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16 marzo 2023

Esercizi di Disperazione

  

   Era un uomo irriverente che si faceva sorprendere spesso nei suoi esercizi di disperazione.
La sua irriverenza [salvifica per lui] era il tentativo di capovolgere i canoni di cui tutti quanti siamo in qualche modo schiavi, e si sforzava di eliminare le convenzioni delle quali la società si serve per addomesticare il selvaggio che c'è dentro ognuno di noi.
   Nei suoi esercizi di disperazione lanciava un grido a quella parte del suo io che cercava risposte che non trovava, che non voleva trovare, oppure che faceva finta di non trovare ingannando se stesso.   Espelleva le scorie di un pensiero ricognitivo sulle sue esperienze passate attraverso parole sguaiate, apparentemente  disordinate, che gli venivano restituite in un'eco invisibile già vissuta più volte.   La carica delle sue oscenità e delle sue scabrose allucinazioni, le sue intense visioni erotiche, erano lì, nella sua mente, per soffocare i rottami di un passato che lo indignavano e che congestionavano la sua vita, sotto scacco  di una follia controllata dalla quotidianità.
  Forse voleva solo ingannare la morte, cambiarle maschera, capovolgerla, esorcizzarla e svuotarla della sua insensatezza, cercando la chiave del delirio di vivere. 
Con i suoi esercizi di disperazione accettava di giocare con la realtà e ci ballava in libero disordine intellettuale, per evadere da se stesso e riconfermarsi nel vuoto, nel nulla, in quel niente che aveva  trasformato  i suoi sogni in cupe e tragiche esasperazioni della realtà. 
   Ora non lo vedo più, non so più nulla di lui, nessuno sa nulla. Non ho mai capito fino in fondo se questi esercizi di disperazione fossero solo degli stratagemmi per riscattarsi da una realtà non voluta di cui si era sentito vittima, oppure erano solo una nuova forma di evasione da una certa incapacità di vivere; quello che è certo è che accettava di trasformarsi in un tragico giocoliere pur trovandosi di fronte ad un deserto, a delle rovine, alla morte. 




©Liolucy


6 dicembre 2021

L'Uomo Buffo


"La ragione bisogna lasciarla agli altri
perché questo li consola di non avere altro."
(André Gide)

                                  -

Faceva parte di quegli uomini buffi che 
se la prendono con la scarpa
quando la colpa è del piede.
Una 'buffosità' a tratti tenera, dal sapore infantile, 
irriverente,
era l'aura che circondava ogni sua parola, 
marachella tardiva.
Non bisognava prenderlo troppo sul serio; 
bisognava solo sorridere.
"Sorridi, sei su candid camera!".
Ed io sorrido 
mentre sto scrivendo di un uomo buffo che
non desiderava altro che la ragione fosse con lui, 
per allontanare la solitudine 
che gli batteva in petto.
Cosmonauta del vuoto.




                                                                  ©Liolucy


18 agosto 2021

Vita


la verità è accanto ad ogni uomo
e gioca a nascondino




                                                                          ©Liolucy


28 aprile 2020

Tenebra e Fango


La sua solitudine è come lebbra
che lo perseguita 
lo tortura
lo divora
È la piaga sempre aperta
l'offesa dolorante
il grido silenzioso
che non gli dà pace

L'atroce vittoria della bestemmia
spasmodica e nevrotica
cammina a fianco
della sua anima stracciona
folle e scomposta
Alito di disperazione
tenebra e fango
gelida oscenità senza pelle
che condanna l'ignoto
del suo volto perduto



                                                                                 ©Liolucy


10 ottobre 2019

Quell'uomo












Aveva un dolore
che non dormiva mai,
folle, altero, dispotico,
prigioniero di demoni
dalle gelide pupille.
Per tentare di purificarlo
scriveva sui muri della notte
con l'inchiostro cupo
e aspro del rimorso.
La gamma mutevole,
caotica e informe
dei suoi pensieri
era tragedia e tomba
della sua anima,
ombra ruvida e crudele
di un uomo decomposto
dal lamento amaro
di un destino di pietra.



                                                   ©Liolucy

13 marzo 2018

Il Funambolo













Un brivido gentile cantò
la purezza del cielo
e il funambolo tremo dentro
le lacrime senza pianto
di un bambino
Nel vuoto indeterminato
delle cose
mendicò l'oblio del suo dolore 
e circondato dal silenzio
delle assenze 
annegò nell' insensatezza
della livida realtà



                                                    ©Liolucy

1 novembre 2015

Interno Notte













La sua mente era incastrata in una serata di noia opaca, stanca e senza senso.
pensò di scacciare la sua solitudine mescolandosi alla folla che brulicava
nelle luci di una metropoli fantasma. ma non si mosse.
lasciò che la notte seguitasse ad andare avanti.
lasciò che entrasse con mestizia nella sua carne e nel suo cervello,
lasciò che lo divorasse lentamente.
e volle esser gentile con lei
e volle farle compagnia.
poi spense la luce
e pianse in silenzio.



