Attraverso il bianco sporco
di una tristezza occulta
scrisse nel luogo dove
nessuno vedeva la bellezza
dove nessuno ascoltava il lamento
Alcuni eseguirono gesti meccanici
altri anelarono ad una cella senza luce
altri ancora tremarono inquieti
Nauseata dal dolore imposto
e dall'inutilità dell'assurdo
mestiere della vita
voltò lo sguardo sul
bambino che si pettinava i piedi
e con una carezza
svuotò il vuoto del mondo
©Liolucy
Bellissima, profonda. Un incanto.
RispondiEliminaI bambini, la nostra salvezza. Averli accanto è un privilegio. Bellissimo canto, un po' triste ma vero. Ciao!
RispondiEliminaAccipicchia, un minuscolo racconto che entra nei sentimenti come una saetta. Lo stile telegrafico è il sintomo della tua bravura.
RispondiEliminaLa brevità è sorella del talento. (Anton Čechov)
Eliminaa volte le risposte ai grandi quesiti sono semplici, a portata di mano
RispondiEliminaWowwwwww 😉
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