7 maggio 2022

I Miei Piedi


cosa scrivere sui miei piedi? 
così su due piedi non saprei, ma mentre digito questa frase buttata lì - anzi , buttata qui - 
mi sto chiedendo dove si trovano in questo preciso momento i miei piedi, e perché ci penso così poco.
per quanto riguarda la prima domanda, i miei piedi in questo preciso istante sono sotto la sedia sulla quale sono seduta; uno sopra l'altro, cioè uno accavallato sull'altro. 
ogni tanto si danno il cambio posizione. 
ora, loro saranno sicuramente contenti, lusingati, che dedichi loro un po' di attenzione e il piede superiore - quello a cavallo sull'altro - ogni tanto si agita, tale quale come fosse la coda di un cane quando vede la ciotola piena.  vorrà comunicarmi che è impaziente di sentire cosa ho da dire su di lui e sul suo gemello. 
così, mentre deduco e contemporaneamente mi rendo cosciente della posizione attuale dei miei piedi, arrivo a tentar di rispondere alla seconda domanda: perché penso così poco ai miei piedi? cavolini! i piedi sono importanti, anzi, importantissimi.   mi permettono di stare in piedi (appunto), di camminare, di correre, di saltare, di ballare, di dirigermi dove desidero, di dare un calcio a cosa o a chi dico io. 
non oso pensare a un mondo senza piedi. 
eppure, a fine giornata raramente penso a loro, se non quando si lamentano di come li tratto, e cioè quando mi fanno male o quando puzzano senza ritegno e senza vergogna.
secondo me, se penso così poco ai  miei piedi è perché si trovano in una posizione troppo marginale e troppo in basso, troppo raso terra.
se, per esempio, supponiamo che ogni tanto (non sempre) avessi i miei piedi in testa, quando al mattino mi laverei la faccia, li vedrei sicuramente, e mi accorgerei di loro appena sveglia, e li noterei più spesso durante tutta la giornata. 
potrebbero stare al posto delle orecchie, mi sembra una soluzione accettabile. 
tanto per iniziare, ci sarebbero dei risvolti pratici non indifferenti avere i piedi al posto delle orecchie.   per esempio non dovrei più piegarmi per tagliarmi le unghie dei piedi, per lavarli, per mettermi i calzini,  per dargli lo smalto color perla, o per infilarmi le scarpe; e se facessero un brutto odore, me ne accorgerei subito visto che sarebbero vicini di casa del naso, che sicuramente si arriccerebbe scandalizzato, tanto è snob e selettivo.
hhmmm, però c'è un però.   l'unico inconveniente che si presenterebbe in maniera inaudita e dirompente sarebbe il temutissimo solletico ai piedi.   
che orrore e raccapriccio il solletico ai piedi!   un pericolo  imprevedibile, un vero attentato alla mia stabilità psicofisica.   
se qualcuno volesse torturarmi, ecco, il solletico ai piedi porterebbe  alla mia resa incondizionata in poco meno di dieci secondi.   quindi, per evitare di auto flagellarmi con l'insopportabile solletico ai piedi, dovrei portare sempre i miei capelli raccolti, e stare attenta a quando mi pettino,  e in più potrebbe essere un delirio andare dalla parrucchiera.  fatto non trascurabile.
queste ultime considerazioni iniziano a farmi dubitare che i piedi in testa non siano poi una soluzione abbastanza pratica come avevo inizialmente paventato con baldanzosa fiducia, non avevo fatto i conti con la mia solleticofobia, che non mi lascia scampo e possibilità di scelta.  mi tiene in ostaggio. 
però, a parte il grosso inconveniente, avere le orecchie al posto dei piedi non sarebbe malaccio sotto un certo punto di vista; le orecchie sarebbero in una posizione favorevole per poter  felicemente evitare di captare le chiacchiere orribili di certa gente.

P.S.  i miei piedi da oggi in poi avranno un nome,  Sixie e Dixie.




©Liolucy

4 maggio 2022

Allucinazione


Ho immaginato 
cieli fioriti 
e prati stellati.
Ho immaginato
ogni fiore cadente 
colorare l'orizzonte
Ho immaginato
stelle sbocciate apposta
per illuminare i cuori
ma anche i piedi
Perché se non sai dove andare
è inutile mettersi in cammino


        
                                          ©Liolucy

22 aprile 2022

E

 

E ho alzato gli occhi
per bere l'orizzonte
eterna risacca d'azzurro




©Liolucy

20 aprile 2022

Sapendoci


Il vento non si è mai placato fra di noi e
il tuo cuore malato è venuto a farmi visita
sotto un cielo stanco e confuso da
giorni incastonati nella noia 
e nello stupore 
La primavera prigioniera di una nuvola 
ha catturato le nostre vacillanti parole 
e i nostri attimi invisibili sono 
sembianza di un battito d'ali
che scava nelle nostre ferite
Sei sempre accanto a me 
tra un indefinito e l'altro
mescolanza dell'universo intero 
specchio oscillante della nostra follia
punto fermo di non arrivo
E ho alzato gli occhi 
per bere l'orizzonte
eterna risacca d'azzurro



                                         ©Liolucy

5 aprile 2022

Il Simulatore


Aveva simulato la sua vita 
davanti a tutti gli uomini
mentendo alla sua ombra
dissanguando il cielo
calpestando i respiri
L'urlo sdrucito dei suoi 
pensieri era
ossessione feroce e
compagno insano 
del suo violento delirio 
intorpidito dal nulla
La ragione bruciata 
dalla sua selvaggia pazzia 
si specchiava
nella sua stanza opaca con
pietre dure di metallo e fango
assonanze della sua anima

Aveva simulato la sua vita
davanti a tutti gli uomini
spezzando il sentiero legato 
alle livide stagioni
Tutte le bellezze perdute
si tramutarono in angoscia
cenere e ristagno della sua
allucinazione vestita a lutto
immersa nel sonno stupido di un
cadavere a brandelli
tediato dall'eterno castigo
Menzogna infinita scolpita
nel ghiaccio velenoso 
delle sue tenebre
scorza di lacrime dimenticate
straccio di pianto abbandonato
maschera 




                                     ©Liolucy