2 gennaio 2022

Flusso


Quello che sento è incomunicabile
eco di un vissuto remoto

Il debole spiraglio di ricordi duri  
scomposti e acidi
deforma il presente 
e dentro la mia ombra brulica 
la stagnazione dei pensieri
Essere ostaggio di un tempo non tempo
è come perdersi placidamente 
in un abbraccio lontano
rifugio di un accaduto
che non ha sapore
Quando ciò che vivo si conforma
alle  mie sensazioni e agli strappi
di un vento implacabile 
il peso sul cuore diventa una morsa
un dolore confuso prolisso e anonimo 
che mi stordisce l'anima

E mi perdo
in questa sera che scende sull'infinito




                                                ©Liolucy

L'incontro



31 dicembre 2021

trentuno

 



sappi, amore mio, che la penombra del silenzio
è un'imprecisione che turba
le stelle

(elle)