Aveva simulato la sua vita
davanti a tutti gli uomini
mentendo alla sua ombra
dissanguando il cielo
calpestando i respiri
L'urlo sdrucito dei suoi
pensieri era
ossessione feroce e
compagno insano
del suo violento delirio
intorpidito dal nulla
La ragione bruciata
dalla sua selvaggia pazzia
si specchiava
nella sua stanza opaca con
pietre dure di metallo e fango
assonanze della sua anima
Aveva simulato la sua vita
davanti a tutti gli uomini
spezzando il sentiero legato
alle livide stagioni
Tutte le bellezze perdute
si tramutarono in angoscia
cenere e ristagno della sua
allucinazione vestita a lutto
immersa nel sonno stupido di un
cadavere a brandelli
tediato dall'eterno castigo
Menzogna infinita scolpita
nel ghiaccio velenoso
delle sue tenebre
scorza di lacrime dimenticate
straccio di pianto abbandonato
maschera
©Liolucy
Che intensità! Quando ti avventuri in certi tuoi ritratti (come questo) mi lasci senza parole perché quelle ce le metti tu, con inequivocabile maestria. Complimenti!
RispondiEliminasembra il profilo disperato dell'uomo contemporaneo, la lettura veloce dettata dalla mancanza di punteggiatura, accentua questa sensazione. Un Lu un po' diversa, sperimentale, interessante.
RispondiEliminaPraticamente un fake, come va tanto di moda oggi in ogni contesto. Letta tutta d'un fiato, e poi riletta per esplorarne le preziosità espressive e simboliche.
RispondiEliminaSi può simulare ogni realtà ma alla fine la morte toglierà la maschera a tutti. A tal proposito...
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=kh-DtTmQb5E