15 gennaio 2023

La Peste


non ho bisogno di una ricerca apparsa su Nature per avere la conferma di quello che è accaduto sotto gli occhi di tutti in questi ultimi due anni, che ho denunciato su queste pagine, ma penso sia doveroso riportarla. 
anche Amnesty International ha trattato il tema diverse volte cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma è soprattutto nella coscienza e nell'intelligenza emotiva di ognuno di noi che emerge la consapevolezza di un periodo storico che rimarrà negli annali come uno di quelli che vorremmo dimenticare ma che è difficile da dimenticare. 
perché in una società che si dice civile ma che fa  ricorso allo stigma, all'esclusione sociale ed economica di una minoranza, all'incitamento all'odio in nome della scienza, è una società eticamente fallimentare.
da questi due anni io esco a testa alta, e con me tutte quelle persone che non si sono fatte fagocitare da un'isteria collettiva che ha marchiato a fuoco questi anni di crisi sanitaria __ uso la parola "crisi" e non "emergenza" perché a parer mio di questo si è trattato realmente. 
la discriminazione ripugna la ragione, in ogni caso, e chi nega che non sia esistita e non si sia espressa tra le pieghe della nostra società sta mentendo prima di tutto alla propria dignità di uomo o di donna oltre che di cittadino; oppure non ha mai vissuto.
questi ultimi due anni hanno lasciato profonde ferite che ancora stanno sanguinando.   ci sono ancora rigurgiti di questa "peste".
le persone che difendono i diritti umani insieme a quelle istituzioni indipendenti da qualsiasi ideologia politica stanno tentando di ricucire queste ferite in un grande slancio di umanità, nel credo di una società finalmente culturalmente evoluta e in divenire.
ora lascio il riporto della ricerca di Nature, pregando i lettori che desidereranno lasciare un loro commento, una loro opinione o una loro osservazione, di usare toni sereni e riconciliatori. grazie.

Liolucy



 Discriminazioni basate sullo stato di vaccinazione COVID-19.


Le persone vaccinate contro il COVID-19 mostrano atteggiamenti più negativi nei confronti degli individui non vaccinati rispetto agli individui non vaccinati diretti nei confronti degli individui vaccinati, suggerisce uno studio su oltre 15.000 persone provenienti da 21 paesi pubblicato su Nature: Discriminatory Attitudes Against the Unvaccinated During a Global Pandemic. Atteggiamenti discriminatori nei confronti dei non vaccinati durante una pandemia globale.

Lo studio mostra come gli individui che rispettano i consigli delle autorità sanitarie reagiscono con atteggiamenti discriminatori nei confronti di coloro che percepiscono come una minaccia per la salute pubblica. Gli autori concludono che questo comportamento può ostacolare la gestione della pandemia e lasciare alcune società più divise di quanto non fossero prima della pandemia.

La distribuzione di vaccini contro SARS-CoV-2 ha creato divisioni tra gli individui che rispettano le vaccinazioni e coloro che sono titubanti e rimangono non vaccinati. La ricerca suggerisce che le persone vaccinate possono condannare le persone non vaccinate per non aver seguito i consigli delle autorità sanitarie. Al contrario, coloro che rifiutano i vaccini riferiscono di sentirsi discriminati e sottoposti a pressioni contro la loro volontà (ad esempio da rigide politiche governative contro individui non vaccinati) e ci sono state proteste dirompenti contro i mandati sui vaccini.

Per indagare sulla natura e sul livello di pregiudizio tra i gruppi definiti dallo stato di vaccinazione COVID-19, Michael Bang Petersen e colleghi hanno valutato gli atteggiamenti di 15.233 individui (campionati per essere rappresentativi del loro paese) che coprono un insieme diversificato di culture in tutto il mondo. Gli autori includono dati rappresentativi di paesi a basso e medio reddito, insieme a quelli di paesi ad alto reddito. Riferiscono che le persone vaccinate esprimono atteggiamenti discriminatori nei confronti di individui non vaccinati a livelli pari o superiori agli atteggiamenti discriminatori diretti verso altri comuni obiettivi di pregiudizio, come le popolazioni immigrate o le persone che lottano con la tossicodipendenza. Nel complesso, questo pregiudizio tende ad essere unilaterale; solo negli Stati Uniti e in Germania gli autori riscontrano che gli individui non vaccinati provano una certa antipatia nei confronti di coloro che sono vaccinati, sebbene non sia stata osservata alcuna evidenza statistica di stereotipi negativi o atteggiamenti di esclusione nei confronti di questi ultimi individui.

