29 gennaio 2023

Im Westen Nichts Neues


Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale

un film da vedere.
diretto da Edward Berger, tratto dal celebre bestseller omonimo di Erich Maria Reamarque.
attori straordinari, trucco e fotografia eccellenti, colonna sonora pregnante e scene indimenticabili che parlano, parlano, parlano
di come tutte le guerre siano inutili e assurde; 
eppure gli uomini, assurdamente, continuano a farle.

disponibile su Netflix.




27 commenti:

  1. "Ma dalla terra e dall’aria fluiscono pure in noi forze di difesa; soprattutto dalla terra. A nessuno la terra è amica quanto al fante. Quando egli vi si aggrappa, lungamente, violentemente; quando col volto e con le membra in lei si affonda nell’angoscia mortale del fuoco, allora essa è il suo unico amico, gli è fratello, gli è madre; nel silenzio di lei egli soffoca il suo terrore e i suoi gridi, nel suo rifugio protettore essa lo accoglie, poi lo lascia andare, perché viva e corra per altri dieci secondi, e poi lo abbraccia di nuovo, e spesso per sempre. Terra, terra, terra.
    Terra, con le tue pieghe, con le tue buche, coi tuoi avvallamenti in cui ci si può gettare, sprofondare. Terra, nello spasimo dell’orrore, tra gli spettri dell’annientamento, nell’urlo mortale delle esplosioni, tu ci hai dato l’enorme risucchio della vita riconquistata! La corrente della vita, quasi distrutta, rifluì per te nelle nostre mani, così che salvati in te ci seppellimmo, e nella muta ansia del momento superato mordemmo in te la nostra gioia!
    Di colpo, al primo tuonare di una granata, torniamo con una parte di noi stessi indietro di migliaia d’anni. È un intuito puramente animale quello che in noi si ridesta, che ci guida e ci protegge." (Erich Maria Reamarque)
    Mi permetto di consigliare anche il libro considerato uno dei più grandi mai scritti sulla carneficina della Prima guerra mondiale, manifesto contro le atrocità della guerra, che vengono descritte senza lirismi, con uno sguardo freddo e realistico da chi l'ha vissuta sulla propria pelle, sulla morte di una generazione spazzata via dai miti del nazionalismo e del militarismo. Cara Attimi, sono certo che ti piacerà.

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    1. grazie Gianluca, per il "trailer" del libro.
      oggi andrò a comprarlo..

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  2. Aio aio, se incominciano a produrre film sulla guerra non è un buon segno.

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  3. Come diceva Gino Strada: «Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e potenti, che poi ci mandano a morire i figli dei poveri. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata: va abolita».

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  4. Se non ci fossero i coglioni che ci vanno, le guerre non ci sarebbero. Ma ognuno ha le sue ragioni idiote.

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  5. Comunque il termine "assurdo" è sbagliato. Camus si rivolta nella tomba. Il termine giusto è idiota. La guerra ai novax ce lo ha dimostrato. L'umanità affoga nell'idiozia.

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  6. Quell'assurdo che è espressione della crisi del mondo attuale. Assurdo/dissonante/irrazionale... cioè tutto ciò che c'è nel mondo e che appare inconcepibile. La guerra è anche questo, sono d'accordo con Attimi. "Gli uomini assurdamente continuano a fare guerre"... e fra poco non avranno neanche più bisogno dei soldati, i potenti si serviranno dei robot e delle armi biologiche. Proverò a guardare il film anche se non è il genere che preferisco. Ciao!

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    1. Ma leggiti Camus, e impara l'ITALIANO. La guerra non è assurda. Ci sono guerre da migliaia di anni, e ancora continuano, e tutti ci si trovano benissimo.

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    2. proprio così Angela, ti ringrazio per l'attenzione che poni alle mie parole e soprattutto ai miei sentimenti.
      a Freddy Fosca consiglio di studiare l'italiano più approfonditamente e intendere la parola nel contesto in cui viene scritta.
      Assurdo, ergo che è contrario alla ragione ≈ aberrante, contraddittorio, illogico, incongruente, infondato, insensato, irragionevole, irrazionale, paradossale.

