il mare, il vento, i fiori, l'azzurro,
un bambino tenuto per mano dalla sua mamma nel suo percorso:
piccoli frammenti incastrati nel mio cuore,
significanze di vita che mi appartengono..
L'amore che nutriva, coccolava e proteggeva
era il segnalibro
sempre presente tra le pagine della sua vita.
L'anima si muoveva con intensità nel languido
chiarore dei suoi giorni
e l'effetto lucido delle notti
era aggregato sentimentale di un vento silenzioso
che la sospingeva verso sogni rarefatti.
Quando si rifugiava in un momento perfetto
fendeva un passato ingordo di se stesso
per spiaggiare tra le pieghe di una pallida illusione
e per poter amare ancora
nella freschezza calma
di un'aurora da sfogliare.
Nel café invaso dalla penombra
il silenzio uscì dai nostri occhi
mentre il mio gesto sussurrato
accarezzò il tuo viso
Un sorriso investì le tue labbra
quando lo scricciolio della mia fiamma
destò il tuo stupore
Bevemmo il noi di quell'istante
sotto un'immaginaria tenda di velluto blu
e uno sbuffo impiastricciato di emozioni
soffiò leggero nel giardino
dei nostri desideri.
Sì,
la mia malinconia non è mutata,
e la mente inciampa su fantasmi accovacciati in angoli bui
Il riflesso della tua immagine sembra un'insegna al neon
che si accende e si spegne sfarfallando
nei ricordi che picchiano come gocce di pioggia.
La strada punge i miei piedi
e fievoli orizzonti si mescolano
a ombre erranti e lacrime spettrali
Una bruma scende sui miei occhi mentre mi curvo
sul discontinuo pensiero di un universo indifferente,
e mi sorprendo a discutere con la mia anima inquieta
nell'inutile tentativo di dimenticarti,
aspettando
che questa livida solitudine senza voce
si tramuti in miele.
Excursus tra le onde di un mare che pulsa come un cuore
per ricordare la melodia di un duemilaquindici che
mi ha regalato panorami oltre il sogno
ed incontri con persone belle dentro..
La donna fissava il cielo immobile.
Sotto una trasparenza senza ritorno
il sole diafano appeso al suo sguardo
si era trasformato in un silenzio febbricitante.
Qualcosa stava per finire
e la trama delle immagini confondeva
un passato rinchiuso in una dimensione
di ordinaria illusione
ubriaca di se stessa.
Socchiuse lentamente gli occhi e percorse con la coscienza
il rumore del suo cuore dove
tra ombre esitanti e sprazzi di follia
sentì soffiare un'onda d'aria gelida.
La mente, pallidissima e sbiadita, si incamminò
verso un pensiero che l'attendeva,
e volle sognare parole che
avrebbero consumato quel giorno nebuloso ed assente.
Volle sognare parole nascoste in una bolla di vita che sarebbe
esplosa nel respiro agrodolce di un'emozione coricata
sulle ali della sua anima.
Riaprì gli occhi
nell'attimo esatto in cui il sole sparì dietro le nuvole,
e in quell'attimo
le sembrò di sfiorare il mistero quasi puro
di un mattino d'inverno.
Nuvole di sogno rarefatto
recidono la luna d'argento,
e il tepore del vento
avvolge l'orizzonte
La luce dorme in piedi
tra stelle azzurre
e rami di cristallo
Nella penombra della mia anima
intravedo la strada mai finita,
mi fermo negli occhi del tempo
e
sobbalzo
quando mi accorgo che
ti penso
come non saprai mai.
Un vuoto cupo si allarga nel petto
e uno spillo nero e greve
lacera le ombre funeree
del passato.
Prigioniera di una trappola deforme
annego
nell'orizzonte insensato
di una notte senza specchi.
L'uomo mio non naviga più nei miei occhi non accarezza più i miei respiri non beve più la mia bocca non penetra più i miei pensieri. Ed ora la nudità del mio cuore è una lacrima di ghiaccio che brucia nella mortale solitudine di questo eterno inverno.
Lo scricciolo rimase solo ed immobile tra i rami intricati della sua solitudine. di notte i fievoli bagliori che illuminavano le ombre erano solo inganno, e le lucciole dei pensieri si acciotolavano nella sua mente in ordine sparso. si chiedeva da dove provenisse quel senso atavico di abbandono e di impotenza che pietrificava il suo cuore inerme. un colpo di vento sarebbe bastato a spazzare via quell'oceano di malinconia nel quale intingeva la sua esistenza? volare al di là delle soffici nuvole lo avrebbe liberato dal peso di certe cose che non gli erano mai appartenute e da altre ancora che non sarebbero tornate mai più? pensò che, forse, doveva essere così che si sentiva un vaso senz'acqua: vuoto ed inutile. guardò a lungo la scura distesa vellutata che si ergeva sopra di lui fiocamente illuminata da una luna muta ed indifferente, e si sentì piccolo piccolo, minuscolo ed indifeso, mentre il freddo della notte scivolò silenzioso fra le sue piume. fu percosso da un brivido ed abbassò la testa. una liquida pozza d'argento sotto di lui rifletteva tremolante ed insicura la sua immagine: sì, era proprio lui, uno scricciolo azzurro solo ed immobile tra i rami intricati della sua solitudine.
