Una malinconia
nervosa
astuta e candida
esorcizza il mio tempo
che si scioglie fra
le mani dell'infinito
Con devozione e furore
la sua luce affonda
nella caducità dell'attimo
esasperando la
bellezza della dissonanza
che rivela
l'inafferrabile.
Tuoni sinistri
e turbini balordi
si accendono in un viso
senza occhi,
deformano l'ardore dell'alito
e si insinuano nel pensiero
Desolate
le pesanti lacrime della pioggia
si posano sulle ali della notte
e l'universo dilavato
riflette l'eco rauco
del dolore
Bisognerebbe accettare
di vivere in perdita
con il senso dell'abisso
che circonda il movimento
E lasciarsi compenetrare
dalla musica dell'anima
senza volere nulla per sé
Fluire nella corrente
del tempo e
dimenticarsi
per ritrovare il cielo segreto
dei nostri giorni
Ho udito
il tuo sguardo terra e nocciola
il tuo sorriso pomeriggio di maggio
le tue parole cielo e nuvole
E ho udito
il tuo volto traccia liquida
fuoco d'eternità
che mi confonde
e dissolve le mie ombre
Ho udito
la tua voce densa e dolce
cristallo e oceano
che mi penetra sferzante
fino alla fine del mondo
E ho udito
il tuo essere nei miei respiri
che ritrovo nei sogni
di notti infinite
per amarti ancora
al di là del tempo
oltre l'impossibilità
dell'immenso.