13 ottobre 2017

blog in sospensione di parole



Ho aperto questo blog circa cinque anni fa per motivi personali e non immaginavo di ricevere apprezzamenti da parte di anime sensibili e belle quali si sono rivelate le mie corrispondenze, e questa è la cosa più gradevolmente inaspettata che potesse capitarmi.
sono di natura timida e riservata e il web mi ha dato l'opportunità di aprirmi un pochino e di relazionarmi in questo contesto con altre persone esprimendo le mie piccole idee e i miei umili pensieri. alcune di queste persone le ho incontrate nella realtà fisica ed è stato davvero emozionante poter stringere loro la mano e abbracciarle.
credo molto nella comunicazione e nel dialogo, mi piace ascoltare la gente e quello che abita nei loro cuori, e penso che questo grande strumento che è internet possa essere usato in maniera intelligente e al meglio per uno scambio continuo ed ininterrotto dell'umanità che è dentro ognuno di noi.
oltre che timida e riservata sono anche un po' emotiva e non so con quale parametro misurarne il grado: troppo, abbastanza, un pochino, esageratamente? mah, chi lo sa? so solo che una volta un signore intellettualmente autorevole e di una certa importanza mi disse che ero una donna che ben conosceva se stessa e un po' emotiva, e quindi tengo per buono quel po' come giusta misura di una delle mie caratteristiche predominanti. 
il leitmotiv della mia vita è l'Amore, in tutte le sue forme e sostanze. 
lo sento circolare dentro e intorno a me, e con la mia presenza nel web ho cercato di descriverne le emozioni che suscita in quegli attimiespazi che mi appartengono da sempre, ho cercato di trasmetterlo alla mia maniera e mi sono fatta guidare da questo sentimento nelle mie percezioni delle anime in movimento che ho incontrato sul mio percorso in rete. per fare ciò ho usato immagini, musica e parole; queste ultime le considero un dono di inestimabile valore in nostro possesso, le amo immensamente e, conseguentemente a ciò, ammiro chi riesce a farne uso in modo eccellente con il proprio stile originale e unico.
devo aggiungere che questo mio cammino mi ha portata anche a frequentare siti di altri blogger (pochissimi e scelti) ai quali ho cercato di donare in tutta semplicità e sincerità parole di apprezzamento, di stima e piccoli attimi di compagnia conditi da affetto, sorrisi e anche (perché no?) da piccoli confronti critici quando ne è capitata l'occasione.
ecco, concludendo, vorrei ringraziare tutte le persone che ho conosciuto virtualmente per avermi accompagnata in questa bella esperienza.
chiuderò questo blog fino a data da destinarsi, e partirò per un altro viaggio ma, prima di farlo la mia spinta emozionale mi ha suggerito di lasciare un saluto da parte mia perché non farlo, non salutare,  mi è sempre sembrato un atto di imperdonabile scortesia.

un abbraccio a tutti.
con affetto,
vostra..



9 ottobre 2017

Niente










La tua assenza
intesse distanze
e frantuma ricordi
nelle lunghe solitudini
che si aprono come rami
sotto un cielo indistinto
carico di opache
malinconie
E tutto
sembra
attendere
niente


                              ©*Liolucy


2 ottobre 2017

Finzioni













Il fantasma della ragione
si frappone tra la voce del cuore
e lo specchio delle emozioni,
e si gioca come bambini
che fingono di essere felici
per lenire il dolore
della vita
che disperde dolcezze
e coniuga solitudini.



                               ©*Liolucy


26 settembre 2017

Bellezze Inintenzionali




la bellezza inintenzionale di un tramonto 
una canzone che si infrange nell'anima 
il cuore in strada a cercare il senso di direzione..

 ©Liolucy 



22 settembre 2017

Crittografia












La sala vuota e deforme
sembrava vegliare
sugli specchi opachi
dei tuoi ricordi mobili e brumosi
L'immortalità delle pareti decorava
il vertiginoso labirinto del tempo
che custodiva lamenti confusi
e cose mai dette
Svanirono così in quella stanza
i tuoi giorni senza luce
taciuti e stanchi
ed iniziasti un nuovo viaggio
a saccheggiare il tuo volto insoluto
nel riverbero scomposto
di un altrove senza voce.



                                                      ©*Liolucy 



19 settembre 2017

Senzatitolo










Il nostro tempo
resterà
e scriveremo
quasi per caso
per abitare le parole
nuvole
prede del vento.


                                             ©Liolucy


15 settembre 2017

Remota













Languidamente allacciata
a questa vita imperfetta
mi ritrovo ancora qui a scrivere
senza sapere perché
mentre getto lo sguardo verso
un cielo tirato a lucido
dalla pioggia insistente
della notte che si è insinuata
negli anfratti sconfinati
del mio esistere nell'esistere
I ritmi del cuore mi conducono
ad un misterioso dove appena nato
e sono indecisa se rimanere
in pigra attesa di un quando
inesistente e ammaliante
o dispiegare le vele per inseguire
i richiami perduti di tremuli mattini
striati di malinconia.