L’osservazione che gli individui vaccinati discriminano coloro che non sono vaccinati, ma che non ci sono prove per il contrario, è coerente con il lavoro sulla psicologia della cooperazione, osservano gli autori. In effetti, è dimostrato che gli individui vaccinati in culture con norme cooperative più forti reagiscono in modo più negativo nei confronti di coloro che non sono vaccinati. Gli autori suggeriscono che le autorità dovrebbero cercare di evitare di alimentare una profonda animosità tra i cittadini nella gestione di grandi crisi sociali, come la pandemia di COVID-19.

(fonte: https://www.srmedia.info/2022/12/12/nature-covid-19-discriminazioni-basate-sui-vaccini/)


10 commenti:

  1. Ottimo articolo Lucy! Sono pienamente d'accordo con te.
    Sarebbe veramente necessario chiudere i conti con questa stagione di disperante isteria sociale, ma è difficile farlo perché gli strascichi della discriminazione promossa dal governo non sono facili da sfilare, e perché le persone che, a vario titolo, hanno sbagliato incrementando il grave bilancio che ogni epidemia porta naturalmente con sé sono troppe e non hanno nessuna intenzione di ammettere i propri eccessi di zelo, la propria malafede, la propria incapacità di distinguere tra la ricerca scientifica (con tutti i suoi limiti) e l’uso che le istituzioni politiche fanno di alcuni risultati della medesima ricerca; la quale ricerca, peraltro, non potrà mai offrire certezze, semmai una sterminata e necessaria letteratura sui propri temporanei successi e sui suoi errori, errori peraltro indispensabili al progresso.
    Il reintegro dei sanitari non vaccinati potrebbe essere l’occasione per mettere fine a questa brutta stagione, ma ostinatamente c’è ancora chi soffia sul fuoco della discriminazione; ed appare ormai chiaro che molte persone comuni che adottano questo atteggiamento non si rendono conto dei disastri sociali che stanno contribuendo inconsapevolmente a realizzare.

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  2. Ti puoi anche riconciliare, ma è come rimettersi insieme con qualcuno/a che ti ha ferito, e umiliato. Appena si presenterà di nuovo una situazione difficile, lo rifarà di nuovo. Mi ricordo quando si ripresentò dopo 2 anni, la tipa che mi aveva lasciato, era in crisi. Dormì da me, ma non facemmo niente. La mattina quando stava prendendo l'ascensore, mi disse ti lascio la mia mail? Ci risentiamo! Le risposi: "No, non mi cercare mai più, perché tu mi farai ancora del male!"

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  3. «L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente: tu non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, ti ammali, contagi e lui o lei muore»
    Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha aperto le danze: «fai morire» e «lui o lei muore» sono parole nette che raggiungono istantaneamente la pancia dell'ascoltatore. comincia così la tendenza a equiparare i cosiddetti 'novax' e 'nopass' a pericolosi assassini, a nemici pubblici. dei veri e propri untori a piede libero.
    Se il governo possedeva degli studi validi e rigorosi che dimostravano che il vaccino arrestava la catena di trasmissione o che riduceva la circolazione del virus, perché non li ha pubblicati?

