiamo. Non sai perdere, è questo il tuo guaio.
E' già un perdente in partenza solo per il fatto di aver messo la moderazione nel suo blog.
EliminaAvarizia, invidi, gola, ira, in quantità variabile. CIao!
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