L'oscurità cala sul
silenzio degli specchi
e le nostre solitudini
si cercano
nel ristagno di
ombre indolenti
che vagano nell'oblio
La bellezza del cielo
caduto su di noi
è amore
sì
che riempie
questa notte
decoro dell'anima
firmamento
della tua assenza
"Anche se si toglie al teatro la parola, il costume, la ribalta, le quinte, persino lo stesso edificio teatrale, finché resta l'attore e i suoi movimenti pieni di maestria,
il teatro resta teatro." - (Vsevolod Mejerchol'd)
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Laureato e insegnante di filosofia, Giuseppe Di Mauro si è dedicato al teatro frequentando l'Accademia d'Arte Drammatica di Bologna ed ha portato in scena Shakespeare, Pavese, Neruda, Lorca, Montale, Leopardi, Cardarelli, oltre a realizzare una serie di recitals per Rai Tre.
Beppe (come lo chiamano tutti con simpatia e affetto) è un perfezionista, mai pienamente soddisfatto dei suoi splendidi omaggi ai poeti che ama, sempre alla continua ricerca del tono interpretativo giusto con il quale incarnare l'opera che ha deciso di mettere in scena.
tutta la passione e il coinvolgimento emotivo che travasa in ogni personificazione di quegli autori che più si avvicinano alla sostanza del suo essere è motivo di sconfinata ammirazione da parte mia. Di Mauro mostra di vivere in sé le parole e i sentimenti dei poeti e, supportato da una memoria incredibile, si immedesima totalmente in loro e nelle loro proiezioni sensibili, in un intarsio fluido e un'atmosfera rappresentativa dei loro moti interiori interlacciati e sospesi magicamente tra la sua voce - protagonista eccellente delle sue pièces - e la sua indubbia presenza scenica.
ogni artista comunica qualcosa, è portatore di un messaggio, segue un leitmotiv, e nel suo percorso web mi sembra che Giuseppe Di Mauro sia riuscito ad esplicare quella sensazione complessa e indeterminata del dolore che è connessa in maniera inestricabile alla vita materiale, e che è costituzione naturale dell'essere umano. nella sua espressività vocale tesa, ardita e passionale che illumina la poetica degli autori da lui interpretati con particolare e profonda dedizione si può scorgere in filigrana la delicatissima trama dei sentimenti umani più nascosti che le opere da lui scelte imprimono all'anima dell'ascoltatore.
ed è un gran bell'ascoltare.
Vincenzo Cardarelli è le trait d'union che ha consentito a me e Beppe di incontrarci, di scambiare opinioni e approfondire la conoscenza di quello che è stato un grande scrittore e poeta italiano, strepitosamente inciso da Di Mauro; ritrovare nella sua voce il disincanto, la tenerezza e la realtà della velata malinconia espressa dal poeta di Tarquinia per me è stato certamente sorprendente e inaspettato, e la conclusione alla quale sono giunta è che Vincenzo Cardarelli "appartiene" a Beppe così come Beppe "appartiene" a Cardarelli.
ascoltarlo qui , in questa raccolta dedicata, rimane sempre uno dei miei piaceri intellettuali più frequenti.
non di meno il rapporto di Beppe con Giacomo Leopardi, suo conterraneo, è altrettanto intenso e profondo. un legame vivo e molto sentito che gli ha consentito di esprimere attraverso le sue rappresentazioni la poetica del pessimismo cosmico e delle rimembranze leopardiane in maniera davvero eccellente.
ma Giuseppe Di Mauro non è soltanto l'attore, il fine cantore, il professore, il dottore in filosofia. lui è anche tenerezza e grande umanità che traspare nelle sue attenzioni e nelle parole sempre affettuose, cordiali e accoglienti che dedica a tutti i suoi estimatori.
incontrarlo e abbracciarlo nella sua amata Senigallia è stato un onore e un evento che ho scolpito tra i ricordi più belli e delicati della mia vita, e sarei stata delle ore e ore ad ascoltare il "mio Beppe" mentre si raccontava.
concludendo, non mi resta che rinnovare tutto il mio apprezzamento per il lavoro e l'impegno che riserva alla gestione del suo sito YouTube sempre a disposizione di chi ha scoperto in Giuseppe Di Mauro una presenza di rilevo nel suo genere, ma anche un nobile e sincero amico.
mi accingo a scrivere di Massimo Botturi e temo di essere
inadeguata per il ruolo, di non riuscire ad esprimere pienamente con termini appropriati la visione cardiaca che ho di questo Poeta con la P maiuscola. penso che sia difficile presentare i Poeti e che sia sempre un azzardo tradurre in immagini e musica le loro parole perché ho come il timore di rompere un incantesimo, perché queste presenze silenziose e dimenticate sono uniche, preziose e delicatissime come sottili veli di cristallo,
ma mi
lancerò nell’impresa poiché sento una spinta nel cuore che non posso ignorare.