Stasera la mente vaga tra ombre scialbe e chiazze oscure.
L'immagine si deforma, ingoia pietre di fango,
scivola nel vortice di assenze avvizzite.
Tenebre vuote si infiltrano feroci nello stomaco,
e lacrime pallide come cantilene
affondano nelle meste paludi
di un passato sordo e brumoso.
L'abisso incede convulso, senza riposo, senza tregua,
rantola nel buio, fagocita illusorie presenze, copre il pensiero
e tutto si compie,
silenziosamente.
Un altro giorno
dischiude il suo abbraccio
e sei qui
tra le onde dei miei desideri
e le impronte dei miei pensieri
Il senso vibrante di
spavalda dolcezza
riempie l'attimo
e sento esplodere lo spazio
che disseta la mia anima.
Passeggiavo in paesi scrostati e capovolti
mentre briciole di immagini
attraversavano finzioni e ricordi
Il sogno fluiva in un tempo indefinito
dove il tuo amore e quel cielo azzurro
erano solo inganno e foglie morte
In questo giorno per me particolare desidero tatuare qui il tuo squisito dono,
per coccolarmi e per gioire della nostra amicizia cresciuta attraverso affinità silenziose che hanno "parlato" più di mille parole.
gRazie infinite, amica mia.
La sua mente era incastrata in una serata di noia opaca, stanca e senza senso.
pensò di scacciare la sua solitudine mescolandosi alla folla che brulicava
nelle luci di una metropoli fantasma. ma non si mosse.
lasciò che la notte seguitasse ad andare avanti.
lasciò che entrasse con mestizia nella sua carne e nel suo cervello,
lasciò che lo divorasse lentamente.
e volle esser gentile con lei
e volle farle compagnia.
poi spense la luce
e pianse in silenzio.
Prima d'esser vecchia
busserò piano alla porta del tuo infinito
per portarti un piccolo sorriso azzurro
Prima d'esser vecchia
abiterò nei tuoi occhi bruni
per accarezzare il tempo dei tuoi giorni
Prima d'esser vecchia
porterò le tue mani al mio petto
per riscaldarle con la musica dei miei colori
Prima d'esser vecchia
ti lascerò una lacrima profumata
per dissetare quella margherita che hai conservato
E
quando l'alba della luna mi sorprenderà
ti sussurrerò:
"prima d'esser vecchio non lasciarmi da sola".
Non chiederti
quanto sia fragile
quell'attimo
che vive nel pensiero
se questo è un desiderio
Non meravigliarti
se infinitamente
abbraccia l'anima,
credimi
vale sempre la pena
viverlo
senza chiedersi dove
e quando si compirà,
perchè già vive in te
è in te
con tutti i suoi colori
e parlerà
le parole della pioggia
e quelle della notte
della stagione di passaggio
e quella del dolore
Già viaggia lontano
oltre il pensiero
si veste,
si nutre,
sorride
prima che accada.
il sentimento di struggente tenerezza
che provo per Te
mi trafigge il cuore e l'attimo
mi catapulta nello spazio
di una dimensione sconosciuta
forse eco del mio essere
Ti penso e ti sento
camminare nei respiri
dei miei attimi
Ti penso e ti sento
scivolare nelle mie labbra
sale e ruggine
Ti penso e ti sento
pulsare lì dove
mi riempivi d'immenso.
Ti penso e
perdutamente
t'amo.
Per la sua disarmante e dissacrante ironia con la quale condisce i suoi monologhi, per la sua ricerca del dettaglio significativo e mai banale che esalta nei suoi video in esterna, per la sua capacità di cogliere ed estrapolare le profonde sfumature dell'essere umano nei suoi video-ritratti, e per le scelte musicali sempre impeccabili,
i film di Ricky Farina presenti su YouTube mi hanno colpita immediatamente.
