Aveva un dolore
che non dormiva mai,
folle, altero, dispotico,
prigioniero di demoni
dalle gelide pupille.
Per tentare di purificarlo
scriveva sui muri della notte
con l'inchiostro cupo
e aspro del rimorso.
La gamma mutevole,
caotica e informe
dei suoi pensieri
era tragedia e tomba
della sua anima,
ombra ruvida e crudele
di un uomo decomposto
dal lamento amaro
di un destino di pietra.
©Liolucy