                                                ©*Liolucy 



11 settembre 2017

Lo Strappo



Mi lacera dentro
la muta sofferenza
che circonda il soffio
della tua ombra
Anima antica
che chiama
la voce
immobile


                              ©*Liolucy 



2 settembre 2017

Untouchable













Abbracciata 
ad un filo di vento
L'abisso 
mi stordisce l'anima
Ed è fermo
il senso di direzione
Della materia
che tocca la lontananza



                              ©Liolucy 

21 agosto 2017

L'Isola













Su quell'isola sarebbe stata lontana
da tutte quelle cose
che non gli appartenevano
Avrebbe spogliato il cielo
calmo e tenace della sera
per accarezzare quel sogno albescente
che ogni notte gli cadeva in grembo
Sulla sua isola avrebbe potuto vedere
la densità del tempo che
soffia su ogni emozione del pensiero
e avrebbe viaggiato
con il respiro della terra
e con quel vento romantico
che sboccia nell'intimità dell'anima
Sulla sua isola avrebbe raccolto
un piccolo frammento di seta nello
sterminato e nobile silenzio
che si posa sull'esistenza delle cose
e
sì,
arrivata sulla sua isola
avrebbe potuto precipitare
nel suo piccolo cuore-specchio
per dissolvere
ogni atomo del suo essere
in parole dimenticate
nel sempre.


                                               
                                         ©*Liolucy 
                                                         

11 agosto 2017

di mio padre


oggi ho riordinato le carte e i documenti ingialliti che furono di mio padre.
ho ritrovato il suo congedo illimitato, la sua carta di identità e la sua patente di guida accompagnate da fotografie nette e spudoratamente vive che mi hanno ricordato l'uomo che era: schietto, orgoglioso, generoso e spiccatamente ironico, che fece dell'onestà intellettuale il suo percorso di vita. andava fiero delle sue origini montanare e raccontava spesso della sua infanzia sofferta, povera e orfana di madre, costellata di sacrifici non adatti alla sua età, ma che non gli avevano mai impedito di andare incontro alla vita e alle sue difficoltà con dignità e un sorriso carico di aspettative. così si è fatto uomo e lavoratore indefesso, e dal nulla ha saputo creare il suo fare con onestà e rigore.
è stato un genitore che a volte si mostrava burbero, un atteggiamento che in realtà celava una sensibilità che sembrava avere pudore di se stessa, ma che rivelava nei suoi piccoli gesti; sì, aveva una sensibilità e un'intelligenza sempre in avanscoperta che mi hanno resa orgogliosa di essere sua figlia. 
ho scartabellato quello che fu di mio padre con calma, ritagliandomi una stanza immaginaria dentro la quale far prendere corpo e forma a ricordi che svolazzavano nelle mie emozioni, fino a quando tutto si è fermato, tutto si è congelato alla vista di quelle cartelle cliniche scritte a mano da un inchiostro sconosciuto che decretavano la condizione di coma irreversibile del mio papà, e che sancivano il termine ultimo del suo percorso terreno.

furono giorni terribili quelli in cui assistetti impotente alla vista di quell'omone forte e granitico condannato a spegnersi lentamente, in quella stanza pre-morte, prigioniero di quei tubi e dipendente da quella macchina che lo aiutava a respirare sbuffando ripetutamente come in una cantilena stanca ed antica.
io, cosa potevo fare? superato quel primo momento di sbigottimento che mi aveva proiettata in un assurdo non-dove, gli parlavo, certa che lui mi stesse ascoltando; gli stringevo la mano per rafforzare quell'inspiegabile contatto psichico che sentivo fluire nella mente; gli facevo ascoltare in cuffia la musica che tanto amava, mentre mi cibavo di speranze assurde illudendomi stupidamente che potesse succedere ciò che non sarebbe mai accaduto.
non riuscivo ad immaginare il doloroso fatto che mio padre potesse lasciare la sua famiglia. no, non ne concepivo l'idea, era troppo presto e assurdo, e finché lui era lì, in quel freddo e silenzioso reparto di rianimazione, finché lo vedevo lì
la speranza ostinata di una sua piccola e microscopica ripresa non si sarebbe spezzata in me,
seppure i medici ogni santo giorno ripetessero con umanità l'evidenza della tragica situazione.

ora, mentre scrivo, sto piangendo e mi chiedo che significato possano avere queste lacrime,
perché il bene che il mio papà  ha regalato alla mia esistenza non mi ha mai lasciata e questa certezza mi conforta e mi rende - per certi versi - libera dal dolore,
ma sono anche triste per una mancanza fisica che scava in quel pozzo profondissimo di malinconia dal sapore di tempi finiti troppo in fretta.
raccolgo le lacrime tra le mani e poi le chiudo in un pugno per stringere a me il pensiero di un uomo che a volte mi manca davvero tanto e che vorrei ancora accanto a me per rinnovare quel rapporto unico e speciale che vive oltre ogni confine.
vorrei averlo ancora accanto a me per  continuare a parlare di tutto e di niente come facevamo negli ultimi tempi, per continuare a renderlo fiero di me con i miei gesti, per confidarci a vicenda piccoli segreti sussurrati all'improvviso, per abbracciarlo, per sorridere della gente, del mondo e della vita di cui era perdutamente innamorato, e per tante altre piccole cose che rendevano i nostri incontri uno scambio infinito di sintonie.

mio padre si soffermava spesso sul mistero della morte,
e quando assisteva alla dipartita di qualche conoscente o qualche parente, seppur profondamente dispiaciuto, guardando ed ascoltando i lamenti funebri di chi compiangeva gli scomparsi, andava confidando che trovava tutto un pochino assurdo e fuori dalla sua logica personale,
poiché sosteneva che non bisognava piangere i morti, che ciò non aveva significato,
in quanto il vero dovere di tutti era quello di onorarli da vivi.

domani ricorre l'anniversario della sua nascita.
preferisco ricordare il suo compleanno e non la data della sua morte,
perché sono convinta che finché non c'è dimenticanza
nulla e nessuno potrà mai morire..



©*Liolucy