9 aprile 2019

Monologo Cinque



. che cos'è la follia?

. follia è sperimentare la vita
nella sua immediatezza "irrazionale"
e creatrice



©Liolucy


14 commenti:

  1. È un sortilegio e chiunque ha una vena di "follia" più o meno marcata, più o meno nascosta.

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  2. Il folle vede al di la del nostro piccolo orizzonte,si la follia
    è creatrice

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  3. Molte opere artistiche e molte scoperte scientifiche, etiche o sociali sono dovute alla forza creatrice di una sana follia da parte di uomini o donne che hanno sfidato il consueto.

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  4. follia è essere rivoluzionari in un mondo di oscurantismo

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    1. carissimo Massimo,
      oscurantismo è una parola che mi è rimbalzata in testa in questi giorni più di una volta. oscurantismo, lo sento come un peso che sembra schiacciare l'epoca in cui viviamo, ed è davvero deprimente. a volte mi chiedo se non sia solo sinonimo di ignoranza, che a sua volta genera fobie inconsulte. eppure siamo ormai alle soglie del secondo decennio degli anni 2000 ma l'uomo sembra volere inciampare sempre negli stessi errori, senza imparare dal passato.
      mi viene in mente un estrapolato del mio amato Oscar Wilde che conto di condividere con te nella prossima finestra, certa della tua accoglienza..

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    2. "Lo scopo della vita è lo sviluppo del proprio io. Il completo sviluppo di se stessi - ecco la ragione d'essere di ognuno di noi. Gli uomini oggi hanno paura di se stessi. Hanno dimenticato i doveri più sacri; quelli che si hanno verso di sé. Sono caritatevoli. Nutrono chi ha fame, e vestono chi è nudo. Ma il loro spirito è affamato e ignudo. La nostra razza non ha più coraggio. Forse in fondo non ne ha mai avuto. Il terrore della società, che è la base della morale; il terrore di Dio, che è il segreto della religione: questi sono i sentimenti che ci dominano. Eppure io credo che se un uomo dovesse vivere la vita pienamente e completamente, desse forma a ogni sentimento, espressione a ogni pensiero, realtà a ogni sogno, credo che il mondo si rinsanguerebbe di un così puro fiotto di gioia, che dimenticheremmo tutte le malattie del medievalesimo, e torneremmo all'ideale ellenico - e forse a qualche cosa di migliore e di più ricco dell'ideale ellenico. Ma anche il più coraggioso di noi ha paura di se stesso. Le automutilazioni del selvaggio si ritrovano tragicamente nella autorepressione che martirizza la nostra vita. Siamo puniti per quello che rifiutiamo a noi stessi. Ogni impulso che tentiamo di soffocare, germoglia nella mente, e ci intossica. Il corpo pecca una volta, ed il peccato è finito, perché l'azione è un modo di purificazione. Non rimane che il ricordo del piacere, o la voluttà di un rimpianto. L'unico modo di liberarsi da una tentazione è cederle. Resistete, e vedrete la vostra anima intristire nel desiderio di ciò che s'è inibito, di ciò che le sue leggi mostruose hanno reso mostruoso e illegale. Dicono che i grandi eventi dell'umanità si svolgono nello spirito. Ed è nello spirito, solo nello spirito, che si commettono i grandi peccati dell'umanità."

      Oscar Wilde

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    3. L'uomo non ha più coraggio, scrive l'arguto Wilde. Il suo tentativo di voler tracciare una via con la sua teoria del bello che doveva riportare la gioia della gioventù del mondo sembra voler indicare che si può arrivare al cuore dell'umanità solo accettando se stessi e la ragion d'essere. Per i suoi tempi era avanti anni luce, una luce che molti stentano ancora a vedere.
      P.S. Complimenti per il sito dedicato a Oscar Wilde.

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    4. Mi unisco al commento di Massimo e all'amarezza di attimiespazi.
      Sono del parere che in quest'epoca di oscurantismo si siano perse le ragioni della fiducia nella solidarietà tra persone legate da idee semplici ed emozioni sincere, e si preferisca inventare un nemico che si trasforma inevitabilmente in fattore divisivo fine a se stesso.
      L'ideale ellenico che auspica Wilde potrebbe essere un percorso valido solo per chi percepisce il bisogno di un profondo cambiamento nell'animo dell'uomo. L'eterno Diogene non è in grado di cercare la menzogna e la verità nascosta.

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  5. Molta follia è suprema saggezza
    per un occhio che capisce.
    Molta saggezza, la più pura follia.
    (Emily Dickinson)

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