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    3. Citare Camus senza capire che proprio Camus ci dice che la strada maestra dell'uomo che pensa è quella di combattere contro l'assurdo. La semplice Wikipedia può aiutare? "Camus si focalizza sull'analisi dell'assurdo dell'uomo come condizione alienante e reale, non come necessità o unica via, ma da allontanare il più possibile dalla vita umana.
      Egli opera una diagnosi di tale problema esistenziale per risolvere il quale serve una cura che solo la solidarietà umana è in grado di produrre. L'uomo scopre la sua inconsistenza e la sua assurdità intuendo che solo attraverso la presa di coscienza di questo stato di cose si aprono nuovi orizzonti, il difficile è entrarci. La ricerca di un profondo e autentico legame fra gli esseri umani è reso impossibile dall'assurdo che incombe sull'esistenza umana. La ricerca del legame inter-umano che continuamente sfugge è simile allo sforzo immane che Sisifo compie per tornare sempre allo stesso punto. Il legame umano pare infine essere non altro che il rendersi consapevoli dell'assurdo e del cercare di superarlo nella solidarietà. L'assurdo di certe manifestazioni volte a recidere il legame stesso, come ad esempio la guerra e le divisioni di pensiero in generale, incombe sugli uomini come una divinità malefica, che ne fa allo stesso tempo degli schiavi e dei ribelli, delle vittime e dei carnefici. Resta dunque il suicidio, ma quello "fisico" non risolve il problema del senso; mentre quello spirituale (Kierkegaard con la "speranza" in Dio, e Husserl con la ragione portata oltre i limiti della propria finitudine) svia dal vero problema. La soluzione per Camus è la "sopportazione" della propria presenza nel mondo, "sopportazione" che consente la libertà; e la "protesta/ribellione" nei confronti dell'assurdità dell'esistenza, quindi contro il "destino", consegna alla vita il suo valore effettivo."
      Ma non serve leggere Camus per analizzare un aggettivo di tutto rispetto usato da Attimi, forse serve guardare questo film come ha fatto la nostra, tratto da una storia vera raccontata da chi la guerra l'ha fatta, e solo dopo fare speculazioni sulle parole adatte da usare per descrivere ciò che è effettivamente fuori dalla logica dell'autentico di un essere pensante.
      Concludo con Gino Strada, che è già stato citato da Jury ma vorrei integrare ulteriormente per andare a braccetto con le breve presentazione di Attimi... "La guerra è talmente disumana che pensare di umanizzarla è un'assurdità logica: come si può immaginare di umanizzare una cosa che per definizione uccide esseri umani?"

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    4. L' Eunuco copiaincollatore. Una nuova specie di webete. Ahahahah!

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    5. "Quando scoppia una guerra, la gente dice: «Non durerà, è cosa troppo stupida». E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare. La stupidaggine insiste sempre, ce se n’accorgerebbe se non si pensasse sempre a sé stessi. I nostri concittadini, al riguardo, erano come tutti quanti, pensavano a sé stessi." A. Camus La peste
      Vedi se riesci a contraddire pure le parole di Camus

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    6. Freddy puoi pensarmi come più ti fa piacere o più ti fa comodo... Però citare ad minchiam un intellettuale solo per sostenere che gli altri non conoscano il significato di ciò che scrivono, contribuisce a farti fare una bella figura di cacca. 🤣

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  7. Ma boh... Uno come me, che si è letto tutto, e dico proprio TUTTO di Camus, si deve beccare un cretino che copia/incolla da wikipedia...Ecco questo è ASSURDO!

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    1. Puoi usare anche la parola "stupido", sinonimo di cretino, sventato, insensato, imbecille, insulso, assurdo, senza scopo, inutile. Quindi stai dicendo la stessa cosa che hanno scritto Attimi, Angela e il tuo Camus.
      Leggere non significa prioritariamente capire quello che si legge. Bisogna anche saper studiare. Mi spiace Freddy ma non è la prima volta che non comprendi a fondo quello che ti si scrive, quindi quando leggi rifletti bene su quello che un autore o un'autrice intende comunicare... e ripassa il vocabolario.

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    2. "La stupidaggine insiste sempre" sbaglio io a risponderti. Mea Culpa!

