Aveva un dolore
che non dormiva mai,
folle, altero, dispotico,
prigioniero di demoni
dalle gelide pupille.
Per tentare di purificarlo
scriveva sui muri della notte
con l'inchiostro cupo
e aspro del rimorso.
La gamma mutevole,
caotica e informe
dei suoi pensieri
era tragedia e tomba
della sua anima,
ombra ruvida e crudele
di un uomo decomposto
dal lamento amaro
di un destino di pietra.
©Liolucy
il rimorso. importante scinderlo dai sensi di colpa. e sottrarlo ai destini di pietra
RispondiEliminala persecuzione di toni cupi non intimidisca mai la tua luce
RispondiEliminaNon c'è cosa peggiore della morte interiore. Rende gli uomini dei gusci vuoti.
RispondiEliminaMolto bello, io vedo diverse tipologie di morte... Se una persona muore verso l'omologazione, può "correre il rischio" di rinascere a nuova vita... Ma ci vogliono molte doti...
EliminaTi scrivo, carissima Lucy, per dirti che ti leggo sempre e ammiro le tue composizioni. Purtroppo ho momenti alterni di lucidità e tu puoi comprendere quanta pena mi procuri il non riuscire a trovare l'energia pisco-fisica per continuare nella mia passione, la lettura a voce alta. Spesso, mistero della Poesia, i tuoi versi si specchiano nel mio vissuto, dimostrando una mirabile, profonda lettura dell'animo umano. Ti giunga un lungo abbraccio da questo lontano luogo del mio esilio. Con affetto grande, Luigi.
RispondiEliminaCarissimo Luigi,
Eliminaleggerti è sempre un sorriso largo nel mio cuore, e
conforta sapere che l'affinità animica che ci lega possa superare gli oceani e possa collocarsi tra parole errabonde e sentimenti complessi che vagano nell'etere.
i tuoi lavori, così appassionati, sono piccole perle indimenticabili per i veri appassionati.
ti abbraccio forte, e con il mio abbraccio possa giungerti la stima profonda e tutto l'affetto maturato in questi anni,
con l'augurio che tu possa riprenderti al meglio..
Lucy