mi piace
scrivere a modo mio degli artisti che amo, mi piace divulgarne la conoscenza, e il bisogno di tatuare il movimento
dei miei pensieri e delle mie sensazioni in questa piccola stanza si è fatto necessario e forte.
questo attimo, questo spazio dedicato a Max (come amo chiamarlo affettuosamente) non vorrebbe essere altro che un abbraccio sincero ad un autore ricco di sentimenti, di profonda sensibilità e di vibrante bellezza interiore che con le sue opere accarezza lo specchio della vita e percorre i chilometri dell'anima per raggiungere vie suggestive, per dirci che è nella semplicità delle cose che si nasconde la varietà dell'esistenza fatta di leggerezza e gravità, di piccole gioie e sacrifici, di forza e fragilità, di invulnerabilità e dolore, e soprattutto di gesti che ne significano la sua essenza.
un Poeta genuino e immaginifico, che lambisce l'anima del lettore con quelle sue Poesie fotografie color seppia che fissano lo sguardo su sentimenti vivi e materiali. Massimo Botturi, testimone di se stesso e delle sue intuizioni stilistiche, esprime con trasporto una poetica realista che cattura un’emozione indefinita sospesa nel tempo e nello spazio, e leggerlo è come aprire tante finestre affacciate su quei suoi paesaggi interiori colmi di umanità mentre i suoi versi precisi ed appassionati si rincorrono e fulminano il cuore;
le sue parole si inseguono fra loro, si legano, si disperdono e si riappropriano di se stesse per trasformarsi in figure eloquenti e modulate sulle frequenze del suo vissuto.
leggere il sublime Botturi è leggere tutti gli orizzonti del mondo,
è respiro pieno, è ossigeno decantato che
proviene dalle isole della sua esistenza, animato dal getto continuo di immagini intense
ed energiche; immagini come cartoline che profumano di terra, che scuotono i sensi, che celebrano donne,
fiori, umori, paesaggi, e che rinnovano un tempo perduto e mai dimenticato. sì, per me è così.
usare una fraseologia di immagini e suoni per rivelare al mondo la sua visione di artista, o più propriamente il suo vangelo artistico, trasmettendone le idee con una stilistica inalienabile è la via di Ricky Farina.
una via, un percorso in cui la qualità di ogni suo lavoro si arricchisce dei colori e dei mutamenti della vita che usa come mezzo di espressione. quest'opera in particolare sembra essere un pensiero fugace divino, oltre l'ordinario, oltre la banalità, un'opera mistica che trasmette un ideale di Bellezza silenziosa e sommessa dell'esistenza.
sì, è un Film semplicemente meraviglioso.
la musica di Gelo/Efrem, l'interpretazione visiva di Farina, l'essenza delle cose, tutto l'insieme fa precipitare in uno stato d'animo ben definito che si localizza nella percezione più intima dell'essere, e l'incanto dell'incontro e della fusione di tutto ciò si tramuta in nudo respiro che si infiltra negli occhi dello spettatore sensibile.
non trovo altre parole che possano raffigurare i movimenti emozionali suscitatimi da questa ennesima perla visiva di RF, non trovo altre parole e non le cerco perché quelle che mancano sono presenti in ogni singolo fotogramma che si è insinuato con puntigliosa purezza nelle mie sensazioni. ma mi rendo anche conto che non vorrei smettere di scrivere di questo Capolavoro, l'entusiasmo mi cammina dentro e sento il bisogno di esprimerlo appena fa capolino tra le pieghe del mio essere.
in definitiva, questo monumento alla multi dimensionalità firmato Ricky Farina rappresenta per il mio sentire un'autentica iniezione di quella Bellezza Costante che va oltre la mente razionale, quella Bellezza Necessaria dove la parola si fa silenzio per lasciare posto alla pura e incontaminata esperienza insita nella sottile percezione dei sensi più profondi.
Qualcosa di inevitabile accadde e
l'identità di un intenso desiderio
scese nell'intima trama dei sensi
Penetrò il velo
di una dimensione segreta
e condusse l'istante
tra i movimenti
dell'anima
Perduta
nell'abisso
di un bacio
Connessa al sortilegio
incosciente del tormento
l'ombra ferita tracciò
un addio sulla neve
e ritrovò il suo destino
sotto il mantello
della desolazione,
nella geometria incompiuta
di un linguaggio liquido,
fra la tessitura invisibile
di un crepuscolo funebre
E nell'intarsio della notte
affondò la sua anima
dimentica di sapersi
dormendo ciò che pensava
senza sentire
senza cercare
senza
Minimale
lineare
trasparente
spettatrice di se stessa
la mia solitudine
è una veste bianca
che adorna la
sensualità triste
di questi ruvidi pensieri
Scavalca i muri
dell'insensatezza
e dello sgomento
questo oceano d'eternità
che non cela nessun segreto
e si cristallizza
nel silenzio più puro
dell'essere
Sono richiami sospesi nel tempo,
ondulazioni interiori
che oscillano
tra sogno e realtà
tra oblio e reminiscenza,
queste mie giornate spettrali
che attendono
pensieri liquidi e disarmonie
per restituire identità
al fuoco sacro e doloroso
scolpito nell'anima.