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    3. "Quando scoppia una guerra, la gente dice: 'Non durerà, è troppo stupido'. E senza dubbio una guerra è certamente troppo stupida, ma ciò non le impedisce di durare. La stupidità persiste sempre, ce ne accorgeremmo se non pensassimo sempre a noi stessi. I nostri concittadini in questo erano come tutti, pensavano a se stessi, insomma erano umanisti: non credevano alle pestilenze. Il flagello non è commisurato all'uomo, quindi diciamo a noi stessi che il flagello è irreale, è un brutto sogno che passerà. Ma non sempre passa e, di brutto sogno in brutto sogno, sono gli uomini che passano, e gli umanisti in primis, perché non hanno preso le loro precauzioni."
      Questo è l'intero contesto in cui Camus ci indica che la peste non è altro che una metafora del male insidioso dell'uomo che non pensa, l'ignavia, la negazione della realtà, l'indifferenza. Nella Peste di Camus si sottovalutano questi indizi e lo scrittore ci induce a combattere contro l'assurdità degli uomini di cui la massa è inconsapevole, per tentare di consegnarci il vero valore della vita.

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    4. Ti sei impegnato poco. 6+

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  8. Uno Schopenhauer o un Leopardi o anche un Nietzsche - ci svelano che a dispetto di quanto insegnano le religioni positive, il fenomeno "vita" un senso extra-vita, un fine ulteriore (che non sia la vita per la vita o la vita per la potenza) non ce l'ha proprio. O comunque, tolto di mezzo Dio e il mondo delle idee platoniche, non è dato, razionalmente parlando, scorgerlo, individuarlo, definirlo.
    Da qui la sensazione di "assurdo" di cui parla Camus. Un senso non c'è, o comunque, ammesso che ci sia, non siamo in grado di afferrarlo. L'unica certezza che ci è consentito coltivare, è che in assenza di una risposta la domanda permane e ci brucia dentro. Siamo metafisicamente strutturati per sentire la domanda come pugno nello stomaco, ma la vita, la natura, ce la risputa in faccia, resistente, refrattaria a qualsivoglia tentativo di estorcerle una risposta. Ecco, siamo giunti al bivio. Preso atto di questo, possiamo chiuderci in un cupo pessimismo, autocommiserandoci, o "ammazzando il tempo" in divertimenti vari (in senso pascaliano) in attesa che il tempo ammazzi noi. Oppure possiamo dire a noi stessi "NON CI STO", sappiamo di essere destinati alla sconfitta, ma finché saremo vivi, continueremo a lanciare la nostra sfida all'insensatezza di questo domandarsi senza poter avere risposta facendo "quadrato" con i nostri simili, quegli esseri umani che vivono il nostro stesso dilemma di fondo. Umanità, impegno, filantropia. Ma la maggioranza, spesso, così come non vede se stessa non vede nemmeno gli altri... aggiungendo al dolore della domanda senza risposta le sofferenze dell'odio, dell'ignoranza, della rabbia, della violenza, emozioni sulle quali, invece, potremmo provare a lavorare con un certo successo. Riconoscere l'assurdo (come la guerra fra gli uomini) e combatterlo è un impegno necessario, è la fatica di Sisifo che lo rende veramente libero.

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    1. Applausi a Gianluca!

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    2. Ma che fate le gare a chi sembra più intelligente? non è una cosa intelligente!ghgghghgh!

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    3. Freddy, le gare le fai tu... noi apportiamo dei contenuti ad una discussione molto interessante che hai promosso tu citando Camus.

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  9. Comunque rilassatevi. Camus è stato pure un uomo MOLTO FORTUNATO. Ha preso un platano bello grosso, che gli ha risolto tutti i dubbi esistenziali... Beato lui. Ahhahha! Ps: non ho credito per Sms né voglia di cazzeggiare.

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  10. Eppoi sempre i pipponi ennamadonna!!!

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  11. indubbiamente interessanti i vostri commenti,
    molto prezioso quello di Gianluca, vi ringrazio per la generosità.
    a me intriga di più la filosofia orientale, ma a parte la mia preferenza
    resto sempre dell'idea che i veri filosofi siano i Poeti..

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  12. Grazie del suggerimento, Attimi. L'ho visto ieri sera e devo dire che è un gran bel filmone, ti lascia incollato allo schermo per tutta la sua durata, non scende mai, potente, ti rimane dentro, regista e attori notevoli. Lo rivedrò una seconda volta. Bellissimo seppure nella sua crudezza e devastante realtà.

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    1. Visto anch'io. Bellissimo, spero vinca qualche premio, meritevole.

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