                                                                                  ©*Liolucy


10 marzo 2015

Un Uomo Al Vento

 
oggi vorrei spegnere il vento prigioniero che mi porto dentro.
non so come fare.
uscirò un po'.   
incontrerò occhi che mi scruteranno, 
occhi che mi faranno mute domande alle quali non saprò rispondere.  
non potrò rispondere perché 
sono soltanto un uomo che sopravvive alle sue tempeste.


(ritratto in blues)

                                                                                                                                           ©*Liolucy
                                                                                                                      

foto Vale Murgese rielaborata da Liolucy


1 luglio 2014

L'Uomo Dai Sogni Di Cristallo

          

Era l'aurora. 
aprì gli occhi dando un'occhiata alla sveglia ancora silenziosa. si alzò lentamente dal letto e si affacciò alla finestra per ossigenare lo sguardo. poi, si avvicinò allo specchio che gli rimandò l'immagine di un uomo di mezza età dai folti capelli d'argento, testimoni arruffati di anni camminati assieme ad un tempo docilmente impresso sul suo viso. 
un sottile filo di vanità attraversò i suoi occhi.  distolse la vista dalla sua vigorosa figura e si diresse verso la libreria dello studio. 
   prelevò con attenzione dalle pagine di un volume una piccola margherita secca senza gambo e l'avvicinò lentamente alle sue labbra sottili per sfiorarla col respiro. era un fiorellino piccolo, semplice e scolorito,  appartenuto a quella metà di cielo che riconobbe subito in un grigio mattino di novembre, quel novembre in cui  il suo sguardo bruno si tuffò in quei profondi occhi blu. 
   quegli occhi erano gli occhi dell'amore blu, quello inaspettato, non cercato. quell'amore che confonde i pensieri, che rapisce l’anima, che non fa dormire, che trasporta in dimensioni sconosciute, che sconvolge i sensi e la mente, che cambia completamente le prospettive e rimette tutto in discussione.
   ripensandolo nella sua eccezionalità confessò mestamente a se stesso:
< non sono riuscito a trattenerlo e a viverlo fino in fondo .. ne ero perdutamente affascinato ma ne ero anche spaventato in un certo qual modo .. era così travolgente e incontrollabile! - è capitato proprio a me che ho condotto sempre una vita senza scossoni, inseguendo una perfezione che non esiste  - o forse, semplicemente, non ero pronto per far fiorire completamente dentro di me, senza assurde paure, un sentimento così forte e  sconosciuto .. incontrarla è stato un vero uragano di emozioni. Lei (era) è la mia Lei, nata per me, la Lei che ho sempre cercato, la luce e la sostanza. lo so, lo so .. ma, ora so anche  che  per amare occorre coraggio .. > 
   l'uomo rimase ancora qualche attimo con lo sguardo perso nel nulla, poi si riscosse lentamente dalla sua ipnotica  introspezione quando l'immagine  di loro due, amanti appassionati, prese inevitabilmente forma nella sua mente. ebbe cura di dare immediato rifugio alla piccola  margherita risistemandola tra le pagine ingiallite del libro. 
   ritornò in camera, si sdraiò sul letto e, occhi al soffitto, si fece trasportare dal seducente richiamo delle pulsanti vibrazioni  che crescevano impetuose in Lui.
   riempì la propria anima del pensiero di Lei
e fu subito giorno.


©*Liolucy



29 marzo 2014

L'Incantatore


... l'uomo disse alla ragazza:
- sei la luce che ha illuminato il mio cammino.  hai cambiato i miei giorni dandogli quella sostanza che ho cercato per tutta la vita.  sei la metà del mio cielo. l'amore che provo per te supererà tutti i limiti e tutti gli ostacoli. ti amerò per sempre e non ti lascerò mai - 
fu così che le rubò tutto l'amore possibile. 
poi indossò gli occhiali scuri ,  le voltò le spalle e se ne andò.


©Liolucy


14 giugno 2013

Uomo









Chino sui miei ricordi 
fraseggio 
con i pensieri della mia mente.
Immerso nel mio essere 
mi disseto di sogni e fantasie.
Lentamente 
la sua immagine mi pervade.
Caldi brividi scivolano in me.
Presenza eterea, 
ora Lei è qui 
adesso.
Il desiderio mi accompagna 
verso l'estasi.
Il piacere mi fa prigioniero  
e nell'istante del suo clamore
raggiungo la mia essenza di uomo.


©*Liolucy        




 nota dell'autrice del testoimmaginando e leggendo nell'intimo dell'uomo che amo

 foto di Alessandro Scarcella 

25 maggio 2013

La Notte Nel Cuore


Il corpo  immobile sulla sua ombra,
 lo sguardo smarrito nel nulla
Con le labbra silenziose del dolore
l'uomo emise un singulto
Un filo salato bagnò il suo volto
E fu subito notte.


- prologo -

 ©*Liolucy