Una dolcezza
ambra e cenere
indovina la ragione
denuda il pensiero
e dilata
il mio dolore
solitario e stanco
Cupi silenzi
e aspri profumi
assottigliano il sogno
e rimodellano
l'abbaglio della coscienza
che si infrange
nella turpe realtà
Legherò la corda del mio cuore
ai tuoi respiri
e tra le impronte di questa notte
si disperderà nel vento
il mio canto dolcissimo per te
E morirò
amandoti
Ogni mattina
ricostruirò
lo specchio
delle allucinazioni
per contemplare
cieli indolenti
e lontane dimenticanze
La mente si aprirà
alla malinconia
dell'orizzonte
e si frantumerà
nelle visioni
solitarie
dell'anima.
Un brivido gentile cantò la purezza del cielo
e il funambolo tremò dentro le lacrime senza pianto di un bambino
Nel vuoto indeterminato
delle cose
mendicò l'oblio del suo dolore e circondato dal silenzio delle assenze
annegò nell'insensatezza della livida realtà
ed eccomi ancora qui a tentar di scrivere
di come l'immagine del tuo viso
scompone i miei attimi e i miei spazi,
di come questa aurora mi riporta a Te
e a quel noi mai dimenticato,
di come ti sento
sempre accanto ai passi
di questi miei giorni
dentro i tuoi giorni
Anche oggi
il brivido di un'alba nascente
penetrerà la mia pelle spoglia
Anche oggi
il soffio della mia ombra sfiorerà il desiderio
sperduto nel profumo di un sogno
Anche oggi
mi divorerà il pensiero di aprire il tuo volto
per rinascere sulle rive dei tuoi segreti
Anche oggi
sentirò le vibrazioni del tuo divenire
bruciare il dolce attimo
Anche oggi
ti cercherò
per essere lì
dove tu mi vuoi.
La corrente gelida di questi giorni mi porta lontano,
tra nuvole di stelle e antiche litanie.
L'orizzonte dei sogni si mescola ai riflessi di
soffici ricordi ancorati a questo cuore
fragile e scomposto.
Il vetro mi separa da un mondo in movimento,
indistinto e confuso, privo di se stesso,
mentre un cielo livido sussurra
la musica di una luce
che penetra l'invisibile.
. ti piacciono i dettagli, vero?
. sì, per me sono significativi, importanti.
. perché?
. perché ogni piccolo dettaglio si amalgama alla solitudine
del mondo, e crea il segreto da svelare
Mi piace il sapore tuo
nudo e caldo
che sa ancora
di ragazzo
e nocciola
Lo sento vibrare
nella mia bocca
quando ti bacio
Mi rimane addosso
come edera eterna
che penetra i miei
attimi
e divora
i miei spazi
Sapore
Umore
Onda
che solca
la riva.
Ed ora
sciogliersi
nella nenia di attimi
mai uguali
Nei canti di mezzanotte
che sorridono al vento
Nei pianti dimenticati
dentro pagine d'infinito
Sciogliersi
qui
adesso
quasi
ai confini dell'anima
- indizi -
ieri, in un mercatino, mentre scartabellava tra i libri usati alla ricerca di pagine disperse nella memoria, le si presentarono alla mente delle parole.
loro, le parole, si comportavano spesso così: andavano a trovarla senza invito in maniera adorabilmente maleducata ed improvvisa ..
- titolo per ? -
Ad Un Miglio Dall'Anima.
poteva essere il titolo di uno dei suoi pensieri bonsai che amava incidere sulle pagine di sabbia del suo esistere in rete. oppure, poteva essere il titolo di un breve racconto nel quale poter imprigionare quelle schegge di vita che balenavano negli orizzonti di velluto del suo immaginario.
sì, era un bel titolo per lei che amava le parole; c'era l'Anima, presenza non presenza indefinita e impalpabile. e c'era quel Miglio, unità di misura di una distanza necessaria per uno sguardo impercettibile che si sarebbe prolungato in un tempo assente da se stesso, per consentirle il viaggio ..