Penso di aver incontrato nella ragnatela del web uno spirito libero, fruitore di quella libertà che gli consente di cercare la sua verità negli occhi, nei visi della gente e negli anfratti del mondo circostante, filtrandola e mostrandola attraverso i suoi sguardi che si traducono in immagini d'autore gravide di vita e di un'umana poesia che fluisce e rifluisce nel suo Essere, sfiorando spesso un palpabile struggimento, con quello stile unico e inimitabile che amo definire minimal-realismo, e che rivela palesemente il suo spiccato temperamento artistico.
Una libertà, la sua, della quale mi sembra - a tratti - paradossalmente prigioniero.
La sua grande capacità di interpretazione visiva e la sua attenzione quasi animica per i dettagli che incontra, e che sceglie di eternare con particolare raffinatezza e trasparenza di intento, si serve anche di pilastri musicali ottimamente scelti che contribuiscono ad accompagnare la visione delle sue creazioni determinandone lo spessore autorale.
È questo che vedo in Riccardo Farina: un artista, un uomo, con una grande vitalità interiore e con un'inconsueta identità di pensiero, superiore alla norma. Un uomo che porta in sé anche un forte senso dell'amicizia e dell'accoglienza grazie alla quale si è creato un rapporto di simpatia, affetto e stima reciproci. Una benevolenza che si è sviluppata nel lungo periodo attraverso il naturale ed automatico scambio di videoclip, di battute sottilmente ironiche e di pareri personali come avviene spesso fra youtuber e blogger in piena attività, uniti dagli stessi interessi.
Il diciotto settembre scorso sono andata a trovarlo a Milano,
dove vive, crea e rinasce.
Finalmente ci siamo abbracciati in 3D, concretizzando le parole lasciate in rete, facendo sì che non restassero tali. Abbiamo chiacchierato davanti ad un aperitivo e ci siamo scambiati alcuni piccoli omaggi per ricordare la giornata. Tra i vari doni gli ho consegnato un orsacchiottino di peluche che Riccardo ha voluto chiamare simpaticamente Attimi, mentre lui mi ha invitata in libreria per regalarmi un romanzo che desideravo leggere da tempo. Ma il dono più grande ed esclusivo è stato poter apprezzare la sua squisita compagnia che rimarrà piacevolmente impressa nei miei ricordi più lievi.
Quando è arrivato il momento di lasciarci ci siamo salutati tra le viscere della terra, in una metropolitana che sembrava ingoiare voracemente tante esistenze di questa vita che sembra (s)correre troppo veloce. Ci siamo salutati con un elegante baciabbraccio sotterraneo, quasi clandestino.
Oggi desidero tatuare l'avvenimento speciale in questa mia piccola stanza dove, per l'occasione, ho provveduto a spruzzare profumo di tenerezza.
Molte acque sono scivolate sotto i ponti della mia vita. alcune erano impetuose, altre tranquille, altre ancora allegre e zampillanti, ma tutte, indistintamente, mi hanno trasmesso l'intensità della vita ed ho imparato che la vera forza dell'essere consiste nella semplicità dei veri sentimenti, quelli autentici che cesellano l'esistenza di ognuno. quando incontro questa forza che esplode in me o in altre persone a me vicine tutto si trasforma in una tenerezza infinita e indescrivibile che spacca il cuore. questo ho imparato ai bordi di quel fiume che scorre dentro di me.
Clandestina e furtiva
scivola senza rumore
nell'invisibile paradiso
Senza veli e senza tempo
palpita nella fervente realtà
di una cornice pura e selvaggia
Regina di luce sospesa nell'ombra
striscia tra le pieghe del nettare stregato
e si libera in un sospiro languido e vibrante.
In questa giornata suburbana annaffio di tenerezza
fiori immoti di ricordi e profumi.
I semafori, muti testimoni di bisbigli scritti in corsivo
che balbettano nella mente,
ripetono impassibili la loro cantilena di colori.
Aspetto al passaggio pedonale che l'aria s'illumini di verde mentre
la piuma arcobaleno dei pensieri ferma la clessidra delle mie stagioni.
In questa attesa si rinnova il fluido del tempo,
in questa attesa si rinnova l'immagine di un quando
mai consumato.
Tu
Sangue nudo che solca
il mio sapore
Fibra pulsante che naufraga
nei miei fianchi
Vertigine senza briglie
che schiude il segreto
Entra
e lascia il tuo respiro
Non averti qui mi confonde l'anima
e mi fa sentire
irrreale.
I giorni precipitano in pozzi oscuri
- solitudini dal sapore acre - mentre
le notti danzano beffarde
tra riflessi di sogni invisibili
e fantasmi sgraziati.
Vedo i miei passi innaturali
trasformarsi in
flebili impronte che si mescolano
al nulla insensato della mia esistenza.
Forse quando sarò stanca
di portare il mio peso incerto
dimenticherò chi sono,
e solo allora riuscirò a
dimenticare Te.