17 gennaio 2020
Scintilla
Era in viaggio,
e il paesaggio vibrava sotto i sospiri del cielo
che diffondeva a pioggia il doppio codice
della sua anima per narrarne
le coincidenze, le pulsioni, le percezioni
franate su ogni cosa
Divorava la strada complice
di riflessi e specchi ridondanti
mentre si inebriava della tempesta di
orizzonti impudenti che ammaliavano
il suo sguardo
Prese una matita e un block-notes per
scriverne e farne
distillato d'essenza,
scintilla inquieta, irriverenza fluida,
parola incarnata nel disincanto di pagine
strappate alle nuvole
©Liolucy
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Viaggiare sotto la pioggia fanno sorgere in te queste particolari e deliziose atmosfere?
RispondiEliminale atmosfere si sono incuneate in me,
Eliminae ho dovuto liberarle a mio modo..
a volte si viaggia per superare la velocità del pensiero, o semplicemente per trovare orizzonti impudenti, e allora ci si ferma per trovare se stessi
RispondiEliminaviaggiare è un po' tornare ad innamorarsi di se stessi.
EliminaQuando si è in viaggio si impara a guardare il mondo da angolazioni diverse, ci si disarma e ci si spoglia della quotidianità, dell'usuale. Nei tuo versi si delinea un incastro figurato di quella che è una conquista...rinascere più volte, viaggiando.
RispondiEliminati ringrazio delle tue belle parole, Stefano. mi trovo assolutamente d'accordo con la tua riflessione sul viaggio.
Eliminaper me, viaggiare è necessità, nutrimento, scoperta, introspezione, libertà, respiro, e forse altre cose che ora non mi vengono in mente.
ti lascio il link di un mio videoclip ed un sorriso..
https://attimiespazi.blogspot.com/2014/01/into-wild.html