    Ed ecco chi ha partecipato alle danze aperte da Draghi:

    «È possibile escludere gli evasori vaccinali dalla vita civile grazie a una semplice app nel cellulare. Dunque, facciamolo». Stefano Feltri, giornalista
    «Campi di sterminio per chi non si vaccina». Giuseppe Gigantino, cardiologo.
    «Mi divertirei a vederli morire come mosche». Andrea Scanzi, giornalista.
    «Se fosse per me costruirei anche due camere a gas». Marianna Rubino, medico.
    «I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori». Sebastiano Messina, giornalista.
    «Vagoni separati per non vaccinati». Mauro Felicori, assessore.
    «Potrebbe essere utile che quelli che scelgono di non vaccinarsi andassero in giro con un cartello al collo». Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto.
    «Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli». Paolo Guzzanti, giornalista.
    «Verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci». Roberto Burioni, virologo.
    «Non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti». Alessia Morani, deputato.
    «Vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no vax restano al mondo». Selvaggia Lucarelli, giornalista.
    «I rider devono sputare nel loro cibo». David Parenzo, giornalista.
    «I loro inviti a non vaccinarsi sono inviti a morire». Mario Draghi, Presidente del Consiglio
    «Gli metterò le sonde necessarie nei soliti posti, lo farò con un pizzico di piacere in più». Cesare Manzini, infermiere.
    «Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla». Francesca Bertellotti, infermiera.
    «Il Covid mi ha lasciato un altrettanto pesante odio verso i no vax con cui al momento non ho voglia di dialogare, ma al massimo di stirarli in auto.» J-Ax, cantante.
    «Se riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina». Carlotta Saporetti, infermiera.
    «Un giorno faremo una pulizia etnica dei non vaccinati, come il governo ruandese ha sterminato i tutsi». Alfredo Faieta, giornalista.
    «Il green pass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli». Renato Brunetta, ministro.
    «È giusto lasciarli morire per strada». Umberto Tognolli, medico.
    «Prego Dio affinché i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente». Giovanni Spano, vicesindaco.
    «Bisogna essere duri e discriminare chi non si vaccina, in ospedale, a scuola, nei posti di lavoro». Filippo Maioli, medico.
    «Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo». Giuliano Cazzola, giornalista.
    «Mandategli i Carabinieri a casa». Luca Telese, giornalista.
    «Gli renderemo la vita difficile, sono pericolosi». Pierpaolo Sileri, viceministro alla salute.
    «Non sarà bello augurare la morte, ma qualcuno sentirà la mancanza dei no vax?». Laura Cesaretti, giornalista.
    «Se arrivi in ospedale positivo, il Covid ti sembrerà una SPA rispetto a quello che ti farò io». Vania Zavater, infermiera.
    «Sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi». Matteo Bassetti, infettivologo.


    Qualcuno di questi odiatori ha chiesto scusa? Mi sembra lo abbia fatto solo Burioni precisando che non lo riscriverebbe, di altri non ho notizie...

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    1. Burioni ha detto che non lo riscriverebbe, perché è stata una gaffe, e gli ha creato molte critiche, perchè ha svelato che è un uomo meschino! Non si ò scusato manco per il cazzo!

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    2. Hanno chiesto più volte la sua radiazione dall'albo dei medici. "L'associazione dei consumatori, premettendo di aver assunto una posizione "pienamente favorevole ai vaccini anti-Covid e alla campagna di vaccinazione avviata in Italia", nella sua nota ha dichiarato che "non può accettare che un medico, onnipresente sui mass media e sui canali televisivi privati e pubblici, possa lasciarsi andare ad affermazioni disgustose e insulti raccapriccianti nei confronti dei cittadini che, per i più disparati motivi, non possono o non vogliono vaccinarsi". Per questa ragione, prosegue il Codacons, "chiede oggi ufficialmente la radiazione dall'albo per Roberto Burioni".

      Per le scuse mi sono confuso con il caso di body shaming fatto da Burioni verso una ragazza di twitter. Anche in questo caso si è riconfermato un uomo piccolo piccolo.

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  4. Vedo che di là continuate a dare la testa nel muro!... Allora al prossimo lavoro dove c'è darci di martello pneumatico, e buttare giù muri, vi porto con me, rispamio lavoro, e voi vi sfogate con risultati sicuramente meno frustranti!

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  5. Grazie di esistere Attimiespazi!

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  6. Una dichiarazione bellissima. Sono con te Attimi, sono sempre stata con te.

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