La sua mente era incastrata in una serata di noia opaca, stanca e senza senso.
pensò di scacciare la sua solitudine mescolandosi alla folla che brulicava
nelle luci di una metropoli fantasma. ma non si mosse.
lasciò che la notte seguitasse ad andare avanti.
lasciò che entrasse con mestizia nella sua carne e nel suo cervello,
lasciò che lo divorasse lentamente.
e volle esser gentile con lei
e volle farle compagnia.
poi spense la luce
e pianse in silenzio.
©*Liolucy
lasciare che la notte accada, qualche volta è la soluzione migliore, non solo l'unica
RispondiEliminalasciare che il fiume scorra, sì ..
EliminaUna composizione molto triste che, purtroppo, è veritiera per moltissime persone...
RispondiElimina:(
già..
Eliminanon commento mai una poesia... cerco di immedesimarmi... e non so perché mi trovo in un abitazione dell'800... Mimmo
RispondiEliminachissà ..
Eliminami sbagliavo, tu non sei laconica, sei telegrafica...
RispondiEliminaAttimi profondi quelli passati con la propria solitudine...molto bella, molto malinconica, nelle mie corde!
RispondiEliminagrazie della visita e delle tue parole, Rosanna..
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