13 luglio 2022

12 luglio 2022

Io Uccido


Io Uccido di Giorgio Faletti.
un romanzo che lessi nel lontano 2004, e che mi appassionò moltissimo, scritto magistralmente, con un senso del ritmo davvero pregevole, scorre come un fiume in piena e tiene incollati alle pagine; una lettura che consiglio a chiunque piaccia il genere noir.
di questo artista poliedrico  ho letto anche altro, ma questa è senza ombra di dubbio la sua opera migliore. la sua opera prima.
ecco l'incipit




L'uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l'impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili.
A volte, la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire, l'unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia.
Tutto intorno è un continuo inseguirsi di facce e ombre e voci, persone che non si pongono nemmeno la domanda e accettano passivamente una vita senza risposte per la noia o il dolore del viaggio, accontentandosi di spedire qualche stupida cartolina ogni tanto.
C'è musica dove si trova, ci sono corpi che si muovono, bocche che sorridono, parole che si scambiano e lui sta fra di loro, uno in più per la curiosità di chi vedrà sbiadire giorno per giorno anche questa fotografia.
L'uomo si appoggia a una colonna e pensa che sono tutti inutili.
D fronte a lui, dall'altra parte della sala, sedute una di fianco al'altra a un tavolo vicino alla grande vetrata che dà sul giardino, ci sono due persone, un uomo e una donna.
Nella luce soffusa, lei è sottile e dolce come la malinconia, ha i capelli neri e gli occhi sono verdi, talmente luminosi e grandi che li vede anche da lì. Lui ha occhi solo per la sua bellezza e le parla all'orecchio, per farsi sentire oltre il frastuono della musica. Si tengono per mano e lei ride alle parole del compagno, rovesciando la testa all'indietro o nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla.
Poco fa lei si è voltata, forse punta in qualche modo dalla fissità dello sguardo dell'uomo appoggiato alla colonna, cercando l'origine di un lontano disagio. I loro occhi si sono incrociati ma quelli di lei sono passati indifferenti sulla sua faccia come sul resto del mondo che la circonda.
È tornata a regalare il miracolo di quegli occhi all'uomo che è con lei e che la ricambia con lo stesso sguardo, impermeabile a ogni messaggio esterno al di fuori della sua presenza.
Sono giovani, belli, felici.
L'uomo appoggiato a una colonna pensa che presto moriranno.

Giorgio Faletti 



4 luglio 2022

caro amico ti scrivo..


caro amico,

ti ringrazio per essermi stato di conforto nei momenti in cui ti chiedevo vicinanza per scongiurare insieme il castigo del male e dell'odio negli uomini, in questi anni di sonnolenza e fango;
ti ringrazio per avermi fatto ridere come in un allegro gioco di carte che brillano sotto il sole;
ti ringrazio per aver amato insieme a me il mare, eterno come l'aria.

mi hai comunicato della tua decisione di lasciare l'Italia, e questa notizia mi ha messo
un po' di malinconia, e sento già l'odore della tua assenza, ombra allo specchio.
conserverò - come si conserva una margherita tra le pagine di un libro caro - l'ultimo pensiero che mi hai voluto dedicare nella tua lettera
"Abbi cura di te e solo di chi ti ama"
sì, dolce amico, ti prometto che lo farò, ed ogni volta che accadrà penserò a te, immaginandoti in cammino per le strade di un nuovo rione, con la brezza lieve sulla fronte e una nuova alba che ti libererà da quel dolore costante, 
il disperso amore che ha disanimato il mondo.

ciao


Lucy



23 giugno 2022

Pochi Centesimi



Le mie parole
valgono pochi centesimi
sono cadaveri che franano
sul mio cuore

Una stella d'argento 
seppellirà
vecchi amori bugiardi
e demoni di ogni specie

E laggiù
al di là della notte
cadrà il mio sonno
deserto

Le mie parole 
valgono pochi centesimi
e si consumano 
mordendo il cielo

Il chiaro di luna
cancellerà 
la crudeltà del mondo
nido di fiamme

E nel silenzio del vento
naufragheranno 
le mie parole 
dedicate a te

Valgono pochi 
centesimi





                                     ©Liolucy

14 giugno 2022

Non Trovo Le Parole



non trovo le parole per raccontarti del fango che sferza
il dolore bluastro di città spente a morte

non trovo le parole per lasciarti la fotografia del lamento
di montagne nere come la pece

non trovo le parole per descriverti il flagello che taglia
come una lama il volto del cielo

ma è qui
il grido che apre brecce nelle vene
il fumo che corrode i tetti
la bestia feroce che strappa le carni

e mi vergogno della notte scesa sul mondo





                                                                                  ©Liolucy