- frammento -
Nella stagnazione di questi giorni d'inverno
la sospensione dei pensieri mi è necessaria
Intervallo fra me e la mia non presenza ..
Mentre divoro avidamente
i miei giorni
il movimento immobile
dell'eternità
destabilizza la brevità
della vita
Il cambio repentino
del viaggio
è trasparenza dispersa
in orizzonti riflessi
ma Tu
rimani storia
dei miei sogni
Apparente caducità
dei miei attimi
Ho aperto questo blog circa cinque anni fa per motivi personali e non immaginavo di ricevere apprezzamenti da parte di anime sensibili e belle quali si sono rivelate le mie corrispondenze, e questa è la cosa più gradevolmente inaspettata che potesse capitarmi.
sono di natura timida e riservata e il web mi ha dato l'opportunità di aprirmi un pochino e di relazionarmi in questo contesto con altre persone esprimendo le mie piccole idee e i miei umili pensieri. alcune di queste persone le ho incontrate nella realtà fisica ed è stato davvero emozionante poter stringere loro la mano e abbracciarle.
credo molto nella comunicazione e nel dialogo, mi piace ascoltare la gente e quello che abita nei loro cuori, e penso che questo grande strumento che è internet possa essere usato in maniera intelligente e al meglio per uno scambio continuo ed ininterrotto dell'umanità che è dentro ognuno di noi.
oltre che timida e riservata sono anche un po' emotiva e non so con quale parametro misurarne il grado: troppo, abbastanza, un pochino, esageratamente? mah, chi lo sa? so solo che una volta un signore intellettualmente autorevole e di una certa importanza mi disse che ero una donna che ben conosceva se stessa e un po' emotiva, e quindi tengo per buono quel po' come giusta misura di una delle mie caratteristiche predominanti.
il leitmotiv della mia vita è l'Amore, in tutte le sue forme e sostanze.
lo sento circolare dentro e intorno a me, e con la mia presenza nel web ho cercato di descriverne le emozioni che suscita in quegli attimiespazi che mi appartengono da sempre, ho cercato di trasmetterlo alla mia maniera e mi sono fatta guidare da questo sentimento nelle mie percezioni delle anime in movimento che ho incontrato sul mio percorso in rete. per fare ciò ho usato immagini, musica e parole; queste ultime le considero un dono di inestimabile valore in nostro possesso, le amo immensamente e, conseguentemente a ciò, ammiro chi riesce a farne uso in modo eccellente con il proprio stile originale e unico.
devo aggiungere che questo mio cammino mi ha portata anche a frequentare siti di altri blogger (pochissimi e scelti) ai quali ho cercato di donare in tutta semplicità e sincerità parole di apprezzamento, di stima e piccoli attimi di compagnia conditi da affetto, sorrisi e anche (perché no?) da piccoli confronti critici quando ne è capitata l'occasione.
ecco, concludendo, vorrei ringraziare tutte le persone che ho conosciuto virtualmente per avermi accompagnata in questa bella esperienza.
chiuderò questo blog fino a data da destinarsi, e partirò per un altro viaggio ma, prima di farlo la mia spinta emozionale mi ha suggerito di lasciare un saluto da parte mia perché non farlo, non salutare, mi è sempre sembrato un atto di imperdonabile scortesia.
La tua assenza
intesse distanze
e frantuma ricordi
nelle lunghe solitudini
che si aprono come rami
sotto un cielo indistinto
carico di opache
malinconie
E tutto
sembra
attendere
niente
Il fantasma della ragione
si frappone tra la voce del cuore
e lo specchio delle emozioni,
e si gioca come bambini
che fingono di essere felici
per lenire il dolore
della vita
che disperde dolcezze
e coniuga solitudini.
La sala vuota e deforme
sembrava vegliare
sugli specchi opachi
dei tuoi ricordi mobili e brumosi
L'immortalità delle pareti decorava
il vertiginoso labirinto del tempo
che custodiva lamenti confusi
e cose mai dette
Svanirono così in quella stanza
i tuoi giorni senza luce
taciuti e stanchi
ed iniziasti un nuovo viaggio
a saccheggiare il tuo volto insoluto
nel riverbero scomposto
di un altrove senza voce.
Languidamente allacciata
a questa vita imperfetta
mi ritrovo ancora qui a scrivere
senza sapere perché
mentre getto lo sguardo verso
un cielo tirato a lucido
dalla pioggia insistente
della notte che si è insinuata
negli anfratti sconfinati
del mio esistere nell'esistere
I ritmi del cuore mi conducono
ad un misterioso dove appena nato
e sono indecisa se rimanere
in pigra attesa di un quando
inesistente e ammaliante
o dispiegare le vele per inseguire
i richiami perduti di tremuli mattini
striati di malinconia.